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Nessuno si aspettava che, da un giorno all'altro, gli sbirri smettessero di starsene appostati davanti casa Milkovich come avvoltoi in attesa di una preda, ma quello che avvenne nelle tre settimane successive fu decisamente esagerato.
Sul portico in legno di quella casa disastrata vi era un continuo andirivieni di poliziotti, l'intero tratto di strada che precedeva la casa era invasa da macchine e le case circostanti venivano illuminate dai lampeggianti accesi delle vetture. Mandy si sforzava di essere cordiale, ma, a dirla tutta, voleva solo mandarli a cagare e andarsene da quel quartiere di merda. Purtroppo però non sarebbe tornata a New York perché Ian sapeva cosa sarebbe tornata a fare e aveva tutta l'intenzione di dirlo a Mickey, cosa che la ragazza non poteva proprio permettersi, dovette quindi restare e subire tutto quel chiasso inutile.
Persino Thomas, che aveva preso la strana abitudine di passare a casa Milkovich ogni mattina con caffè e pasticcini, sembrava innervosito dalla presenza della polizia.

Per questo motivo Mickey era rimasto a casa Gallagher sotto invito di Fiona, a sorpresa di tutti, certo era ancora fredda nei suoi confronti, ma sembrava aver preso gusto nel tornare a casa e non ritrovarsi immersa nei lavori domestici fino alla punta dei capelli.
In effetti Fiona continuava a credere che quel Milkovich avrebbe portato solo guai, ma dovette ammettere che non occuparsi di casa non era affatto male. Inoltre Mickey era un discreto cuoco (aveva raccontato che, quando era piccolo, spesso la madre era troppo sbronza per cucinare e toccava a lui sfamare la mandria, a meno che non volesse ritrovarsi una pallottola nel piede), sapeva il fatto suo nel mantenere l'ordine tra le persone , spesso minacciandole con armi improvvisate come forchette o il telecomando, e aveva persino imparato ad usare il ferro da stiro.
Gli altri Gallagher, poi, sembravano stravedere per lui e Fiona proprio non riusciva a capirlo. Lip aveva affermato che avere Mickey intorno, era molto meglio di quel pompiere che, a detta sua, parlava solo ed esclusivamente di quanto fosse fortunato ad avere quel fottuto lavoro di merda ed era abbastanza noioso. Debbie amava il fatto che Mickey si occupasse della piccola Franny anche quando lei era in casa, il moro non era niente male coi bambini. Carl e Liam praticamente pendevano dalle sue labbra, Fiona iniziò a pensare che ne fossero innamorati. Persino Jimmy-Steve, una volta capito che il povero Mickey non era davvero morto, sembrava aver perso ogni interesse nei confronti di Fiona e si presentava a casa Gallagher ogni giorno solo per stare con Mickey e, stranamente, non riceveva più di un vaffanculo per volta. Quei due parlavano di tutto quasi fossero amici d'infanzia e presto i Gallagher scoprirono che, nei tre anni di detenzione, Jimmy-Steve non aveva saltato una settimana di visite, il perché era un mistero per tutti. Questa notizia mandò in paranoia Ian, che si stava lentamente riprendendo e che finì per constatare quanto quel beduino fosse un "fidanzato" migliore di lui. In tutto ciò Fiona era ancora convinta che tutta quella storia sarebbe finita male.

Tempo pochi giorni ed Ian fu di nuovo in grado di lavorare, per la felicità di Mickey che si era rotto di vederlo girovagare senza meta per casa. Il rosso non ottenne una grande accoglienza, ma poco importava, lui aveva tutto ciò di cui aveva bisogno e, per la prima volta da mesi, si sentiva davvero bene. Normale.

Le giornate sembravano meno lunghe ed il lavoro meno faticoso, persino rivedere Caleb non lo innervosiva più, cosa che non passò inosservata alla sua collega Sue che prese ad interrogarlo sugli ultimi avvenimenti della sua vita sentimentale, al ragazzo non pesava affatto, soprattutto perché non poteva, ne voleva, rispondere. Tutto sembrava procedere per il verso giusto e ad Ian non sembrava vero.

Mickey, d'altro canto, fremeva all'idea di poter uscire di nuovo, rivedere l'Alibi, il campo da baseball, il porto...

Non riusciva più a trattenersi tanto che spesso Carl doveva bloccare la porta per evitare di farlo scappare. La situazione per lui era tutt'altro che idilliaca. Le giornate sembravano tutte uguali, le conversazioni tutte pesanti, persino i momenti che passava con Ian non erano poi così soddisfacenti e questo proprio non riusciva a perdonarselo.

Aspetterò | GallavichDove le storie prendono vita. Scoprilo ora