Capitolo 18: "L'amore è... così vicina, così lontana"

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Marinette si risvegliò la mattina seguente con la mente intorpidita e gli occhi che davvero si rifiutavano di aprirsi. Della sera precedente ricordava solo le lacrime, la dolci carezze e i caldi abbracci di Chat Noir. L’ultima cosa che aveva visto era stata il sorrise del supereroe che, sdraiato sul letto, l’aveva presa fra le braccia e le aveva fatto appoggiare delicatamente la testa sul suo petto. La ragazza ancora ricordava il battito regolare e rassicurante del cuore del ragazzo martellarle nell’orecchio, come una bizzarra ninna nanna. Marinette si alzò dal letto poggiando i piedi sul pavimento fresco e si stiracchiò, alzandosi in piedi. Con passi strascicanti si avvicinò allo specchio. Sbuffò, quando vide che il rimmel della sera prima le era colato sulle guance, lasciandole spessi solchi neri sulla pelle chiara. Afferrò un batuffolo di cotone e lo struccante e si sfregò il volto, fino a renderlo presentabile. Dopodichè afferrò decisa la spazzola e cominciò a spicciarsi con forza i capelli, completamente arruffati e attorcigliati gli uni agli altri. Dopo averli legati in due codini scese per fare colazione assieme ai genitori. “Tesoro com’è andata ieri sera?” chiese Sabine non appena la vita sedersi in cucina. “Tutto bene mamma…” borbottò stuzzicando con la punta del cucchiaio i cereali nel latte “è stato pieno di sorprese…” aggiunse sarcastica. Dopodichè non spiccicò parola per tutta la durata della colazione, se non per annunciare che sarebbe uscita per fare due passi. Uscì in strada sbattendo la porta alle sue spalle. Poi prese un bel respiro e si incamminò a grandi passi verso il parco.
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Adrien si svegliò con il sorriso ancora sulle labbra, quasi percepisse ancora la presenza della corvina affianco a se. Emise un profondo respiro e aprì gli occhi. “Ci credi, Plagg?” chiese sognante, rivolto al suo kwami “Ieri notte l’ho stretta fra le braccia per ore. È stato così bello esserle vicino in un momento di sconforto…” aggiunse socchiudendo gli occhi. “Intendi, consolarla dallo sconforto che tu stesso hai provocato?” chiese il piccolo esserino per stuzzicarlo. Il ragazzo lo guardò di traverso. “Grazie, Plagg, davvero. Grazie mille per il supporto che ogni giorno dimostri nei miei confronti…” aggiunse sarcastico. Il gattino nero emise un verso soffocato simile ad una risata. “Adrien, non vorrei essere troppo obbiettivo, ma secondo me non stai facendo altro che ingannarla. Se vuoi chiarire, fallo nei panni di Adrien. Che cosa succederebbe se Marinette scoprisse che l’amico sincero che vede in Chat Noi non è altri che il fidanzato traditore che vede in Adrien? Cerca di ragionare. Continuando così non faresti altro che ferirla ulteriormente. Perderebbe non solo adrien, ma anche Chat Noir. Dovresti andare da lei e spiegarle come sono andate veramente le cose…” disse Plagg, divenendo improvvisamente serio e fissando il biondo negli occhi. Adrien si alzò dal letto e si diresse a grandi passi verso la vetrata della sua camera. Si voltò di nuovo a appoggiò la schiena sul vetro freddo, lasciandosi scivolare fino a rimanere seduto per terra. “Non posso Plagg…” sussurrò, chiudendo gli occhi “L’hai detto tu stesso, nel me si tutti i giorni non vede altro che un bastardo che le ha spezzato il cuore. Ma in Chat Noir, vede una speranza. Per lei Chat Noir è un’ancora, un punto fisso. Lui per lei è un amico fedele. Non so per quanto tempo potrà andare avanti questa storia, ma se questo è l’unico modo per riavvicinarmi a lei, allora io andrò fino in fondo, combattendo i sensi di colpa e le voci nella mia testa. So che è sbagliato, Plagg, ma devo farlo. Oggi Marinette non permetterebbe ad Adrien di avvicinarsi a lei neppure se supplicata. Ma ieri, nei panni di Chat Noir l’ho abbracciata per ore. Le ho accarezzato le guance chiare, le ho baciato la testa fra i capelli. Per ore non ho fatto altro che riempire le narici del suo dolcissimo profumo. Quando sono Chat Noir lei è… è… così vicina a me. Invece con Adrien c’è solo rabbia e lontananza. Posso provare a parlarle, ma non ti prometto che abbandonerò l’idea di starle vicino nei panni del gatto nero.” Sospirò. Plagg avrebbe voluto davvero aiutarlo, avrebbe voluto gridargli a gran voce che quella ragazza altri non era che Ladybug, sapeva che questo avrebbe aiutato Adrien, gli avrebbe risollevato il morale. Sapere di combattere il male al fianco della sua fidanzata non poteva che renderlo incredibilmente felice. Eppure sapeva che non poteva farlo. L’aveva promesso al Maestro Fu, ma soprattutto lo aveva promesso a Tikki e mai e poi mai avrebbe mai infranto la promessa che le aveva fatto. In quel momento dal comodino del ragazzo si levò un allegro trillo che riportò entrambi alla realtà. Adrien si alzò in piedi e afferrò il cellulare. Sul display lampeggiava la scritta ‘ORE 9:00 SERVIZIO FOTOGRAFICO NEL PARCO’. Diede una rapida occhiata all’orologio da polso poi sbiancò all’istante. L’unica cosa che disse prima di afferrare la giacca e fiondarsi fuori dalla porta fu: “Diamine Plagg, sono in mostruoso ritardo”.

Marinette arrivò al parco una quindicina di minuti dopo, con il respiro rilassato e la mente fresca. Si sedette su una panchina e tirò fuori dalla borsetta l’album da disegno. La mente volò irreparabilmente a quel giorno di qualche settimana prima. Lei era proprio li, seduta su quella panchina, mentre disegnava e Adrien l’aveva invitata a prendere un gelato. Scosse la testa cercando di ricacciare indietro le lacrime. Non poteva crollare. Doveva metterci una bellissima pietra sopra a tutta quella stupenda parentesi ‘Adrien’. Eppure per quanto si sforzasse, sentiva su di se le carezze e i baci che lui le aveva dato. E non poteva fare altro che sorridere, per i dolci ricordi. Fu scosse dai suoi pensieri quando sentì la voce del ragazzo provenire da poco lontano. Aprì gli occhi di scatto e si guardò intorno. Dopo qualche istante lo vide, seduto sulla fontana, attorniato da luci riflettori e fotografi. In sottofondo solo il ripetitivo clik clik delle macchinette fototgrafiche, che scattavano in continuazione immortalandolo in tutte le pose. La ragazza continuò ad osservarlo da lontano, di sottecchi, alzando di tanto in tanto lo sguardo dal modello che stava disegnando. La luce del sole illuminava i riccioli biondi del ragazzo, negli occhi verdi Marinette non poteva fare altro che riconoscere lo sguardo che aveva sempre desiderato. Quando lui l’aveva guardata con occhi innamorati, era allora che lei si era sentita completata, e aveva cancellato tutto il resto. Ma ora di nuovo un pensiero le si insinuò nella mente. Soltanto due paroline. Chat Noir. Quando la sera prima lui l’aveva stretta a se… era stato come rinascere. Si era sentita come una fenice ed era rinata sul serio. Fu in quel momento, mentre la ragazza era persa nei suoi pensieri, che Adrien volse leggermente lo sguardo. Fu un secondo, un attimo di indugio dello sguardo della ragazza su di lui. Quello sguardo penetrante che lo indusse a voltarsi. E i loro occhi si incontrarono. Si creò di nuovo quel legame invisibile che per la prima volta avevano percepito pochi giorni prima. Marinette fu travolta da un’ondata di emozioni contrastanti. Vide Adrien che si scusava con i fotografi con un cenno della mano e che, sempre tenendo gli occhi fissi su di lei si incamminava verso la panchina a passi lenti. La ragazza avrebbe voluto correre, scappare via, eppure i suoi piedi non accennavano a muoversi. Sapeva che c’era una parte di lei che voleva che il ragazzo la raggiungesse, anzi voleva lei stessa correre verso di lui, tuffarsi fra le sue braccia e lasciare che lui la avvolgesse e la rassicurasse, dicendole che era tutto apposto, che sarebbe andato tutto bene. Stava per alzarsi quando udì della grida in lontananza. Erano molte, sovrapposte l’unica cosa che capì fu “è arrivato un nuovo super cattivo” “un’altra akuma”. Vide Adrien irrigidirsi e interrompere il legame. Lei spalancò gli occhi. Sapeva ciò che doveva fare, era il suo dovere. Infilò nella borsetta l’album da disegno e corse via.

Spazio autrice

Holaaaa sono finalmente tornata con un nuovo capitoloooo. Sorratemi per le luuuunghissima assenza e... niente spero vj piaccia. Mi raccomando lasciate una stellina e un commento ❤❤❤

Tempo d'amore - le avventure di Ladybug e Chat NoirDove le storie prendono vita. Scoprilo ora