Effie's pov
Appena apro gli occhi la debole luce del sole che filtra dalle tende mi permette di dare un'occhiata alla stanza. Gli scaffali pieni di roba inutile sono come sempre polverosi, siccome nessuno, nemmeno Hazelle, ha il permesso di mettere le mani sulla roba di Haymitch. Le tende viola scuro sono sbiadite e rovinate, dovrei proprio cambiarle, senza dirlo a Haymitch naturalmente. All'armadio di mogano manca un piede, che è stato sostituito con un vecchio libro della storia di Panem. Ogni volta che entro nella stanza ho l'impressione che debba venire giù da un momento all'altro. Mi fa ansia, ma parlarne con il proprietario è come parlare col muro, quindi risparmio il fiato.
Sento un rumore provenire dalla mia destra, mi volto e vedo Haymitch, con la bocca aperta e un rivolo di bava che cola giù per la guancia. Come sempre russa ed è piegato in una posa innaturale. Sorrido istintivamente e gli rimbocco le coperte, soffermandomi ancora una volta sui suoi tatuaggi, in particolare sul nome di Maysilee Donner. Doveva stargli molto a cuore, mi sarebbe piaciuto conoscerla. Mi alzo e indosso la mia biancheria e una maglietta di Haymitch, i suoi vestiti sono così comodi e larghi in confronto agli abiti che usavo indossare a Capitol, ma dopotutto, qui ogni cosa è diversa da Capitol. Prima di uscire noto che dietro a una scatola nel comò ci sono delle fotografie perfettamente conservate in alcune cornici. Non ci avevo mai fatto caso. Una ritrae Haymitch più o meno quindicenne, con i capelli arruffati e un sorrisetto sbilenco, appoggiato a una ragazza dai capelli chiari raccolti in una coda di cavallo laterale. La foto è in bianco e nero quindi non riesco a capire di che colore sia il vestito. Un'altra invece mostra Haymitch appena adolescente che sorride a un ragazzino sugli 8 anni, che fa le smorfie a chi stava facendo la foto. Sorrido notando la bocca sdentata del bambino e l'espressione fiera e dolce di Haymitch. Non so chi siano la ragazza e il bambino nelle prime fotografie ma riconosco le persone nella terza foto: siamo io e Katniss, sorridenti mentre parliamo con Peeta e Haymitch. Non sapevo nemmeno dell'esistenza di questa foto, anche se adesso che ci penso devo averla già vista a casa dei ragazzi. Non so nemmeno chi l'abbia scattata, forse Cinna. È davvero una bella foto, nonostante i giochi Katniss ha un sorriso genuino sul volto e Peeta non è da meno. Persino Haymitch sta ridendo di gusto, forse avevano appena fatto una battuta su di me, perché nella foto sto facendo una faccia offesa ma si vede che sto per scoppiare a ridere.
Il team. Quando eravamo uniti.
Sento del bagnato sul mio volto, è una lacrima. Ne abbiamo passate tante insieme e ci siamo persi per strada, è vero, ma poi ci siamo ritrovati e adesso siamo di nuovo tutti insieme, come in quella foto.
Ripongo le tre cornici dietro la scatola e scendo in cucina, consapevole che ormai è qui il mio posto, e che non lo cambierei per nulla al mondo.Haymitch's pov
Non appena i timidi raggi del sole mi toccano il viso mi sveglio grugnando. Mi da fastidio il sole. Noto subito che Effie non c'è, sarà andata a preparare la colazione, come sempre quando si sveglia prima di me. E come sempre ha preso la mia maglietta, bah, cosa ci trova di bello nel fregarmi i vestiti non lo capirò mai. Prendo un'altra maglietta dall'armadio e prima di uscire di un'occhiata alle fotografie sul comò. È da tanto che non le riprendo in mano, più o meno da quando è arrivata Effie. Ne prendo una e la guardo: ci siamo io e Renier, lui con la bocca sdentata e io che lo guardo sorridendo. Eravamo molo uniti e mi ricordo che prima che io partissi per gli hunger games mi disse "resta vivo".
Cazzo. Sto piangendo. Mi sento ancora in colpa, sarei dovuto morire io, se non fossi stato così stupido da usare il campo di forza come scudo, lui ora sarebbe ancora vivo.
E sarebbe viva anche Amybeth, ritratta nella foto accanto, sorridente come sempre. Riusciva a far sorridere anche me. Aveva i capelli biondi raccolti con un nastro azzurro, come l'abito che indossava quel giorno. Me lo ricordo ancora, nonostante la foto sia in bianco e nero. Me lo ricordo quel pomeriggio, era una bellissima giornata di sole, io e Amy eravamo andati a fare un giro per il distretto assieme a Renier, poi lo abbiamo portato a casa e siamo andati nel nostro posto segreto, dietro la casa del sindaco. Quel pomeriggio ci siamo promessi che non ci saremmo mai lasciati.
Il giorno dopo sono stato estratto, e due settimane dopo lei è morta.
Tutta colpa mia. Colpa mia e di quegli stupidi Hunger Games senza senso.
Sarei dovuto morire io, continuo a ripetermelo, era così che doveva andare, dovevo farmi colpire e morire. Loro sarebbero ancora qui, Renier con la sua bocca sdentata e Amybeth con il suo sorriso solare. Invece no, qui ci sono solo io, un alcolizzato che della sua vita non ha fatto nulla.
Adesso sto singhiozzando, non me ne accorgo fino a che non vedo del bagnato a terra.
Mi inginocchio a terra con le due fotografie in mano, quando mi ricordo che ce n'è una terza. La prendo e guardandola mi vengono in mente tutti i bei momenti passati. Se fossi morto nell'arena non avrei conosciuto Katniss, che per me è come una figlia, Peeta, che proteggerei a costo della mia vita, e Effie, che ormai fa parte del distretto tanto quanto noi.
Katniss e Peeta sono vivi per merito mio. La ribellione si è messa in moto anche grazie al mio aiuto. Se non ci fossi stato io Katniss non avrebbe accettato il ruolo della ghiandaia imitatrice.
Non sono un completo fallito allora. Forse qualcosa di buono l'ho fatto anch'io. Renier e Amybeth mi sorridono dalle fotografie. Sarebbero fieri di me? Sarebbero contenti di quello che ho fatto? Credo di sì, ne sono sicuro. Sarebbero fieri dell'uomo che sono diventato anche grazie a loro. Sono un po' pazzo, un po' alcolizzato, un po' spezzato forse. Ma vivo. E questo basta per aiutare le persone, per farle felici, per mettere in moto una rivoluzione, e fare qualcosa di indimenticabile. Come Renier e Amybeth.Angolo autrice
Hola! Questo è un capitolo un po' così. All'insegna dei ricordi e delle fotografie.
I nomi li ho inventati io, non sono specificati nei libri, figuriamoci se la Collins da dei nomi a dei personaggi così inutili. Lol.
Spero davvero che vi piaccia questo capitolo, ci ho davvero messo il cuore per scriverlo, e devo ammettere che non è venuto malaccio. Ma lascio a voi la parola, ditemi cosa ne a, lasciate qualche commento, mi fareste davvero felice.
Questo capitolo è dedicato a IleniaRossi3 che mi ha chiesto di aggiornare al più presto, eccoti accontentata, spero di aver soddisfatto la tua curiosità e di averti fatta felice! Grazie davvero anche a tutti coloro che commentano e votano, siete davvero un gran sostegno per me❤️
Vi avviso anche che ci stiamo avvicinando alla fine della storia...mi dispiace😢
Love ya all💙
STAI LEGGENDO
Sweetheart~Hayffie
FanfictionManca qualcosa. La squadra non è più unita. Il team non è più insieme. Al 12 manca una persona importante. A quella persona importante mancano le altre tre che sono diventate la sua famiglia. Quella persona raggiungerà i suoi amici? Per scoprirlo le...