Non di nuovo

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Com'era possibile che lui fosse lì ?
Quando mi vide, sembrò preoccupato ed abbassò immediatamente lo sguardo, scarabocchiando qualcosa sul registro.
- Signorina Myers, si sieda pure -,
Le sue parole furono come inubili.
Doveva essere stupito quanto me.
Presi posto accanto ad una ragazza dai capelli turchini, che non mi rivolse neanche uno sguardo ed in un certo senso, gliene fui veramente grata.
**
Alla fine dell'ora, l'unica cosa che avrei voluto fare, era scappare.
Scappare dal passato, che cercava di tormentarmi in qualsiasi modo.
M'infilai tra la folla di studenti che cercava di uscire dalla classe, ma fui bloccata da una leggera presa sul mio polso, che conoscevo fin troppo bene.
Un brivido mi corse lungo la schiena, prima che tutti gli studenti fossero fuori.
C'eravamo solo io e lui.
Non riuscivo a distogliere il mio sguardo dal suo, mentre gli occhi del professore viaggiavano velocemente su di me.
Cercai di liberarmi dalla sua presa, mentre le lacime minacciavano di uscire da un momento all'altro, ma lui mi avvicinò ancora di più a sè.
Abbassai lo sguardo, a qualche centimetro di distanza da lui.
In pochi istanti, mi tornarono in mente tutti i momenti che avevamo passato insieme.
Tutti quei ricordi che mi ero impegnata a mettere da parte...
Sentivo il suo sguardo bruciare su di me, mentre la sua presa era strinta sul mio polso.
- Mi stai facendo male -, balbettai, con un filo di voce.
- Io... scusami -, disse, lasciandomi subito.
Alzai lo sguardo, incontrando quegli occhi verdi che, in passato, amavo tanto.
- Adesso, dovrei andare -,
Feci per scansarmi, ma il suo braccio si strinse intorno ai miei fianchi, bloccandomi contro di lui.
Arossì, ma il suo sguardo non cambiò.
Sembrava preoccupato e confuso, allo stesso tempo.
- Che ci fai a Greenwood ? -, domandò a bassa voce.
- Devo andare -, ripeteii, in tono deciso, evitando la sua domanda.
- Kaylee, ti prego -, il suo sguardo era fisso nel mio.
- Non sono affari tuoi, Charlie. Lasciami andare -,
Il mio tono era e distaccato, mentre le lacrime stavano per prendere il sopravvento.
flashback :
Adoro le vacanze di Natale -, annunciò, Charlie, invitandomi a sedere sulle sue ginocchia.
-Ah, si ? E perchè ? -, domandai curiosa, sedendomi sul suo bacino.
-Perchè posso poltrire con la mia ragazza per tutto il tempo -, sussurrò, baciandomi la punta del naso.
-Mi dispiace che mia mamma non ci sia, per le feste -, ammisi, con un leggero tono di tristezza.
-Guarda il lato positivo, piccola. Potrai passare tutto il tempo con il tuo amato professore -, ammiccò, dandomi un veloce bacio stampo.
Sorrisi, appoggiandomi al suo petto.
Le sue mani si posarono sui miei fianchi ed io alzai leggermente la testa, per poggiare le mie labbra sulle sue, che ricambiarono velocemente.
Le sue mani scesero sul mio sedere, che strinse dolcemente.
Passai le dita tra i suoi ricci, scompigliandoli leggermente. Amavo i suoi capelli, così tanto...
Mi staccai, cercando di riprendere fiato.
Lui continuò a baciare il mio collo, lasciando qualche segno violaceo quà e là.
-Dobbiamo fare l'albero -, sussurrai, scendendo da lui.
-Ma adoro poltrire con te -, si lamentò, alzandosi dal divano.
-'Sta zitto e aiutami -, lo incitai.
-Arrivo, milady-, disse, venendomi in contro.
*fine flashback*
Chiusi gli occhi, mentre una lacrima solcava il mio volto.
Poggiò la sua mano sulla mia guancia, asciugando la lacrima con il pollice.
- Sei scomparso, senza darmi alcuna spiegazione -, dissi, con voce rotta.
- Non volevo che soffrissi, Kaylee -,
- Fidati, ho sofferto eccome -, ammisi.
- Non sei cambiata -, affermò, a pochi centimetri dalle mie labbra.
- Non ne avevo bisogno -,
- Hai ragione. Sei perfetta, così -,
Il suo odore di menta mi inebriò le narici, dopo tanto, troppo tempo.
Non doveva accadere, non di nuovo.
Il mio respiro si fece irregolare, mentre le sue labbra erano a millimetri dalle mie.
Stava per succedere, quando...
- Ragazzina, dobbiamo andare -,
La porta si spalancò velocemente, e Wyatt apparve sulla soglia.
Il suo sguardo passò velocemente da me, al professore.
Io mi scansai bruscamente da Charlie e lui si schiarì la voce.
- Arrivo -, balbettai, arrossendo.
Afferrai il mio zaino da terra e mi avvicinai a Wyatt.
Sembrava più che confuso ed io fui costretta a trascinarlo fuori dall'aula, tirandolo per un braccio.
Si fermò in mezzo al corridoio, fissandomi con un sopracciglio alzato.
- Che diamine è successo là dentro ? -.

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