NON É UN ADDIO

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Al mio risveglio Nicholas non c'era,presi il guinzaglio del cane ed andammo a fare un giro.
''Mia'' disse con entusiasmo una voce familiare dietro di me,mi girai ''Amelia!'' ''non ti sei più fatta sentire'' disse abbassandosi ad accarezzare la cagnolina ''così sembrerebbe'' dissi facendo spallucce ''ah ma l'ho capito perché,sai?'' ''meglio così!'' accennai un sorriso,Amelia mi raccontò e passarono le ore,cos' tra una chiacchera e l'altra ci scoprimmo amiche. In fondo non era poi così male come sembrava. Il telefono squillò,era Alessandro ''pronto Ale! Bene,bene e tu? Meno male! No Nicholas non ce l'aveva con te,tranquillo,avevamo litigato. Si,si,sta tranquillo.'' Lo rassicurai ''no,mi sono licenziata da poco,perché? Fantastico! Quando devo venire?''
Wow,avevo un nuovo lavoro,mi era quasi piovuto dal cielo,dovevo solo fare un colloquio dopodichè il posto sarebbe stato mio. Stavo facendo i salti di gioia. Rovistai nell'armadio in cerca dell'abito perfetto tirandone fuori mezzo,mi spogliai ed iniziai a provare ma nulla sembrava adatto,riuscivo a trovare sempre nuovi difetti,anche inesistenti:tette inesistenti o flosce,culo piatto,pancia da 3 gemelli. ''serve una mano?'' irruppe Nicholas ''no grazie,faccio da sola.'' Risposi levandomi la maglietta e rovistando tra i vestiti ''ok.'' Stette per un po' ad osservare la scena ''dovresti metterti una camicetta,una gonna a tubino e dei tacchi.'' ''per qualsiasi cosa tu debba fare.'' Aggiunse indicando il casotto,se ne andò e dopo qualche secondo io mi precipitai da Lui e l'abbracciai stringendolo forte,per qualche secondo Lui non fece nulla,non oppose resistenza né mi strinse ma poi mi chiese ''e questo per che cos'è?'' alzai il capo e sempre stando stretta a Lui risposi ''perché mi manchi'' sorrise,poggiai la testa sul suo petto,appoggiò la sua guancia sulla mia testa ed io lo immaginai sorridere. Mi staccai sciogliendo quell'abbraccio inconfondibile,con uno scatto mi afferrò e mi riportò a sé ''oh,Mia che cosa devo fare con te?'' chiese più a me che a sé stesso ''non importa'' risposi ''solo..ora stringimi'' aggiunsi fissandolo negli occhi ''se solo tu lo volessi,io potrei fare di meglio'' disse sfiorandomi con il pollice le labbra ed il mento ''lo so ma non si può fare'' aggiunsi poi ''perché mai?'' ''perché non ti voglio in questo modo. Non possiamo semplicemente essere quelli di prima?'' si staccò,si sedette sulla sedia,si passò una mano tra i capelli e mi chiese ''perché dovrei accontentarmi se posso averti in questo modo? Siamo sempre noi,siamo sempre gli stessi.'' Mi avvicinai,presi una sedia,la misi di fronte a Lui e mi sedetti prendendogli le mani ''lo sai anche tu che non è così,devi aver provato qualcosa in quel momento,sono sicura che entrambi lo abbiamo provato ma abbiamo affrontato le cose in maniera diversa. Io ero disposta ad affrontare la situazione mentre tu non hai voluto affrontare né me,né ciò che hai provato per me.'' Dissi ''sei il mio migliore amico Nicholas e nulla potrà cambiarlo,per quello che può valere in questo momento.'' Nessuna risposta,nemmeno mi guardava in faccia ''è l'ora che io me ne torni a casa mia'' dissi alzandomi,non misi nemmeno a posto la sedia,volevo che Lui fissasse quella sedia vuota di fronte a Lui che per svariato tempo avevo occupato solo io. Volevo che ricordasse di tutte le volte in cui Lui era stato seduto lì ed io mi ero messa sulle sue gambe per parlagli da più vicino,perché star vicini era difficile ma star lontani era impossibile. Volevo che guardasse quella sedia vuota e si ricordasse di tutte quelle volte in cui mi ci ero seduta con le mie maschere,i miei scrub mentre Lui stava di fronte aspettando le facessi anche a Lui.
Volevo che mi ricordasse dovunque.
Io e Jamal ci mettemmo a dormire sul divano,l'indomani saremmo tornati a casa.
''papà no,non darlo via! Non lo farà più! Ti prometto che lo controlleremo,Lui starà in giardino di giorno ed entrerà di notte mentre Fred starà al piano di sopra.'' Mi svegliai perché il cane mi stava leccando le lacrime,lo accarezzai a lungo,alla fine lo portai a fare un giro,senza guinaglio. Jamal era stato educato da me,Riccardo ed un addestratore ed avevo notato che il guinzaglio non serviva a nulla,non sarebbe mai e poi mai scappato da noi. Alla fine della via di Nicholas c'era un grattacielo,avevo fatto amicizia più o meno con tutte le persone che lavoravano lì,perciò quando volevo schiarirmi le idee o anche solo per godermi il paesaggio. Andai sulla terrazza.
''stupenda l'alba quassù,non è vero?'' chiese un ragazzo più per affermare il suo pensiero che per una mia risposta mentre accendeva una Lucky strike alla menta ''già'' risposi chinandomi ad accarezzare il cane ''come hai conosciuto questo posto?'' chiese facendo cadere la cenere della sigaretta,mi alzai ed osservandolo cercai di fare mente locale ''per caso,credo. Non ricordo molto bene in realtà.'' ''capito,capito. Per via di un ragazzo.'' ''probabile,so solo che una sera io ed il mio ex fumammo ed andammo in giro per la città ad ammirare l'alba,non ricorda nulla ma dal giorno dopo sentivo una spinta irrefrenabile,sentivo che dovevo venire ed inizialmente riuscì ad introdurmi di nascosto. Poi divenni meno discreta ed alla fine il mio ex mi disse che era tutto a posto,il proprietario era suo amico e mi avrebbe fatta entrare ogni qual volta che avessi voluto. Un grande quell'uomo,ogni tanto sale su e se mi trova si sdraia affianco a me e fumiamo assieme.
Sento che questo posto mi appartiene.'' ''quindi io sarei un intruso nel tuo territorio?'' chiese spegnendo la sua sigaretta ''è tutto da vedere.'' Risposi chiudendo gli occhi e respirando a pieni polmoni ''signor Hastings la sua colazione è pronta,dove la vuole?'' ''qui,Marcello.'' Poi aggiunse ''anzi no,porta la mia stessa colazione alla signorina e se hai bisogno di una mano dimmi pure.'' ''ok,faccio subito.'' Disse andandosene,rimasi di stucco ma continuai comunque a restare impassibile e sulle mie,almeno finchè non sedemmo a fare colazione. Alzai il coperchio,sù un piatto d'argento c'era un abbondante fetta di torta di meringhe con del cioccolato bianco colato e scaglie di cocco,nell'altro piatto invece del bacon e del pecorino ''oh,mi dispiace ma questo non posso mangiarlo.'' Osservai dispiaciuta ''perché mai?'' ''sono a dieta.'' ''ma perfavore,quale dieta? A casa mia si mangia.'' ''non sono a dieta per dimagrire,ho dei problemi.'' Dissi mentre inforchettavo la meringata ''oh,mi spiace. Beh,in questo caso sarò felice di mangiare per te.'' Sorrisi.
Alla fine della colazione mi chiese ''me lo dici come ti chiami o dovrò chiedere al papi?'' ''mi sa che dovrai chiedere al papi.'' Risposi facendogli l'occhiolino ed andandomene ''voglio sapere di più di te,sconosciuta.'' Gridò ''alla prossima,Hastings'' dissi facendo il primo scalino ''ti aspetto.''
''dove sei stata?'' chiese Nicholas con voce accusatoria mentre mettevo le mie cose in valigia,non risposi continuando a fare ciò che stavo facendo,spinse la valigia all'inizio del letto e si sedette al posto suo ''ma che diavolo di problemi hai?'' urlai fissandolo negli occhi ''guarda Mia che il mio unico problema sei tu." "Si,ok." "No davvero,io non lo so proprio che cosa devo fare con te." "Continua a fare quello che stai facendo." "Cioé?" "Niente." Risposi acidamente "Mia..non fare cosí" "lasciami stare" risposi allontanandomi "guarda che non dovevi per forza farlo,non devi per forza andartene." Mi voltai e guardandolo male dissi "infatti non devo ma voglio,sottile ma abissale differenza. La stessa che ci divide." "Con questo che cosa vorresti dire?" "Niente,solo vattene." Quando Nicholas se ne andó,a cose fatte lasciai un post it sul tavolo "in caso ti mancassi" con sú la chiave del mio appartamento,l'avevo fatta fare per Riccardo in caso di necessità ma in realtà Riccardo non ne ha mai saputo nulla. Osservai la casa e con il cane a seguito me ne andai.

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