Quando qualcuno si accosta a noi, spesso non c'interessa cosa pensi di noi e l'esiliamo su quelle spiaggie. La sabbia è grigia e omogenea, così, come sono per noi, le persone che volutamente ignoriamo. Granelli tutti uguali, piccoli e insulsi. Granelli così inutili che, se ne mancasse uno, nessuno noterebbe la differenza e, se qualcuno la notasse, non ce ne importerebbe di meno. Le acque della dimenticanza trascinano via i detriti pian piano e non lascian spazio per il loro ritorno. Eppure, è da questo luogo che comincia il nostro viaggio sulla terraferma. Eppure, è da questo stesso luogo che ogni persona che di cui non potreste fare a meno ha incominciato il proprio viaggio. Un viaggio che comprende fiducia, passione, fortuna ed empatia. Un viaggio che non tutti sono pronti ad affrontare e che, forse, alcuni non potranno compiere mai. Sentitevi amati da voi stessi, ripeto, prima di sentirvi amati dagli altri. Ma, che questo non diventi una scusa per isolarvi, per recintare quei lidi e rinchiudere tutte le persone, anche i vostri cari, all'interno, come se fossero pecore. Non accada ciò nemmeno per la poca autostima, sua chiaro! Pensateci: pensate a voi e a loro. Siete davvero così? Perché non accettare gli altri? Meritano davvero questo trattamento? Se qualcuno lo facesse con voi, lo accettereste? Sono queste le domande che vi pongo, prima di ricominciare il viaggio.
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La strada che conduce a te
SpiritualLa strada che conduce a te non è di quelle semplici. La strada che conduce a te non è una di quelle asfaltate. La strada che conduce a te non è di quelle rettilinee che si confondono col rosso tramonto, come nei film. Non c'è il cowboy che si dirige...