Cap 9

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Sono in macchina e il piede sull' acceleratore non accenna ad alzarsi .
Il mio senso di colpa è troppo grande ,arrivo in ospedale posteggio e corro verso l'ingresso .
Domando dove si trova la terapia intensiva e  l'infermiera mi da le indicazioni .

Prendo   l'ascensore  e finalmente arrivo al piano. Strano il silenzio che circonda queste pareti amplifica la mia paura, cammino rallentando la mia corsa fino a quando mi trovo davanti la stanza di Ramon.

Sto per aprire la porta quando Nico compare davanti a me,l'ho conosciuto solo ieri ma  l'incontro dei nostri occhi devastati dal dolore, mi fa stringere lo stomaco.

-Sei venuta...- mi sussurra con voce flebile .

-Si appena ho ricevuto la telefonata da Ines ,ma dimmi cosa è successo ?Come sta !cosa dicono i medici ..-

Dico buttando giù le parole con il cuore che batte forte, la testa che mi scoppia ,e la domanda che mi ripeto di continuo perché è venuto da me ieri sera.

Nico mi prende per il braccio  e mi porta in una saletta con un distributore di caffè, me ne offre uno ma rifiuto .

Do il tempo a Nico di riprendersi, sorseggia il caffè e fissa un punto non definito nel muro, anche io a dire il vero .
Mi ritrovo qui seduta in una saletta d'attesa di un ospedale con persone che non conosco ad attendere che mi diano notizie.

-Jenny la situazione di Ramon non fa sperare niente di buono,è in coma e questo è la meno peggio delle situazioni. Il medico dice che si sveglierà.Il problema più grande sono le ferite che ha riportato stanotte è stato operato alla colonna ed una mano  è fuori uso ..dio la sua mano come farà..il suo sogno ...il suo sogno era quello di dipingere .
Lui non ha studiato, sai i miei in Spagna non sé lo possono permettere .
Ramon è il maggiore di  noi tre fratelli .
È venuto  in America per trovare fortuna ha fatto i lavori più umili per portare avanti i suoi sogni ,ha studiato da autodidatta ....e ora tutto si infrange ...per un incidente ..per cercare un po' di serenità...Non è giusto non può accadere a lui..-

Ho gli occhi bassi ascolto le sue parole,ma non riesco a guardarlo,il suo dolore è troppo grande.

Sento il mio viso bagnarsi non so come una mano asciuga le mie lacrime ,io non piango mai perché sono quella forte quella che deve dimostrare di essere una tutta d'un pezzo.
Nico si avvicina .

-Io non so cosa ci sia tra te e mio fratello, non ti conosco ma conosco lui. Ramon non è un tipo da fidanzate ,per lui tutte sono da una botta e via ,il suo grande amore è la pittura ma un giorno anche quella è andata a farsi fottere dopo tutte le porte chiuse e sbattute in faccia, ha buttato la spugna.
Ha trovato il posto come barman e si è tuffato in questo lavoro . Però un giorno venendo in città a trovarlo entrando nel suo appartamento ho sentito odore di vernice pennelli sparsi e lui intendo a dipingere ...un ritratto..un mezzo viso di donna bellissimo ...i colori che ha usato per farlo erano cosi belli mischiati tra loro .
Ma sai quello che mi ha colpito di questo ritratto ...l'altra metà del viso nero nascosto .
Mentre un lato era brillante armonioso sorridente etereo direi.
L'altro lato era informe buio triste.
Ma ancora di più quello che mi ha colpito era il titolo che ha dato all' opera .
"IDENTITÀ"  l'ha chiamata così e dà li ha iniziato a dipingere.
La notte lavora e il giorno dipinge -

Non so cosa dire a Nico io di suo fratello non so nulla, non sapevo dipingesse,non sono mai stata a casa sua,non ci siamo mai dilungati sui nostri hobby o le nostre passioni.

-Però ti devo ringraziare, comunque vadano le cose  per Ramon,  perché da quando ti ha incontrata, ha ripreso a dipingere .
Sei tu l'artefice dei suoi lavori ...sei tu la donna dei suoi ritratti-

Non ho il tempo di rispondere che Nico viene chiamato dal medico che lo informa che si sta svegliando.

E io rimango senza parole, sospesa nei miei pensieri.
Ma con il cuore pesante e un rimorso ancora più grande verso Ramon che voglio a tutti i costi al suo risveglio farmi perdonare.

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