15 - CIRCE

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(L'entrata di Mabbot street della città notturna, di fronte a cui si dirama un binario di tram privo di selciato, attorniato da scheletri di rotaia, fuochi fatui rossi e verdi, e segnali di pericolo. File di case improbabili con le porte aperte. Rare lampade con spirali multicolori. Intorno alla gondola ferma di Rabaiotti il gelataio, bisticciano uomini e donne rachitici. Hanno in mano cialde con palle di neve color carbone e rame. Succhiando, si dileguano lentamente. Bambini. La cresta di cigno della gondola, drizzandosi, procede veloce nell'oscurità, bianca e blu sotto un faro. Fischi si chiamano e si rispondono.)

I RICHIAMI

Aspetta, amore mio, e verrò con te.

LE RISPOSTE

Lì dietro la stalla.

(Un idiota sordomuto con occhi protuberanti, la bocca informe che sbava, si trascina oltre, in preda ai tremori del ballo di San Vito. Lo accerchia una catena di mani di bambino.)

BAMBINI Mancino! Salute!

L'IDIOTA

(Alza la mano sinistra tremolante e farfuglia.) Grhahute!

I BAMBINI

Dov'è la grande luce?

L'IDIOTA

(Farfugliando.) Ghaghaest.

(Lo lasciano stare. Quello si trascina avanti. Una nana dondola su una fune sospesa tra le inferriate, e conta. Una forma accasciata su un bidone della spazzatura nascosta dal braccio e dal cappello si muove, si lamenta, stridendo i denti in un ringhio, e torna a russare. Su un gradino uno gnomo che rovista in un cumulo di rifiuti si china per caricarsi in spalla un sacco di stracci vecchi. Una vecchia megera lì accanto con in mano una fumosa lanterna a olio, gli ficca l'ultima bottiglia nell'apertura del sacco. Lui solleva il bottino, si mette il berretto di sguincio e muto se ne va zoppicando. La vecchia megera si appresta a tornare nella sua tana facendo dondolare la lanterna. Un bimbo dalle gambe storte, accovacciato sull'uscio con un volano di carta, le striscia furtivamente accanto muovendosi a scatti, le afferra la gonna, e si alza a fatica. Un manovale ubriaco afferra con tutte e due le mani la ringhiera di un recinto, traballando pesantemente. In un angolo due guardie notturne con le loro mantelle a spalla e le mani sul fodero dei manganelli, incombono dalla loro altezza. Si rompe un piatto; strilla una donna, piagnucola un bambino. Un uomo sbraita e impreca, mormora, si placa. Figure vagano, si appostano, spiano da quel dedalo di vicoli. In una stanza illuminata da una candela infilata nel collo di una bottiglia una puttana col pettine toglie le croste dai capelli di un bambino scrofoloso. Da una stradina si sente cantare la voce acuta e ancora giovane di Cissy Caffrey.)

CISSY CAFFREY

E a Molly io l'ho data

E s'è fatta una risata

La zampetta d'anatra

La zampetta d'anatra.

(Il soldato Carr e il soldato Compton, con i frustini stretti sotto le ascelle, nel marciare incerti fanno dietro front, e all'unisono emettono con la bocca una raffica di pernacchie. Risa maschili da una stradina. Roca risponde una virago.)

LA VIRAGO

La maledizione ricada su di voi, scimmioni pelosi. Viva la ragazza di Cavan.

CISSY CAFFREY

E tanta fortuna a me. Cavan, Cootehill, e Belturbet. (Canta.)

A Nelly l'ho data

In grembo l'ha cacciata

ULISSE [ITALIAN TRANSLATION] (Completato)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora