Continuai a piangere per tutta la serata. Nicholas voleva che andassi a dormire da Lui ed io avevo accettato,mi sentivo più sicura all’idea di essere con Lui. Un po’ perché Riccardo non sapeva dove abitasse,un po’ perché Nicholas mi aveva sempre fatta sentire protetta. Mi misi sul divano sdraiata con Jamal tra le braccia,mi addormentai e da lì iniziò l’incubo che si fece sempre più ricorrente,quando mi svegliai ero nel letto con Nicholas che mi abbracciava e mi coccolava. Mi sentì come sprofondare nel materasso ‘’Nicholas.’’ Lo chiamai ‘’che siamo noi?’’ ‘’migliori amici.’’ Rispose mettendomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio ‘’davvero? È questo che siamo?’’ chiesi un po’ delusa per la sua risposta ‘’Mia sto provando a darci una definizione,un’etichetta e quella mi sembrava la più adatta.’’ Scattai ‘’ma non c’è bisogno per forza di un’etichetta! Possiamo essere chiunque decidiamo di voler essere!’’ ‘’chiunque?’’ chiese ‘’chiunque.’’ Risposi. Mi osservò per qualche secondo ‘’dovresti andare a farti una doccia?’’ sventolai l’ascella ‘’ma perché? Puzzo?’’ chiesi imbarazzata ‘’no,no. Però hai tutto il trucco colato.’’ ‘’oh.’’ Dissi per l’imbarazzo. Scattai giù dal letto e mi diressi verso la doccia. Azionai il getto d’acqua calda,uscì,presi il telefono e misi ‘’Phenomenal’’ di Eminem a tutto volume,mi svestì lentamente ed entrai. Non sono mai riuscita a regolarmi. La doccia è sempre stata il mio luogo preferito. Le migliori scene,le migliori conversazioni. Il meglio che la mia mente abbia mai immaginato,l’ha ideato proprio lì. Sin da piccola mi sono sempre immaginata e progettata intere conversazioni e litigi,spesso si sono anche rivelate delle piccole profezie.
Ho sempre avuto un certo intuito. Per le persone,per le situazioni. Eppure finivo sempre per ignorare queste sensazioni credendo fossero coincidenze. Ma alla fine coincidenze non erano ed io avevo messo a repentaglio me stessa ed i miei sentimenti solo per delle stupide eventualità.
‘’Nicholas!’’ urlai a squarciagola rientrando in doccia ‘’Nicholas!’’ ‘’che c’è?’’ chiese aprendo la porta ‘’non c’è un accappatoio per me!’’ risposi tremando a braccia incrociate e le mani strette alle braccia. Se ne andò,tornò un minuto dopo ‘’dai,vieni fuori.’’ ‘’prima chiudi gli occhi.’’ Sbuffò rumorosamente ‘’chiusi. Può uscire signorina.’’ Aprì leggermente la porticina della doccia,aveva gli occhi chiusi ma glielo strappai dalle mani,lo tirai dentro e me lo misi.
‘’vuoi rimanere con il mio accappatoio ancora per molto?’’ chiese abbassandomi il cappuccio. Quando mi era vicino e mi parlava non riuscivo a distogliere l’attenzione dalle sue labbra,quelle maledette labbra sembravano così morbide e delicate. Tutto quello che volevo era farle scontare con le mie ‘’non l’hai mai fatto?’’ chiesi molto naturalmente ‘’che cosa?’’ ‘’non sei mai rimasto in accappatoio a perdere tempo dopo la doccia?’’ improvvisò un’espressione imbronciata ‘’no.’’ Si avvicinò afferando la cintura dell’accappatoio ‘’ma se ora me lo lasci..’’ concluse iniziando a sciogliere il fiocco,posai una mano sulle sue ‘’Nicholas hai bisogno di dormire.’’ Osservai tracciando i segni di stanchezza sul suo volto ‘’no,tu hai bisogno di qualcuno che si prenda cura di te.’’ ‘’e tu hai bisogno di dormire.’’ Ribattei secca ‘’okay,buona notte.’’ Nicholas andò a dormire sul divano e lasciò a me il lettone. Iniziai a girarmi e rigirarmi nel letto. Per istinto allungai il braccio verso l’altra metà del letto:era freddo e vuoto. Improvvisamente sentì nostalgia. Il letto per me era divenuto un nido d’amore ed è triste quando ne resta solo una passerotta con il cuore spezzato a viverci,a convivere con quel ricordo. Rassegnata poggiai i piedi nudi a terra e tastando il muro in una casa sconosciuta e buia. Arrivai tentennando fino alla sala,la riconobbi per gli interruttori,da lì sapevo esattamente come muovermi. Feci i grattini sotto il mento a Nicholas che dopo essersi grattato si svegliò,accesi la luce ‘’voglio dormire con te. Mi fai sentire protetta.’’ Sorrise,si alzò,mi tese la mano ed intrecciati l’uno all’altra. Fusi come due metalli identici ci addormentammo.
Mi svegliai,il letto era vuoto e sul cuscino su cui aveva dormito Lui c’era un biglietto ‘’vorrei esser lì a darti il buongiorno.’’ Sorrisi in tutta risposta in modo spontaneo,mi morsi il labbro e spalancai gli occhi <<no.>> pensai <<no,Mia iniziamo male,molto male. Non ti devi più legare a nessuno. Non devi più abituarti a niente e nessuno. Lo sai,cazzo.>> ma infondo tutti noi abbiamo bisogno di piccole abitudini,che cosa sono però? Non sono altro che sicurezze da cui ci facciamo cullare dolcemente e tutta questa sicurezza poi finisce per svanire. Perché niente e nessuno è immune al cambiamento,niente. Ad esempio un rapporto:mantiene un certo equilibrio finchè non si presentano delle circostanze,lì l’equilibrio si andrebbe a perdere insieme al rapporto ed una volta conclusa questa sequenza tutto potrebbe ritornare. Peccato che nulla torni come prima. Un rapporto o si rafforza o diventa praticamente inesistente,ma mai come prima. Per questo dovevo convincermi a non provare nulla per Lui. Il nostro rapporto era ambiguo ed era proprio tutto questo mistero a renderlo così elettrizzante e movimentato. In realtà non volevo scoprire chi fossimo noi due insieme ma solo chi fossi io. Una cosa però era certa:sarei potuta essere chiunque io volessi essere con Lui,mi avrebbe ugualmente guardata allo stesso modo e stretta a sé. Un’altra cosa era certa:Nicholas mi faceva sentire viva e mi faceva venire voglia di vivere,di amare ma io non potevo permettermi di amare perciò mi accontentavo di vivere e che cos’è una vita senza amore? Una vita vissuta senza amore non è una vita degna di essere vissuta. Io non lo sapevo,ancora non lo sapevo che di lì a poco mi sarei innamorata del mio migliore amico. ‘’pronto? Amelia parla piano! Ok arrivo,tu intanto parlami.’’ Dissi con l’orecchio appiccicato sul telefono che tenevo bloccato sulla spalla mentre mi infilavo i pantaloni ‘’Amelia calmati! Sto arrivando!’’ sempre con il telefono appiccicato all’orecchio raggiunsi la macchina mentre Amelia continuava a lagnarsi. ‘’eccomi.’’ Esclamai non appena varcata la soglia ‘’ha fatto la cacca in casa e non vuole fare il bagnetto.’’ Disse puntando l’indice sulla piccola cagnolina e scuotendola ‘’hai pulito almeno?’’ ‘’no,perché avrei dovuto se ci sei tu?’’
Io ero corsa da Lei credendo fosse successo qualcosa di serio a Maya. In quei pochi istanti credo mi fossero cresciuti i coglioni,si fossero riempito,svuotati per poi cadermi a terra. Cercai di mantenere la calma ‘’è il tuo cazzo di cane e tu te ne devi occupare! Il mio lavoro è quello di occuparmene quando tu non puoi e non certo per cose del genere.’’ ‘’io non posso pulire la sua cacca!’’ ‘’e allora tu non puoi tenere questo cane!’’ ‘’e allora tu sei licenziata!’’ urlò presa dalla sprovvista ‘’non ti scomodare.’’ Presi in braccio Maya,andammo in bagno,chiusi a chiave e mi spogliai rimanendo solo in intimo,feci scaldare l’acqua chiudendo la vasca ed entrammo.
‘’non avercela con Lei Maya..non sa prendersi cura di te perché non è in grado di prendersi cura nemmeno di sé stessa.’’ Le dissi asciugandola.
Parlare con gli animali mi è sempre venuto più facile,loro ti ascoltano anche se non sembra,capiscono. Per questo parlo sempre con i miei animali.
Le ore senza Nicholas passavano lente ed io cercavo di tenermi impegnata. Ma quando stavo con Lui,beh quella è tutt’altra storia. ‘’che cosa? Alison è viva?’’ chiese esterefatto,non mi diede nemmeno il tempo di rispondere ‘’allora perché è tornata solo ora?’’ mi chiese in preda alla curiosità ‘’guarda.’’ Risposi leccando dal cucchiaino l’ennesima piccola porzione di crema alla nocciola ‘’no,tu non capisci,devi dirmelo!’’ disse afferrandomi per entrambe le braccia ‘’sennò?’’ chiesi in tono di sfida,mi alzò le braccia tenendole strettamente unite con una mano,mi fissò intensamente sorridendo con il tipico sorriso di chi sa esattamente che cosa vuole,mi baciò. Fu un bacio breve ma intenso,mi passò l’indice dall’angolo della bocca sinistro all’angolo della bocca destro,mi dimenai liberandomi dalla presa,mi sedetti sulle sue gambe mettendo le mie dietro la sua schiena,passai lentamente le due dita sulle sue labbra,misi le mani dietro la sua schiena e stringendolo a me lo abbracciai. Eccolo lì. Il momento che aspettavo sin da quando avevo incontrato i suoi occhi limpidi. Eccola lì. L’occasione che aspettavo sin da quando avevo poggiato gli occhi sulle sue labbra.
Momento.
Occasione.
Momento,momento. Non ero pronta per qualunque cosa. ‘’volevo farlo da quando ti ho vista la prima volta e credimi se ti dico che c’ho messo tutto me stesso per non desiderare di volerti Mia anche solo per qualche secondo. Specialmente la prima notte,quella in cui abbiamo dormito insieme per la prima volta. Il desiderio di te era talmente forte da togliermi perfino il sonno.’’ ‘’ed è strano..’’ aggiunse. Potevo sentirlo sorridere,lo capivo dal suo tono,era esattamente ciò che si sforzava di non fare ma non c’era attimo in cui Nicholas non sorridesse e Dio,il suo sorriso. ‘’perché ancora non ti conoscevo eppure mi sembrava di conoscerti già e che ti stessi aspettando da una vita.’’ ‘’direi che ne è valsa la pena aspettarmi tutto questo tempo,no?’’ domandai sorridendo teneramente ‘’si.’’ Rispose deciso. Non ci riuscì più. Il cuore mi esplose di gioia e per un istante i miei stupidi istinti protettivi mi diedero tregua e si misero a tacere. Lo baciai mentre le sue mani cercavano l’orlo della mia maglietta,gliele tolsi fissandolo negli occhi,fissando le labbra poi gli occhi. Incerta su cosa fosse più bello. Mettendomi le sue mani sulla schiena,lo baciai. Ci baciammo in modo passionale mentre le sue mani vagavano di curva in curva senza risparmiare un centimetro di me,come a dire <<ti vogllio. Ti voglio tutta.>> e tutto il mio corpo voleva cedere sotto il suo tocco esperto ed impaziente ma una minuscola parte di me voleva continuare a restargli indifferente fingendo di non provare nulla. Ci sfilammo le magliette a vicenda,mi baciò il collo mordicchiandolo mentre una mano s’invischiava nei miei pantaloni,mi alzai togliendomi il resto in fretta mentre Lui faceva lo stesso. Mi sdraiai aprendo le braccia e mettendole sotto il cuscino,avanzò lungo il mio corpo,si soffermò a toccarmi le cosce mentre mi baciava l’interno coscia,una mano si allungò per stringermi il seno,tornò sulla mia bocca. Presi da una danza di lingue coordinate all’istante. Ci baciammo a lungo. Ma sapevo e sentivo che questo non gli sarebbe bastato. Francamente non bastava nemmeno a me,volevo di più. Ci volevamo,ci desideravamo ed il resto l’avevamo scordato. Si fece spazio in me,dapprima delicatamente,aumentando poi il ritmo e divenendo aggressivo. Iniziai a graffiargli la schiena,lo toccai ovunque. I nostri corpi sembravano fatti per essere uniti in una simbiosi unica. Stavo per raggiungere il culmine del piacere quando Lui venne ed i nostri corpi si divisero ma le nostre bocche si riunirono. Ribaltai la situazione facendo finire Nicholas sotto di me,i nostri corpi si riunirono aderendo in modo perfetto. Le sue mani non facevano che vagare perlustrando ogni millimetro del mio corpo e quando si soffermava sulla schiena era per solleticarla sapendo fosse uno dei miei punti deboli. ‘’buonanotte Nicholas.’’ Dissi spegnendo la bajoure ‘’a te.’’ Rispose freddamente voltandosi dall’altra parte.
L’indomani mattina mi svegliai,tastai dall’altro lato,trovai il letto vuoto. Tastai il cuscino,nessun biglietto. Sentivo la delusione farsi spazio dentro di me,eppure ieri sera era stato tutto così forte ed intenso che sembrava fossimo davvero in sintonia ma non importava più,forse le cose erano destinate a prendere una piega diversa,io sarei dovuta tornare al mio appartamento e sarei dovuta tornare a trattarlo come il ragazzino odioso,quale era.
Di Amelia nessuna chiamata,nessun messaggio,probabilmente aveva capito,finalmente,di essere una sprovveduta viziata.
Mi alzai,mi vestì,mi lavai i denti ed il viso. Una volta entrata in sala Jamal mi saltò addosso facendomi cadere sul tappeto e con foga mi leccò la faccia ‘’amore buongiorno.’’ Dissi sorridendo mentre mi leccava. Presi il guinzaglio e lo portai a fare un giro,mi venne in mente Aura così la chiamai ‘’oi Aura,posso venire da te?’’
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Nudo di un'anima
RomanceMia vuole dare una svolta alla sua vita,per amore e per sé. Parte da Milano per atterrare a Cagliari. Da questa bella città per Lei sarà tutta un'avventura,vecchi amori si ritroveranno,nuovi ne nasceranno. Riccardo é il suo pensiero fisso e Lei é il...
