Il nostro mezzo più efficiente è...(7a)

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Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena
o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano

-Emily Dickinson

Mia spalancò i suoi occhi, era ancora nei campi di lancio col disco, si guardò intorno e poi vide Apollo e quello che doveva essere Giacinto.

"Figlia mia!" Urlò Apollo andando ad abbracciare Mia.

Mia si lasciò coinvolgere dall'abbraccio di Apollo.

"Figlia mia, perché hai lasciato che tu morissi? Sei così giovane e bella, meriti una vita." Apollo accarezzò una ciocca dei capelli di Mia.

"Padre, io devo restare morta, è il mio destino." Disse lei guardando Apollo.

"Sei una fenice e come tale risorgi dalle tue ceneri, ti ho promesso protezione eterna e non permetterò che per colpa mia, mia figlia muoia." Apollo guardò Mia come un padre guarda sua figlia, era uno di quegli sguardi paterni che ti promettono protezione e sicurezza.

"Ma io, io ho scelto questo per me..." Mia non sapeva se accettare il dono di Apollo o restare morta, così come aveva deciso.

"So che non è la scelta giusta per te, non devi crogiolarti nel dolore perché qualcuno ha scelto di morire per te. Le scelte degli altri non sono le stesse che devi fare tu. Il tuo destino non era quello di morire, il tuo era quello di goderti la vita libera da noi. Meriti di vivere ogni attimo che la vita ha da offrirti. Non sentirti in colpa per qualcosa che non ti riguarda." Apollo posò la mano sulla spalla di Mia.

"Mi riguarda eccome, la morte di Nolan, mi riguarda interamente. Lui ha scelto di morire, ha scelto me anziché lui ed io merito di restare morta per onorarlo." Mia guardò gli occhi intensi di Apollo.

"Si vede che sei giovane e inesperta. Nolan ha scelto di morire, per salvare te, ha scelto che tu continuassi a vivere perché era giusto così, e pensi che restando morta o morendo tu lo onorerai? Lo onererai vivendo intensamente, lui voleva questo per te. Lui è morto per te e tu devi vivere la tua vita per due persone, vedila così figlia mia." Apollo spostò dietro l'orecchio una ciocca dei capelli rossi di Mia.

"Adesso mia amata figlia, tu ritornerai lì e lotterai per te, per tutti quanti. Non scordarti che ritornare dal mondo dei morti, può essere difficile." Apollo con un battito di mani trasportò Mia in un posto mistico, non era sinistro e non era spaventoso, era come ritrovarsi dentro un film gotico.

"Dove siamo?" Chiese lei, quasi spaventata.

"Il tuo compito è quello di entrare là dentro, e lottare per ritornare in vita." Apollo indicò con l'indice un varco.

"Quello è l'inferno di Ade, a noi Olimpi non è permesso entrare, perché quello è il suo regno. Un po' come se noi entrassimo nel mondo dei sogni di Morfeo, capito?" Apollo si lasciò andare un sorriso.

"Come dovrei fare?" Chiese Mia, il cuore le palpitava al massimo.

"Non è difficile, sei potente, puoi farcela." Apollo svanì in una nuvola dorata e Mia rimase lì a fissare il varco che l'avrebbe condotta all'Inferno.

"Alec devi lasciarla andare." Scott mise una mano sulla spalla di Alec.

La pelle di Mia era di un colore cadaverico e la ferita causata dalla freccia non si era risanata, i suoi capelli erano diventati biondo cenere e il suo corpo era rigido.

Teen Wolf. Nowhere you are safe. Runaway.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora