Passato
«Perché? Dimmi perché dobbiamo farlo ogni volta?!» insisteva Carlo, mentre, in macchina con Chris, attendeva da più di dieci minuti Sam, la migliore amica della ragazza, e sua sorella Fede.
Carlo era insofferente ormai da settimane, cioè da quando la madre aveva smesso di accompagnarlo a scuola e aveva affidato il compito a Chris, la quale aveva da poco preso la patente. Prima di allora, Chris non aveva mai chiesto a sua madre di passare a prendere Sam e Fede, soprattutto per non rischiare di farla arrivare tardi a lavoro. Per quanto la riguardava invece era tutt'altra storia, fare tardi era nella norma per lei.
Chris tamburellava le dita sulla radio, mentre teneva lo sguardo puntato al terzo piano di un palazzo di periferia, dove le due sorelle abitavano con i loro genitori.
Le luci erano spente, inutili contro la luce naturale del sole che, innalzandosi lentamente nel cielo, illuminava tutta la stanza. Chris immaginava Sam stiracchiarsi nel letto come un gatto e imprecare contro i raggi del sole che le colpivano gli occhi chiari e la obbligavano a svegliarsi.
Nell'aria c'era sentore di primavera: gli alberi avevano iniziato a ricoprirsi di piccole foglioline verdi e boccioli; all'ombra continuava a fare fresco ma il vento era caldo sulla pelle.
Carlo non faceva altro che sbuffare, di certo non si preoccupava di arrivare in ritardo a scuola, ma che dovesse arrivarci in auto con tre donne, in particolare Federica, che Chris aveva soprannominato "Fede" dal primo momento in cui l'aveva vista.
Carlo frequentava la terza media, stava crescendo davvero in fretta e, come molti ragazzi della sua età, rifiutava l'idea di essere ancora accompagnato a scuola dalla propria madre, per cui, se lo avesse fatto Chris gli sarebbe andato anche bene; ma che ci fosse anche Fede proprio non l'accettava. Chris aveva saputo da Sam che, nei corridoi dell'istituto, stavano girando voci sui due e questo per suo fratello era intollerabile. Lei, però, non dava peso alle rimostranze di Carlo; non era di certo la cosa peggiore che gli potesse accadere a quell'età.
«Eccole, finalmente.» le fece notare Carlo al suo fianco, apparentemente esaurito dall'attesa. Sam si infilò in auto veloce e Federica la seguì.
«Scusateci.» dissero all'unisono. Chris le sorrise e subito partì.
Rimasero tutti in silenzio durante il tragitto, Sam ancora sbadigliava mentre sua sorella guardava fuori dal finestrino e Carlo faceva lo stesso, evidentemente infastidito. Chris invece sorrideva. "Prima o poi..." si diceva e ci credeva per davvero, dal modo in cui si comportavano, da come distoglievano lo sguardo l'uno dall'altra, da come arrossivano o erano intimiditi dalla loro vicinanza. Carlo e Fede si piacevano, ma erano troppo ingenui per capirlo e ammetterlo. Quando scesero dall'auto, l'aria si alleggerì.
Chris aspettò che Sam passasse dal sedile posteriore al posto del passeggero e subito ripartì alla volta del loro liceo. Entrambe frequentavano il quarto anno di superiori, nella stessa classe, sedute una al fianco dell'altra.
Samantha, per Chris era sempre stata "Sam"; era semplicemente la sua migliore amica. Si conoscevano da sei anni, da quando la famiglia di Chris si era trasferita dalla sua vecchia città per mezzo di suo padre e del ruolo che rivestiva nelle forze dell'ordine, o almeno questa era la versione ufficiale; dietro quella scelta c'erano altri mille motivi di cui Chris proprio non riusciva a parlare.
«Scusa per il ritardo, ma non volevo lasciarlo. Oggi era più caldo del solito, ma come fa?» le chiese ironica Sam, quasi sbalordita del calore emanato dal suo letto.
«Non ne ho la più pallida idea, ma non cambierebbe nulla. Tu riusciresti a dormire anche su un letto di spine.» le fece notare Chris, rallentando ad un incrocio.
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Adesso resta
ChickLitLa protagonista di questa storia è Christina Belotti. Per tutti lei è Chris, una forza della natura, un uragano che travolge chiunque si trovi sul suo cammino. Chris, però, è anche una diciottenne che, in quello che dovrebbe essere il periodo più be...