Cap 10

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È passato un mese da quando Ramon si è svegliato ma io non l'ho visto e non so se lo rivedrò.

Da quel giorno in ospedale quando Nico si è precipitato dal medico ,ho avuto solo notizie da Ines che mi tiene aggiornata ,oltre che da mia cognata.

Mi sono rivolta a lei che non lavora nello stesso ospedale  ,ma ho fatto di tutto perché fosse curato nel migliore dei modi.
Abbiamo contattato un neurochirurgo e appena le sue condizioni lo permetteranno inizierà una serie di operazioni che gli permetterà di riprendere a lavorare e a dipingere.

Le operazioni sono costose, ma farò di tutto perché ritorni alla sua vita .

È colpa mia se ha avuto quell' incidente, ho scoperto che è stato ad un isolato da casa mia ha superato un semaforo con il rosso e un camion lo ha investito.

La cosa più dolorosa è stato sapere dalla mia vicina che era venuto a cercarmi un ragazzo verso mezzanotte, per farmi una sorpresa si è fatto aprire il portone da lei ,già lo aveva visto quindi non ha fatto obiezioni .
È stato in quella occasione che mi ha visto con Christian mentre ci baciavamo ed entrare in casa.

Se solo avessi avuto una minima idea di quello che fosse accaduto non sarei andata mai via,non lo avrei lasciato invece ora sono qui senza poter far nulla .
Se non pregare e sperare che lui mi perdoni un giorno forse...quando si ricorderà di me.

Ora però devo pensare al processo che è già iniziato.
I media si sono scatenati hanno creato uno scandalo tra il senatore e la escort.
La moglie lo ha pure lasciato ed è stato sospeso dal suo incarico al congresso .

La situazione di Chris non è delle migliori,  l'avvocato della controparte mi sta dando del filo da torcere spostando  l'attenzione dei media su di me e su una mia love story con  l'imputato.

Diciamo che è bravo a buttare fumo negli occhi ai giornalisti.

E da un mese che faccio ufficio e casa non so da quando tempo non esco , stasera però voglio uscire niente di che solo un drink,ho bisogno di bere di lasciarmi tutto alle spalle almeno per una sera.

Bussano alla porta del mio ufficio entra la mia assistente seguita da mio padre .

-Signorina Jenkins lo so che non voleva essere disturbata ma suo padre ha insistito molto ..-

Che diavolo ci fa mio padre nel mio studio, non è mai venuto neanche  per la festa, per essere diventata socia.

Lui mi guarda dritto negli occhi non si scompone più di tanto entra e si accomoda senza dire una parola .

-Grazie Alexandra! portaci due caffè-

Mi accomodo alla scrivania, mi mette a disagio la sua presenza ,anche se nel mio piccolo sono felice di vederlo qui nel mio ambiente .
Come al solito calo la maschera che ormai sono abituata a  portare e mi metto in modalità figlia stronza .

-Ciao papà, a che devo questa visita, inaspettata tra  l'altro, è successo qualcosa no..non sei mai ..ven..-

Lo vedo sospirare non lo fa mai solo quando è sotto pressione,
lo capisco quando ero piccola nello studio lo spiavo mi mettevo dietro la finestra ,nascosta tra i cespugli visto che lo studio era chiuso sempre a chiave e nessuno poteva andare lì dentro.
Lo osservavo studiare le pratiche di accusa e difesa ore ed ore in mezzo a quelle carte .

-Jenny devi abbandonare questo caso troppa pubblicità negativa, troppi giornalisti .
E poi che diavolo ti è venuto in mente di ..di..difendere Crhistian  ...dio quel ragazzo porta solo guai.
Speravo che non lo avessi incontrato più ,ma mi sbagliavo,non  l'ho mandato abbastanza lontano quindici anni fa..-

Devo ancora capire le prime parole che mio padre dice, ma già io sono alla fine del discorso e rimango basita dalle sue parole.

-Papà che significa  lo hai allontanato...suo padre ha ricevuto un offerta migliore..per questo è andato..non dirmi che ci sei tu dietro il suo trasferimento?-

Dico infuriata ed alzandomi dalla sedia.

Lui mi viene incontro e mi prende per le spalle, mi passa una mano sui capelli proprio come faceva da bambina .Il calore della sua mano mi è mancata ,resto immobile .

-Non è come pensi, è vero ho aiutato suo padre a salire di livello in ambito lavorativo ma non immaginavo venisse trasferito in un altro stato.
E poi eravate due ragazzini lui troppo scapestrato ....e tu talmente innamorata la tua prima cotta la tua prima volta,o pensi che non sapessi come saliva da te dalla finestra.
O come lui mi sfidava con il suo sguardo quando veniva a casa,ma non era questo il problema, ti metteva altre cose in testa ,i viaggi la fotografia. Quando il tuo unico impegno era  l'università ,lo studio che ti ha portato dove sei adesso ,un avvocato socio di uno studio importante-

Mi allontano è già il suo tocco mi manca, ma dentro di me la rabbia scorre nel mio sangue cosi gli sputo in faccia tutto .

-Se questo è tutto ..esci dal mio ufficio .Ora !-
Mi volto verso la finestra il mio sguardo vaga, da quassù tutto sembra così piccolo e come se tu avessi il mondo ai tuoi piedi ...invece è solo una mera illusione ti rendi conto che la tua vita è stata disegnata scritta da altri, senza che tu te ne accorgessi.
Sento aprire la porta è Alexandra con i caffè .

-Scusa il ritardo ma ho incontrato il tuo cliente che ti cercava ,ma gli ho detto che eri occupata-

Non mi giro ma la rassicuro che è tutto apposto.

-Non fa niente Ale ,mio padre sta andando via-

Lei va via e lascia la porta aperta prima che venga richiusa .

-Jen lo so che chiedo tanto ,e so di non averne nessun diritto ..ma ti prego accetta questo consiglio ...-

-Quale quello di buttare anni di studio!anni di cause vinte! so quello che faccio .... non accetterò il tuo consiglio...ormai il processo è iniziato da un mese, voglio concluderlo quanto prima e sono sicura di vincere.
Non preoccuparti saprò farti fare bella figura .
Non c'è niente nel mio passato o nel presente che i giornalisti  possano scoprire e fare gossip o dare scandalo-

Sento chiudere la porta non prima che mio padre sussurri .

-C'è  sempre qualche scheletro  in ognuno di noi-

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