Capitolo 5 - Chris

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Passato

La cover blu si illuminò e la vibrazione fece sobbalzare Chris, seduta sulle gradinate del campetto ormai deserto e immersa nella lettura fino al collo.

Bloccò o schermo touch e corrugò la fronte, confusa.

"Ciao!"

Un numero sconosciuto e un messaggio così breve di solito non presagiscono nulla di buono ma Chris scrollò le spalle e decise di rispondere ugualmente.

Chris: "Ciao. Come va?"

Poco dopo arrivò la risposta.

Sconosciuto: "Bene! A te invece come va?"

Chris: "Sono un po' confusa"

Sconosciuto: "C'è qualcosa che non va?"

Chris: "Direi di si; Un tipo mi scrive, senza nemmeno presentarsi. Inizialmente faccio finta di niente per capire le sue intenzioni, ma questa persona continua a non dirmi chi è, però mi parla come se ci conoscessimo... Mi chiedi se c'è qualcosa che non va? Beh sì, decisamente. Quindi chi diavolo sei? E dove hai preso il mio numero?"

Sconosciuto: "Scusa, hai ragione. Credo che tu debba voltarti."

Chris rimase interdetta, lentamente si guardò intorno e poi si decise a voltarsi. Nico era fermo davanti a lei e le sorrideva imbarazzato.

«Mi dispiace, davvero. Credevo che Gianluca te l'avesse chiesto. Almeno questo è quello che mi ha detto lui.>» disse, avvicinandosi a lei.

«Mi dispiace per te, ma Gianluca non mi ha detto nulla.» lo informò, salutandolo con un bacio sulla guancia. Lui rimase come inebetito.

«Se ti da fastidio che mi abbia dato il tuo numero io...»

Chris lo interruppe non appena capì cosa volesse dire.

«Non importa, lascia stare. Solo, la prossima volta dillo che sei tu.»

«Ma adesso sai che sono io, quindi...» iniziò a parlare, ma si bloccò subito dopo, diventando rosso come un peperone, cosa che Chris notò anche con la luce tenue del lampione.

«Sei timido?» chiese Chris sorridente, sorpresa della reazione di Nico.

«Si nota?» chiese Nico, ancora rosso in volto.

«Un po'.» rispose Chris, sorridendo.

Rimasero in silenzio per qualche secondo, a far finta di niente, a guardarsi intorno alla ricerca del nulla. Era una serata quasi perfetta. Erano ormai settimane che le nuvole non coprivano il manto di stelle che brillavano nel cielo, le giornate iniziavano ad allungarsi lentamente all'avvicinarsi dell'estate. L'aria era fresca e il vento tirava leggero, appena sopra le fronde degli alberi. Dalla strada arrivavano i suoni dei clacson e dal Chiosco vicino, il ronzio delle persone che passavano la serata tra amici. Chris non avrebbe mai pensato di rivedere Nico lì, da solo come un gattino bagnato, senza meta.

«Cosa ci fai da queste parti?» chiese Chris, cercando di rompere il ghiaccio che sembrava essersi formato tra loro due, tenendoli a distanza di sicurezza.

«Io...» balbettò Nico, insicuro su cosa dire.

«Non mi andava di restare a casa e...» iniziò, poi si bloccò da solo, si guardò intorno irrequieto e poi tutto d'un fiato disse: «la verità è che stavo cercando il coraggio di inviarti un messaggio.»

Chris trattenne una risata, si guardo intorno accigliata.

«Sembra che tu l'abbia trovato, anche se mi chiedo dove. Forse lassù?» chiese indicando l'albero vicino. Nico a bocca aperta, si voltò a guardare l'albero poi di nuovo lei e sorrise.

Adesso restaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora