La protagonista di questa storia è Christina Belotti. Per tutti lei è Chris, una forza della natura, un uragano che travolge chiunque si trovi sul suo cammino. Chris, però, è anche una diciottenne che, in quello che dovrebbe essere il periodo più be...
L'unica cosa più imprevedibile di un acquazzone nel bel mezzo di un pomeriggio assolato, erano Vale e Chris sedute a un tavolino del Chiosco; non era mai successo prima di quel giorno, nonostante fossero amiche da tempo. Loro due erano come il diavolo e l'acqua santa, la ragione e l'impulso.
Quando quel pomeriggio aveva sentito il telefono squillare, Vale non poteva immaginare che fosse proprio Chris ad invitarla a uscire. Non sapeva dire con certezza il motivo per cui aveva accettato di vederla, forse perché era stanca di restare a casa a compiangersi, forse solo per le belle parole che Chris aveva utilizzato all'interno del messaggio, fatto sta che si era liberata in fretta della sua tuta, aveva fatto una doccia calda e lisciato i capelli, si era anche truccata un po', nel caso avesse incrociato Luca per caso. Sperava sempre di vederlo passare in auto di sfuggita o camminare con qualche amico lungo il Corso, di ritrovarselo fuori scuola ad aspettarla, finalmente. Le mancava da morire.
Nell'attesa che arrivasse l'ordine, Vale si chiese cosa Chris volesse sapere di cui non era già stata messa al corrente. Una di fronte all'altra iniziarono a parlare di come era andata la giornata, delle cose fatte a scuola, il perché del ritardo all'appuntamento, ma nessuna delle due riusciva ad affrontare il vero motivo per cui si erano incontrate.
Esauriti gli argomenti di circostanza, rimasero qualche istante in silenzio, poi Chris disse qualcosa borbottando tra sé.
Il ticchettio insistente della pioggia sulla tenda cerata, che faceva da riparo ai tavolini esterni, coprì le parole di Chris, la quale fu costretta a ripetersi per farsi udire da Vale.
«Mi dici cos'è realmente successo tra te e Luca?»
«Credevo che sapessi già di me e... Bart» le rispose, mentre giocherellava con la cannucci del suo drink;
«Sì, va bene tutta la storia del bacio, ma... ti conosco abbastanza da sapere che, anche da ubriaca, avevi il pieno controllo di te; dovevi essere davvero arrabbiata per arrivare a tanto.» Chris aveva capito tutto, o quasi. «Cosa sarà mai successo?!»
Vale si sentì come un pugile messo all'angolo, con due sole scelte, reagire o gettare la spugna; scelse la via più facile, perché combattere ancora contro i suoi mostri la stava uccidendo e, in fondo, Chris le sembrava una corda abbastanza robusta sulla quale aggrapparsi per non cadere ancora più in basso.
«Le cose stavano iniziando a farsi serie...»
«In che senso?»
«Luca voleva presentarmi ai suoi.» le disse, e vide Chris sussultare e poi sorridere;
«Beh, considerando che ormai state da due anni insieme, mi sembra normale che lui voglia che i suoi conoscano la sua fidanzata...» le fece notare l'amica. Peccato che quelle non fossero le parole che Vale voleva sentirsi dire. Con Chris poteva sfogarsi, di questo era certa, ma Vale sapeva che, dall'altra parte, non avrebbe trovato una persona in grado di comprendere quello che lei sentiva e provava.
«Non puoi capire; e poi, questo non è il solo motivo.»
«Cos'altro ci sarebbe di tanto grave?» domandò Chris incuriosita.
«Io... - esitò - sono ancora vergine.»
Chris ingoiò tutto d'un botto il sorso di Schweppes al limone, che per poco non le andò di traverso.
«Non ci credo!» urlò; poi si avvicinò e sussurrò, incredula: «In due anni nemmeno una volta?!» Chris guardò l'amica accigliarsi e si rese conto che, come al solito, aveva parlato troppo e troppo in fretta.
«Lo sapevo che avresti reagito così.» rispose Vale irritata.
In quel momento smise di piovere, il che rese il loro silenzio piuttosto imbarazzante.
Vale alzò lo sguardo e vide Chris giocherellare nervosamente con la fascetta in acciaio che portava all'anulare destro.
In un certo senso la sua reazione era comprensibile, ma ciò non giustificava la leggerezza con cui Chris spesso affrontava certi argomenti. Era proprio quello il motivo per cui la sentiva sempre così distante, così lontana da sé.
«Scusami, non volevo offendere la tua fede, se è di questo che si tratta.» le sussurrò Chris.
«Non c'è nessuna fede.»
Vale non aveva nessuna intenzione di parlare della sua concezione di sesso di fronte al continuo andirivieni di camerieri e clienti di passaggio, non l'aveva mai fatto con nessuno e molto probabilmente Chris non era proprio la persona giusta. Ciò che poteva fare, però, era spiegarle il motivo per cui si trovava in quella situazione. Chris era molto più emancipata di lei, lo era sempre stata, e ciò la designava la migliore interlocutrice in quel momento. Perciò continuò:
«Sono stata io a decidere di non farlo, ho indugiato per paura, inizialmente perché ero troppo piccola, poi per paura che il nostro rapporto si sarebbe ridotto solo al sesso, al piacere fisico. Forse temevo il fatto che lui avrebbe potuto cambiare atteggiamento nei miei confronti, a volte non ricordo nemmeno io il vero motivo... non mi sentivo pronta... forse... per paura e basta. Non so come spiegare.»
«Non ce n'è bisogno, ho capito.» Chris cercò la mano di Vale che era appoggiata sul tavolo.
«Adesso cosa hai deciso di fare?»
«Non lo so... voglio solo che Luca ritorni da me.»
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