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Katniss' pov
Sono ormai due ore che sono a letto, sono le tre del pomeriggio. Mi sento troppo stanca, non fisicamente, mentalmente. È da quando mi sono distesa che continuo a pensare a quello che mi ha detto Haymitch. E soprattutto a cosa dovrei fare. Vorrei davvero sposare Peeta, vorrei tostare il pane con lui, ma c'è qualcosa che mi fa paura in tutto questo. Non ho ancora capito cos'è però. E non so chi può aiutarmi a capirlo. Anzi, a dire la verità lo so, ma non voglio ammetterlo. Mi alzo dal letto e vado a prepararmi per uscire, ho bisogno di prendere aria.

Mentre mi incammino verso il mio bosco incontro Haymitch, anche lui ha bisogno di un po' d'aria a quanto pare.
Un cenno del capo per salutarci, l'unica cosa che ci scambiamo, non una parola, non una frase. Solo uno sguardo. Non serve altro per capirci.
Ci inoltriamo nel bosco uno accanto all'altra, continuiamo a camminare fino a che arriviamo in un piccolo spiazzo soleggiato, dove ci fermiamo a riposare. Per cosa poi, non lo so. Solitamente arrivo correndo molto più lontano e non sento il bisogno di fermarmi, nemmeno Haymitch è troppo stanco a dire la verità. Semplicemente ci fermiamo, come se avessimo capito che entrambi siamo pronti per parlare.
«Allora?» inizio io.
«Nulla, volevo solo respirare un po' d'aria fresca, Effie emana ancora quell'odore da capitolina che a volte mi dà fastidio. E tu?»
«E io cosa?» faccio la finta tonta.
«Lo sai benissimo cosa, Dolcezza»
Sbuffo.
«Non lo so-sospiro- ho bisogno di lui»
«Diglielo» ha capito a chi mi riferisco.
«Neanche per sogno»
«Ok, fai come vuoi»
«Tanto l'avrei fatto comunque» come se non si fosse capito.
«Lo so, so che non ti piace seguire gli ordini, ma so anche che sei pienamente consapevole che a volte è l'unica via percorribile-si alza in piedi- e, per la cronaca, il mio era un consiglio, non un ordine»

Haymitch's pov
Mentre io e Katniss torniamo verso casa vediamo una figura lontana che avanza dalla stazione. Ci fermiamo un secondo e guardiamo quella persona che continua a camminare convinta verso di noi. Pian piano la figura si fa più nitida, dei capelli corti e il fisico asciutto. Da lontano non riesco a capire chi sia, ma si sta dirigendo proprio verso di noi. Assottiglio gli occhi per capire di chi si tratta, riuscendo così a distinguere qualche tratto in più. Distinguo dei capelli castani e spinosi, e una camminata molto familiare. Quando la donna si avvicina, conferma i miei sospetti. Sorrido ai grandi occhi marroni che guardano nei miei occhi grigi.
«Che c'è? Lo so che sono fantastica, non serve che mi fissi così»
«Già, sei davvero una delizia Johanna» Katniss non può trattenersi dal rispondere. L'ho educata bene, bravo Haymitch.
«Mamma mia ragazzi c'è Johanna Mason, incredibile» la accolgo ridendo.
«Ed è pure sorridente, mi sto spaventando» mi fa eco Katniss.
«Vorrei prendervi a sberle con dei mattoni, a due a due fino a che le sberle diventano dispari» prevedibile.
«Questa non l'avevo mai sentita, complimenti» le dico ridendo.
«Simpatica come sempre eh Mason?»
«E tu ancora ferma al 12 eh Everdeen?»
«Stavo aspettando che ci venissi a trovare, adesso posso morire in pace» mi piace questa versione di Katniss, le ci è voluto un po' per riprendersi dalla guerra, ma ne è valsa la pena, è meno permalosa e più sciolta, ma è sempre la mia Katniss.
«Vogliamo rimanere qui a fare le belle statuine o andiamo a casa a bere qualcosa?» propongo, mi sono stufato di stare fuori. E ho voglia di biscotti.

Dopo il pomeriggio trascorso con Johanna sono davvero stanco. È difficile pensare sempre a una battuta con cui risponderle, mi da del filo da torcere quella ragazza.
Dopo aver sbattuto fuori di casa tutti quanti, posso finalmente rilassarmi... un bel bagno caldo, una tisana rilassante, o un bicchiere di brandy, è uguale, e il mio lettuccio...ah quasi dimenticavo, c'è Effie.
«È stato bello rivedere anche Johanna, i ragazzi sembrano completamente rinascere quando sono insieme»
La guardo e non riesco a pensare ad altro che non sia lei, a quanto sia fortunato ad averla accanto, a quanto vorrei essermi dichiarato prima. Vorrei recuperare il tempo perso, chissà cosa avremmo potuto fare in questi mesi di lontananza, chissà cosa sarebbe potuto succedere.
«Haymitch, mi stai ascoltando? Perché hai quella strana espressione?»
«Stavo solo pensando» e sorridendo la prendo per i fianchi e la trascino in camera.
Come ha detto Johanna, non c'è modo di tornare indietro, tanto vale che andiamo avanti.

Angolo "autrice"
Lo so, sono una persona orribile. Non mi faccio sentire per settimane e poi ricompaio così, con un capitolo totalmente a casissimo.
Poi adesso sono senza Wi-Fi quindi chissà quando leggerete questo capitolo.
Mi dispiace davvero tanto, veramente sono molto dispiaciuta, in estate i miei impegni sembrano triplicarsi e non ho tempo per fare un'emerita minchia.
Grazie a tutti quelli che seguono ancora la storia, ch votano e commentano. Siete fantastici❤️

Sweetheart~HayffieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora