Teen Wolf. Nowhere you are safe. Runaway.

Fenice. (7a)

Liam camminava a passo svelto per i corridoi del Beacon Hills Memorial Hospital, accompagnato da Alec e Corey.

"Melissa." La chiamò Liam andandole incontro: "Abbiamo bisogno di parlare con Isaac, credo che ci debba spiegazioni." Liam le si avvicinò e sussurrò, nessuno doveva sentirli, nonostante tutti sapessero cosa fosse Liam.

"Stanza 215, ma ragazzi vi prego se vi chiedono, Liam è un parente, entra SOLO lui, sono stata chiara? Non voglio guai quest'anno... Anche se a quanto pare ne sono parecchi in arrivo." Melissa si girò di scatto dall'altra parte senza lasciare spazio agli adolescenti di rispondere.

Liam aprì piano la porta della stanza 215 e scivolò al suo interno lentamente, cercando di non destare nessun sospetto, lasciò Alec e Corey fuori a fare da guardia e richiuse la porta alle sue spalle.

"Isaac Lahey,Beta, trasformato da Derek Hale e membro del branco di Scott, prima che lo abbandonasse per andare in Francia con Chris Argent, padre della sua ex ragazza purtroppo morta, Allison Argnet, e non dimentichiamoci che sei custode del Nogitsune. Giusto?" Liam si avvicinò al letto di Isaac, il quale lo stava squadrando da capo a piedi, cercando di trovare un senso in quel povero e indifeso Beta.

"E tu saresti proprio Liam Dunbar, giocatore professionista di Lacrosse, membro del branco di Scott, prima che lui ti abbandonasse, ed ora ti stai creando la tua cerchia di creature sovrannaturali e non, pensando di poter difendere la città da eventuali cattivi che vorranno distruggerla e distruggerti. Giusto? Ah e per la cronaca non hai fatto bene i tuoi compiti, io non sono più un Beta." Isaac illuminò i suoi lucenti occhi rossi: "Sono il primo Alpha Americano che si stabilisce in Francia." Isaac sembrava stare abbastanza bene, quindi perché tenerlo in ospedale?

Liam indietreggiò, quasi frustrato dal fatto che per una volta non fosse lui il più forte.

"Isaac, io e tutti i miei amici abbiamo bisogno di te. Non sono un tuo nemico e non proverò a sabotarti, quindi sappi che ti puoi fidare." Liam con fare da duro si avvicinò al letto del finto malato: "Devi dirmi cos'è successo nel bosco, perché qualunque cosa sia stata dobbiamo fermarla, prima che cominci un'altra guerra."

Isaac sospirò, buttò gli occhi al cielo e rivolse lo sguardo su Liam: "La guerra non è mai finita, forse avrete vinto una battaglia, ma non la guerra. Monroe è arrivata in Francia e ha fatto fuori il mio branco, li ho visti smembrarli davanti ai miei occhi e poi bruciarli, sono venuto qui per Scott e soprattutto per TE. Loro sono ancora qui, nascosti nell'ombra in attesa che voi abbassiate la guardia, ed io sono qui per aiutarvi e per dirigervi e sappi che ti proteggerò costi quel che costi, mio caro Liam." Isaac lo guardò dritto negli occhi, come nel cercare uno sguardo di approvazione dal giovane beta, voleva che Liam si unisse a lui, perché se era beta di Scott, ciò voleva dire che era abbastanza forte da vincere la guerra.

Mia sentiva il tanfo di sudore negli spogliatoi delle ragazze, le sentiva bisbigliare e le sentiva parlare di quanto alcuni ragazzi fossero carini, così in preda all'esasperazione uscì di fretta e si diresse verso l'aula di fisica, ancora vuota.

"Mia, come mai qui da sola?" Nolan era appoggiato alla porta, le braccia incrociate e con una cuffietta alle orecchie. Mia si girò di scatto, ammirandolo.

"Mi piace la musica che ascolti, adoro i Coldplay." Mia chiuse il libro che stava leggendo e indicò la faccia di Nolan. Nolan sapeva che lei fosse una creatura soprannaturale e non le interessava se lui potesse stupirsi del fatto che lei riuscisse a sentire cosa ascoltava da quella distanza.

"Sai sono stato ad un loro concerto e sono stato fuori ad aspettare 10 ore." Nolan entrò in classe e posò la borsa a terra e si sedette vicino a Mia.

Mia sentiva il suo battito regolare e calmo, voleva che anche il suo fosse così, ma non lo era, era leggermente agitata, sentiva delle scosse attraversarle la schiena.