La regina è tornata.(7a)

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Mia doveva assolutamente trovare un modo per mettersi in contatto con Apollo, doveva parlare con lui.

Alle 08:00 il padre di Mia entrò in camera della ragazza esasperato supplicandola di smettere di comportarsi così.

"Mia ti ripeto per l'ultima volta che se non ti alzi da quel letto di mando io a scuola a calci nel sedere." Il padre di Mia aveva un grembiule legato in vita e profumava di biscotti.

"Papà ho l'influenza." Mormorò Mia.

"Mia mi permetto di dirti che fino a prova contraria sei una creatura soprannaturale, motivo per cui non ti ammali, perciò alza il culo dal letto e vai a scuola." Il padre di Mia uscì dalla camera della figlia sbuffando e pregando che sua figlia si decidesse ad alzarsi dal letto. Mia si tolse le coperte di dosso e scese le scale di casa e si diresse in cucina.

"Buongiorno." Mia aveva i capelli arruffati in una coda e una maglietta oversize che le faceva da pigiama.

"Bella come il Sole. Ne vuoi uno?" Le disse suo padre porgendole uno dei biscotti che aveva appena sfornato, Mia lo afferrò senza dire niente e lo mangiò in un solo boccone, prese il succo d'arancia dal frigo e chiese al padre di darle altri biscotti, quando ebbe finito, salì in camera e si vestì.

"Mia sto andando al lavoro, se la scuola mi dovesse chiamare per dirmi che sei assente, sappi che ti uccido! Ciao paperina!" Le urlò il padre, poi sentì la porta chiudersi.

Mia si mise al computer e cominciò a cercare metodi per entrare in contatto con i morti, uno di quei riti doveva funzionare per forza.

Ne provò una decina nel corso della mattina, ma nessuno funzionò, così capiva che non doveva seguire uno stupido manuale di magia bianca trovato su internet.

Prese una candela, chiuse le imposte delle finestre e si sedette a gambe incrociate per terra, chiuse gli occhi e si concentrò sulla lieve fiamma emanata dalla candela.

Era lì che cercava di incanalare tutto il potere che le scorreva nelle vene, cercava di immaginare un contatto con Apollo, forse le mancava solo una cosa: la comunicazione. Doveva dire qualcosa, doveva assolutamente richiamare l'attenzione di Apollo unicamente su di lei, perciò aveva bisogno di attirarlo con qualche richiamo speciale. Mia infondo era una creatura della mitologia greca, così come Apollo, quindi si concentrò sul suo battito cardiaco e illuminò i suoi occhi e in un battibaleno il suo ruggito sovrastò ogni singolo rumore presente sulla terra. Quello era il richiamo perfetto.

Mia cadde in trance, come trasportata dal vento, sentì ogni arto del suo corpo cedere, ma la sua mente era così sveglia che fu capace di trasportarla in un'altra dimensione.

"E' strano che ancora non sia a scuola." Disse Alec agli altri mentre entravano a scuola: "Nolan tu ne sai qualcosa?" Continuò Alec, Nolan non aveva ancora proferito parola sul suo neo-fidanzamento con Mia, preferiva tenere gli amici all'oscuro di tutto.

"Mi ha detto solo che sarebbe rimasta a casa. Poi qual è il problema? Ormai i cacciatori sono stati sconfitti e Apollo e Zefiro anche." Nolan aprì il suo armadietto e prese i libri. Liam, Mason e Corey fecero spallucce e Alec infuriato se ne andò.

"Ma gli è successo qualcosa?" Chiese Corey stupito dal comportamento di Alec.

"Non ho idea." Disse Nolan aspettando che gli altri finissero ai loro armadietti, poi si diressero tutti insieme in aula.

Lo sceriffo aprì un planisfero sul tavolo del loft di Derek.

"Qui, come sappiamo, sono tutti i posti dove si nascondono i nostri cacciatori." Cominciò Noah: "L'FBI sta stendendo una collaborazione segreta con tutte le polizie locali per bloccare qualunque forma di aggressione verso i lupi mannari." Noah si grattò la testa.

Teen Wolf. Nowhere you are safe. Runaway.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora