AMATI

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Andai a comprare della Vodka e del Rum. Andai a casa di Nicholas,scolai l'acqua da una bottiglia semipiena,misi dentro gli alcolici appena comprati,scecherai per poi versare il contenuto in due bicchieri,ne presi uno,mi sedetti sul divano ed iniziai a bere. Ogni sorso che buttavo giù appesantiva sempre più la mia angoscia e sembrava sempre più difficile riuscire a placare quello che si stava scatenando in me. Senso di colpa,malinconia,rabbia ed insoddisfazione. MIscelati con armonia letale,come ciò che con foga mi ostinavo ad appoggiare sulle labbra,assaggiare in bocca e far scivolare velocemente in gola.

''Ciao Mia,che sorpresa! che cosa festeggiamo?'' tornai a riempire l'ennesimo bicchiere,mi sedetti,lo portai alla bocca,sorseggiai per poi rispondere ''festeggiamo la partenza di Riccardo'' urlai con entusiasmo portando il bicchiere verso l'alto,lo vidi precipitarsi su di me,mi tolse il bicchiere dalle mani e lo poggiò sul tavolino di fronte ''ei!'' urlai offesa buttandomi sul bicchiere,mi fermò,mi voltò verso di sè bloccandomi le braccia,risi ''ei'' dissi in modo malizioso,tentai di baciarlo ma Lui si scostò ''perchè non vuoi,Nicholas? perchè? chiunque vorrebbe stare con me e tu che puoi,ti accontenti di potermi sbaciucchiare qualche volta'' piagnucolai buttandomi all'indietro ''sai benissimo che non è così ma non voglio approfittare di te,non in questo stato.'' e si buttò anche Lui sul divano ''tu non riesci proprio a capire comunque,io ti voglio. Dio se ti voglio! Non hai idea di tutto ciò che vorrei farti..'' ''voglio stare con te,Nicholas. In realtà non eri tu a frenarmi,ero io stessa a frenarmi,ero ancora legata a Riccardo ma ora che è partito..da una parte mi sento libera e pronta. Pronta a stare con te'' lo interruppi,mi voltai cercando il suo viso. Cercando i suoi occhi,il suo sguardo. ''Ma capirò se non lo vorrai tu,perchè stanotte ho fatto sesso con Lui'' di scatto si voltò a guardarmi,gli occhi spalancati,le pupille dilatate,lo sguardo penetrante e fulmineo. Un groppo in gola,il mio. Probabilmente mi sarei dovuta pentire di tutto,di aver passato una notte di passione e di averlo detto a Nicholas ma era giusto così. Era giusto che Lui sapesse. ''Okay,beh..lo capisco ma ora devi andartene'' disse fissando un punto indefinito nel vuoto ''cosa?'' ''devi andartene'' parole che risuonarono nella mia mente come schegge di vetro che lentamente penetravano nella mia pelle. ''okay'' mi alzai barcollando,caddi ''devi andartene,maledizione!'' urlò senza mai guardarmi in faccia ''ma lo vedi in che stato sono? in questo stato mi faccio tutte le scale di sedere,come minimo'' ''sono fatti tuoi,Mia'' mi alzai,mi strofinai gli occhi e barcollando mi avviai alla porta ''io ti capisco Nicholas,ma ho più alcol in circolo che sangue,sai bene quanto avrei bisogno di te'' sbattendo la porta la chiusi,mi fermai,presi un bel respiro ''fanculo,fanculo a me'' ripetei accasciandomi a terra e scoppiando a piangere. Dopo qualche minuto la porta si aprì ''vieni dentro'' ''no,portami a casa'' risposi strofinandomi nuovamente gli occhi.

All'alba mi alzai e portandomi Jamal,andai alla terrazza,dove trovai il ragazzo,seduro sul bordo con i piedi a penzoloni a fumare. Questa volta una "Black devil".
"Buongiorno bella sconosciuta" accennai un sorriso "com'é andata la tua giornata?" Chiese rivolgendomi la massima "mi sono svegliata a letto con il mio primo amore ed ho dovuto accompagnarlo all'aereoporto,cosí mi sono ubriacata fino a provarci in modo patetico con il mio migliore amico. Tutte cose all'ordine del giorno,direi." Mi porse una sigaretta,non esitai e la presi,l'appoggiai tra le labbra,Lui si avvicinó e con la sua sigaretta accesa,appoggiandola alla mia,l'accese.
"Probabilmente ti servirebbe qualcosa di piú forte ma l'ho in camera e non mi sembra il caso.." "no,hai ragione,anzi,dovrei andare a casa" dissi saltando giú "aspetta" disse voltandosi "non so ancora il tuo nome!" "Chiamami Vanessa" risposi camminando all'indietro "ok,Vanessa. Io sono Marshall" "Marshall come Eminem"
Nel giro di due secondi avevo già sparato due stronzate,l'ultima era una cosa troppo futile che potevo pure tenermi per me e quel nome..perché mai,mentire cosí? In realtà lo sapevo benissimo ma ammetterlo mi é sempre stato difficile.
Da sempre,quando volevo scappare o evadere dalla realtà,diventano Vanessa. Vanessa era il mio alter ego. Nessun disturbo dissociativo dell'identità,nessun doppelganger o pseudonimo. Semplicemente e letteralmente: un altro io.

Una volta a casa misi "Ninna nanna" di Influenze negative sul telefono,collegai la cassa e sulle note delle prime rime iniziai a pulire casa,liberandomi di tutto ció che era superfluo.
Poi una vibrazione. Il mio cuore fece un balzo nella speranza che fosse Nicholas "comunque ero già contento senza che tu mi dicessi nulla. All'inizio non capivo perché non mi dicevi che m'amavi ma in cuor mio sapevo che mi amavi e non avevo bisogno di sentirmelo dire ma questa notte..quanto tu pensavi che io dormissi,in realtà ascoltavo il tuo respiro,ogni tuo gesto per poi ritrovarmi ad ascoltare il mio cuore. Dio..ho avuto l'impressione che potesse schizzarmi via dal petto,tanta la gioia." "Perché parli al passato? Io ti amo ancora" la risposta arrivó svelta come i miei due in matematica nel corso della mia carriera scolastica "Mia io ti amo e credimi..continueró a farlo,da lontano ma non smetteró mai di farlo. Peró tu meriti essere amata e se Nicholas é in grado di farlo,va da Lui. Gettati fra le sue braccia come faresti solo con il mare. Io non ti desteró per questo,non ci sono mai riuscito. Detesto solo me stesso perché amo piú te,che me stesso ma in modo assolutamente sbagliato." "É uno dei tanti motivi per cui ti amo. Ti chiedo solo una cosa peró"
"che cosa?"
"Amati. Ama te stesso prima di tutti,prima di me."

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 15, 2018 ⏰

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