Ai miei essere umani speciali.
Un anno di voi.
Siete stati, siete e sarete sempre la mia luce nel buio.
"Che cos'è l'amore per te?"
I miei ragazzi. Loro sono l'amore."Ho finito. Adesso ti metto la maglietta"
Claudio si toglie i guanti, gli infila piano piano la maglia pulita e poi lo prende per il ciuffo.
"Abbiamo quasi finito...ti va se ti lavo i capelli allora? Poi guardiamo la barba."
"Va bene...ma se devi tornare di là possiamo farlo in un altro momento..."
"Lo facciamo ora, non ci metteremo molto vedrai..."
"Ok..."Lo sistema sulla carrozzina e lo porta in bagno.
Lo posiziona davanti al lavandino e gli mette un asciugamano per non bagnarsi.
Poi apre l'acqua, aspetta quella calda e inizia a bagnargli la testa. Si aiuta con un bricco di plastica."Ce la fai a venire più giù? Ho paura di bagnarti..."
"Si..."Poi prende lo shampoo dalla doccia e lo insapona. Gli massaggia tutta la testa delicatamente, con i polpastrelli, facendo attenzione che la schiuma non gli vada sulla parte di collo ustionato. Poi lo risciacqua e gli mette l'asciugamano in testa.
"Tirati su piano piano...sennò ti gira la testa...non hai fatto ancora colazione tra l'altro. Dovrebbero portare il vassoio a momenti. "
"Per la fame che ho va bene anche così..."
"Strano...dai vieni che ti asciugo i capelli..."
"So farlo anche da me. Dai qua. "Gli prende il telo dalle mani e inizia a strofinarsi i capelli. Senza degnarlo di uno sguardo.
Claudio invece lo guarda eccome.
Con le mani ancora sospese a metà. Sorpreso da quel cambio d'umore improvviso."Qual'è il problema adesso?"
"Perché? C'è un problema?"
"Mi rispondi di merda e a monosillabi da circa dieci minuti. Quindi si. C'è un problema."
"Non ti rispondo di merda."
"Oh Mario...mi sto rompendo il cazzo. Non è possibile che cambi umore così dal nulla.
O mi dici che hai o me ne vado. "
"Vai se vuoi andare. La porta è lì. "Claudio lo guarda stralunato.
Non sa neanche se essere arrabbiato o prenderla a ridere. A schiaffi lo prenderebbe sicuramente però."Giuro che non ti capisco. Che cazzo è cambiato dal letto a qui?"
"Che non capisci me ne sono accorto di già."
"Ma che cazzo stai dicendo? "
"Senti Claudio prendi la tua roba e va a finire il tuo lavoro. Io me la cavo bene da solo."
"Non mi pare. Se no non eri qui."
"Oh grazie...l'aggiungo alle cose carine che mi hai detto negli ultimi venti minuti. Riesci a rovinare sempre tutto. "Porca troia. Che ho detto. Che cazzo ho detto.
Si pente di averlo pronunciato nello stesso istante in cui gli esce dalla bocca.
Claudio si blocca, gli salgono le lacrime.
"Vaffanculo Mario. Vaffanculo. "
Esce.
Claudio se ne va di lì come una furia.
Prende il carrello, sbatte la porta e torna in reparto. Ha gli occhi lucidi, le mani gli tremano di rabbia e non capisce nemmeno il senso di tutto ciò. Continua a lavorare e i pensieri gli affollano la testa. Non riesce proprio a capire che cosa sia successo lì dentro.
Ma non ci torna.
Non ci vuole proprio tornare a farsi trattare di merda.
Passano due ore e Claudio ancora non ha rimesso piede in quella stanza. È nero, ma nonostante tutto si logora.Si sarà asciugato i capelli con il phon? Altrimenti gli prende pure il raffreddore.
Chissà se se l'è messa la felpa.
Testa di cazzo, ma che ti ho fatto?
Giuro ti prenderei a pugni.
E se è stanco e vuole tornare a letto?
Suonerà il campanello.
Ma col cazzo che vado io.
Magari non ci arriva all'armadio per prendersi la maglia.
Beh cazzi suoi. L'ha voluto lui.
E Non me ne frega niente se ha fatto colazione o no. Che rimanga digiuno.
Mangerà a pranzo. E nel comodino ha sempre i biscotti se gli viene fame.
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Fire Love
FanfictionClaudio & Mario...sempre loro. Per loro. Di loro. Un incendio... .....Mario professore e Claudio infermiere. Una storia difficile alle spalle....e l'amore che arriva come un treno...