«I won't give up on us»

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Chapter 54.

Niall's P. O. V.

Torno a casa dall'appuntamento con Louis; la quale è stato davvero.. incoraggiante?

Sì, incoraggiante. Devo dire che quando ci si mette sa essere davvero una persona seria, anche se è il contrario la maggior parte del tempo. Mi ha sorpreso molto quando ha detto di convincere a farla tornare da me, 'anche se sappiamo tutti che lo farà' mi ha detto. Di solito mi avrebbe riempito di parolacce e mi avrebbe rinfacciato quanto coglione io sia, e se l'avesse fatto non gli avrei dato torto, affatto.

Apro la porta di casa, trovando la casa buia. È così vuota da quando se n'è andata, non mi da più quel senso di casa, quel senso di tranquillità che di solito mi dava questo appartamento. Non è come quando c'era lei, quel suo profumo che invadeva le mie narici dalla porta d'ingresso anche se lei era in cucina. Da quando non sono più con lei ho la sensazione di non essere più da nessuna parte ed è strano e maledettamente triste.

Tolgo le mie scarpe bianche con i piedi, pensando alla reazione di Hope se mi avesse visto farlo. Mi avrebbe sgridato dicendo che così si sarebbero sporcate e che le avrebbe dovute lavare un'altra volta, ma la maggior parte delle volte non l'ascoltavo mai e finivo sempre per zittirla con un bacio e sembrava aver dimenticato tutto con quel semplice gesto. Quanto vorrei stringerla a me in questo momento.

Liberandomi dei vestiti e rimanendo in soli boxer, mi reco nella stanza da letto.

Apro la porta e quando la chiudo dietro di me, alzando lo sguardo subito dopo, la vedo dormire beatamente nel letto e mi blocco nei miei stessi passi.

Nella mia testa navigano due pensieri: dovrò sul serio andare a stare a casa di mia madre altrimenti andrà su tutte le furie quando mi vedrà qui oppure..

Non faccio in tempo a valutare le mie opzioni: sono già steso accanto a lei e quella sensazione di casa che sento soltanto quando c'è lei è ritornata. Il suo profumo prende possesso dei miei sensi.

La abbraccio più forte che posso, facendo attenzione a non svegliarla. Il suo leggero russare è l'unico rumore nella stanza e ha la bocca leggermente aperta.

Dio, quanto è bella.

Lo è sempre: quando ha i capelli arruffati; quando esce dalla doccia; quando è in pigiama; quando sbuffa; quando ride; quando si piega in due dalle risate; quando indossa le mie maglie e glie lo faccio notare come se non lo sapesse, facendola arrossire; quando si guarda allo specchio e dice che ha un aspetto orribile; quando è concentrata a legarsi i capelli; quando ha un'espressione rilassata in viso; quando è impegnata a leggere; quando indossa gli occhiali... persino quando è insopportabile, testarda e intrattabile lo è.

Le aggiusto una ciocca di capelli che le è caduta sul viso, mettendola dietro l'orecchio e approfittandone, facendole una carezza.

Mi avvicino e la bacio, un morbido ma intenso bacio.

Vorrei tornare indietro e averglielo detto prima, lei è sempre stata sincera con me e io la davo sempre per scontata.

Finché non l'ho persa. Ci sono state tante litigate, ma nessuna come questa.

Questa è davvero pesante, mi ha detto che faccio schifo e che non vuole più vedermi. E devo ammettere che la prima cosa è vera: mi faccio schifo persino da solo. Ma la seconda no, non voglio stare senza lei né tantomeno posso, per quanto egoista questo possa sembrare. Non posso immaginare una vita senza di lei, come farei ad andare avanti? Come farei a ritornare a sorridere senza lei? Questi giorni senza lei sono già paragonabili ad un inferno per me, figuriamoci tutta la vita.

You are so beautiful to me 2. (Sequel)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora