Cap 11

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Oggi è domenica sono passati quindici giorni    dall'incontro con mio padre.

Ho declinato i pranzi domenicali,un po per il lavoro ,ma in gran parte perché non mi sentivo di andare.Le parole di mio padre mi hanno lasciato l'amaro in bocca.

L'udienza  di venerdì è andata abbastanza bene ,Alan e Christian sono felici di come è andata.
Il giudice è sembrato colpito dal mio contrattacco all' accusa.

Ho dimostrato che non c è nessun accanimento nei confronti del deputato né sulla sua vita privata, che pubblica .

Ho dimostrato che la moglie lo ha lasciato perché già avevano problemi,ed erano in analisi con un terapista di coppia. 

Il mio cliente ha soltanto consegnato un servizio ad un giornale che tra l'altro non si occupa di gossip ma di viaggi e posti da visitare ,una guida turistica.

Ma alla prossima udienza devo stabilire perché il mio cliente ha mostrato le foto al deputato prima di andare in stampa. In buona fede,  il tentativo di essere venduta ad un prezzo più alto.

Mi preparo per andare a pranzo  dai miei, non ho più sentito mio padre in questi giorni mamma ha telefonato e mi ha detto che è distratto, preoccupato.
Forse non sa del nostro incontro...e  anche io non gli ho raccontato nulla.

Mi arriva un messaggio prima di uscire dal mio appartamento è Alan .
" Guarda il giornale online c è un articolo che ti riguarda"

Leggo e rileggo il messaggio ma lo richiudo sono già in ritardo.Devo andare dai miei, non mi va di sentirmi dire che sono la solita ritardataria.

Arrivo alla villa e ad accogliermi è Patty ,seria in viso e non è da lei.

-Ciao Patty come va?

Gli schiocco un bacio sulla guancia.

-Bene Jen !l'età avanza mia cara e gli acciacchi si fanno sentire. Ma entra  tuo padre è tuo fratello ti aspettano nello studio,mi hanno detto di avvisarti-

Entro mi tolgo il cappottino.

-Ah!come mai dov'è mia madre.. ed Alexia?

-Sono in ospedale per delle urgenz,e si scusano ritarderanno-

Faccio un lungo respiro e mi dirigo verso lo studio sento delle voci la porta è socchiusa. Strano di solito mio padre e mio fratello non discutono mai.

Sento mio fratello parlare, il suo tono di voce è abbattuto, invita mio padre a dire la verità,ma lui sembra restio dice che è pericoloso per tutti noi.

Non capisco il discorso si interrompe ,
ascolto la tv e il volume viene alzato il giornalista parla :

" Novità sul caso Donovan -Stevens! sembra che l'avvocato della difesa Jenny Jenkins abbia un passato oscuro...che riguarda la sua famiglia .
Non sappiamo ancora con certezza di cosa si tratti e la veridicità della notizia. Ma da indiscrezioni si mette in dubbio  l'identità della donna,che non corrisponde a verità.
Da CBC è tutto"

Sento imprecare mio fratello.
-Cristosanto!!papà e adesso che facciamo, se Jen lo viene a sapere non ci guarderà più, la perderemo-

Parole ,parole parole, quelle arrivano al mio cervello che sente ascolta ma senza logica, senza senso.

IL mio corpo prende vita dopo essere rimasto sulla porta..meccanicamente apro ed entro con un aspetto di chi ha visto un fantasma .

-Che significa di quale identità parlano alla tv!-

Mio padre si avvicina ma io indietreggio...

-Jen siediti c è una cosa che devo dirti,sappi che la colpa è solo mia di quello che sta succedendo .
Ne tua madre ne tuo fratello ne sono colpevoli.
Non so come iniziare ..Jen è difficile vorrei che fosse meno traumatico possibile per te..per noi-

Sotto i miei piedi, seduta sul divano si sta creando un vortice, un vuoto nero tutte le sicurezze che mi appartenevano si stanno sgretolando.

La voce mi esce fredda, impassibile flebile mentre una lacrima, lascia il segno sul mio viso e sulla mia anima.

-Comincia dall' inizio giudice- .

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