INSEGNAMI AD AMARE,TUTTO IL RESTO è SFONDO

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Ero davvero felice del fatto che avessimo chiarito,davvero felice di essere riuscita a sbloccarmi e di essermi aperta con Lui ma doveva davvero pagarmela per aver passato la notte con un'altra.

Uscì dalla doccia e sentì Riccardo parlare al telefono così avvicinai l'orecchio alla porta e lo sentì mentre si dava appuntamento con qualcuno al Caffè Maya alle 3,avvolsi il mio corpo in un asciugamano ed ancora grondante,con molta nonchalance,mi avviai in camera,sentì i suoi occhi fissi su di me,lasciai cadere l'asciugamano,presi un paio di brasiliane di pizzo,il reggiseno coordinato ed un vestito stretto fino a sotto il seno e morbido da lì fino alle ginocchia.

Mi voltai,Riccardo era ancora nudo,in piedi nel bel mezzo della stanza,mi guardava con fare interrogativo "beh,che hai da fissare?" "dove vai così in tiro?" "ma se non sono nemmeno truccata!" "va beh,devo chiederti una cosa seria." "ok.." dissi sedendomi sul letto ed assumendo la mia espressione solita d'ascolto "prima rivestiti però." Sbuffò "ma io sono comodo come mamma m'ha fatto!" "si,ma mamma t'ha insegnato anche a vestirti!" si vestì con comodo sbuffando "ora ti vado bene?" chiese in tono sarcastico "potrebbe essere..dai dimmi!" non si sedette,rimase in piedi e mi osservò per qualche secondo,protese le mani in avanti,le allargò e le fissò. "volevo chiederti..quindi ora stiamo finalmente insieme?" "oh.." dissi sorpresa coprendomi la bocca "no,beh..Riccardo fino ad ora le cose sono state troppo complicate..vediamo come vanno prima,poi ne riparliamo..cioè frequentiamoci e basta!" "ok,si hai ragione.." ammise con una velata delusione mista a consapevolezza "lo so,mi aiuti ad alzarmi?" chiesi tendendogli la mano "no,chi sei?mia nonna?" "dai,amore!" insistei facendogli gli occhi dolci con la mano ancor più tesa "ok."Disse afferrandola,con uno scatto fulmineo lo attirai a me e mi finì addosso,finimmo entrambi distesi sul letto. Uno sopra llaltro. Trattenevamo il respiro mentre ci guardavamo da un paio di millimetri godendoci quegli attimi così puri,dove entrambi ci sentivamo dei bambini ed eravamo felici come dei bambini.

Ho sempre pensato che i bambini avessero avesssero il mondo nelle loro mano e l'amore nel cuore. I bambini hanno tutto,possono tutto. I bambini amano di più.

Secondo me da bambini si è in grado di provare davvero tutte le emozioni,senza risparmiarne nessuna,senza risparmiare niente. Da bambini è tutto più limpido ed amplificato. Poi si cresce. Si capisce e si inizia a dar sempre meno importanza alle emozioni,minimizzando quelle provate.

Mi avvicinai al suo orecchio e gli sussurrai "mi fai sentire come una bimba ai primi giri della giostra:euforica,felice da impazzire. Ti prego,non cambiare mai questo." "mai." Affermò sorridendo,gli baciai il sorriso,sapeva di felicità.

"prometti." Insistetti "oh,ma allora sei proprio una bambina!" si alzò e mi protese il mignolo,lo circondai col mio sorridendogli.

"hai fame?" chiesi "quando sono felice non ho mai fame!" disse serio,scoppiai a ridergli in faccia "che storia è questa? Allora al tuo matrimonio non mangerai?" fece spallucce "semplice,non mi sposerò. perché mai?" chiesi sorpresa "non credo al matrimonio,quindi molto semplicemente non mi sposerò." "come mai non ci credi?" "sinceramente sono sempre stato convinto che che non bastano le fedi al dito se non si ha la fede al cuore. Da piccino vedevo i miei genitori..hai presente quei matrimoni che fanno di tutto pur di mantenere le apparenze? Quelli erano proprio i miei. Erano uniti ed affettuosi solo in pubblico. Felicemente sposati solo quando dovevano farsi vedere e sentire in pubblico. Quando finalmente hanno divorziato io ed i miei fratelli siamo andati a vivere da mio zio,Lui aveva una relazione aperta con una donna siciliana. Entrambi si vedevano con altre persone ma credimi se ti dico che non ha mai pensato a nessun'altra oltre Lei e non ci ha mai presentato nessun'altra donna. Alla fine si sono decisi,Lei si è trasferita da noi e sono diventati una vera coppia poi un giorno Lei andò a lavoro e Lui a comprale l'anello per la proposta. Tornò a casa e chiese il mio aiuto per il discorso,me lo ripetè quasi una ventina di volte,ricordo che stavamo ammirando l'anello quando lo chiamarono,gli dissero che aveva avuto un incidente ed era morta sul colpo. Ricordo che il telefono cadde aprendosi in due. Ricordo che mio zio si buttò a terra ed iniziò ad imprecare. Da quel giorno non fu più lo stesso. Ad ogni modo quando ormai si era ripreso ed io ero diventato indipendente me ne andai a malincuore,sai cosa fu l'ultima cosa che mi disse?" scossi la testa,ancora immersa nella storia "ero sul ciglio della porta con le valigie a terra quando Lui mi guardò con le lacrime agli occhi,frugò nelle tasche e poi mi porse la scatolina,la sera stessa si è tolto la vita. Mi sono sentito in colpa per anni,si era aggrappato a me come ad uno scoglio ed io l'ho abbandonato.." disse asciugandosi gli occhi "oh amore..non è affatto colpa tua. Pensavi fosse tornato in sé.." "già.." "tu hai fame?" aggiunse poi "oh si,sto morendo di fame." "va bene piccola. Oggi ci penso io a te." Disse con un sorriso malizioso stampato,mi baciò la testa,andò in cucina chiudendosi dentro per un buon quarto dora. Alla fine urlò ancora affaccendato "sto per uscire,fatti trovare a letto!" corsi in camera,mi levai il vestito e mi fiondai a letto coprendomi con le lenzuola. Due secondi dopo mi raggiunse con un vassoio,lo posò sul comodino e svelto si svestì,prese il telefonino e se lo mise in bocca visto che le mani erano occupate a portare il vassoio,si infilò tra le lenzuola e tra noi posò il vassoio. Aveva preparato il bacon con un uovo alla piastra,un poco di burro e del galbanino grattuggiato. Da bere cerano due bicchieri quasi zeppi di birra. Mentre osservavo questa colazione degna di una regina lo vidi smanettare col telefonino per poi puntare l'obbiettivo su di me "allora piccola,ti decidi a far colazione o no?" mi coprì il viso con le mani "dai spegni quel coso che mi fai sembrare una vacca poi sono struccata e nuda." Una scintilla maliziosa gli balenò negli occhi,voltò il telefono verso di me "scusate amici,ho da fare." "ma quale da fare e da fare,qui abbiamo da mangiare!" "oh." Affermò deluso in tutta risposta,iniziò ad imboccarmi ed io mangiai con gusto mentre Lui tentava di riprenderci di nascosto. Mi vergognavo ma ero contentissima,mi piaceva sapere che era riuscito ad immortalare quel nostro momento. Restammo a letto fino alle due circa poi mi disse che avrebbe fatto un salto a casa,5 minuti dopo tornò col fiatone e la chitarra,si sedette sul letto,impugnò la chitarra ed iniziò a cantare suonando:

"Dopo tutti questi anni

io non smetto di guardarti

qualche volta ancora a bocca aperta

non finisco di capire

non finisci di stupire

come non dovesse mai finire

Vuoi nascondermi i difetti

mentre a me piacciono tutti

ma non te lo vuoi sentire dire

E ti guardo mentre sogni."

Ed iniziai a cantare anchio con Lui "tu sei Lei" di Ligabue fino a cantare a squarciagola,fissandoci fino al ritornello:

"Tu sei lei

tu sei lei

fra cosi tanta gente

tu sei lei

tu sei lei

e lo sei stata sempre."

Poi un bip. Smise di suonare,di cantare,guardò lorologio piccola "ho una faccenda da spiegare..ci sentiamo dopo ok?" "ok."Prese la chitarra,mi stampò un bacio svelto e se ne andò. Dopo essermi vestita uscì di casa in fretta con l'intenzione di seguirlo senza farmi notare ma guidava in modo lento perciò io dovevo andare ancor più lentamente di Lui. Parcheggiò vicino ad un parco,mi nascosi dietro ad una siepe,lo vidi attraversare per andare al caffè Maya. Rimasi nascosta tra le macchine,mi guardai attorno e dallaltro lato della strada vidi la ragazza dellaltra notte,Nicol.

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