4-Chiacchiere

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I ragazzi svaniscono, per poi ritornare con delle altre casse. Mentre riempiono ogni angolo della sala, io rovisto tra le scatole nere.

Canto tra me, sollevando con noncuranza un coperchio o due, per curiosità. Adam mi osserva, le sopracciglia inarcate.
"Che c'è?"
"Um...hai una bella voce, tutto qui."
"Oh!...grazie."
"No, davvero. Non lo dico giusto per dire!"
Non sono abituata a cantare di fronte a qualcuno.
Ancora meno a qualcuno che lodi qualcosa che cerco di nascondere la maggior parte del tempo, per paura di fare la figura della stupida.

Agito le bacchette verso di lui, sorridendo. "Quand'ero più giovane ho cantato un po', come passatempo ovviamente. E suonavo il piano. Non metto mano su una tastiera da secoli."
Mi sorride.
"Eppure è l'unica cosa che preso quando ho lasciato casa per New York. Ho un pianoforte verticale in salotto, uno Yamaha." "È un peccato non usarlo più, lasciare che diventi un oggetto inutile..."
Adam alza le spalle. "A volte perdiamo la nostra vena, le nostre motivazioni. Succedono cose. La musica è come respirare per me." "Quando le bacchette colpiscono la batteria, è come se il mio cervello si spegnesse." "È proprio come una magia,ma...beh, devi solo riprendere l'inclinazione, Alexandra."
Vengo colpita da una dolorosa fitta al petto. Chissà se riprenderò, un giorno...

Matt butta a terra una scatola, gemeni per un dolore alla schiena, poi ci guarda sospettoso.
"Adam, non provarci con la mia ragazza."

Adam mi guarda, per poi fare una solenne riverenza, le braccia tese di fronte a lui.
"Perdoni il mio ardire, bella signora, ma presti attenzione a questa canaglia. Credo che abbia una cotta segreta per lei."
Scuoto la testa e guardo Matt, lei cui guance sono diventate tutte rosse.
"Alexandra e io? Nah, sembra mia madre. IM-POS-SI-BI-LE!"
Articola ogni sillaba separatamente: IM-POS-SI-BI-LE. Adam ride, seduto su una scatola, ruotando una matita tra le dita agili.
Poi se la mette dietro l'orecchio. I suoi capelli biondi la ricoprono, nascondendola parzialmente e lasciandone sporgere solo l'estremità della gomma.
"Ma l'ho sentita cantare. Alexandra se la cava, lo devo ammettere."
"L'ultima volta che mi hai sentita cantare, hai detto che un maiale sforzato farebbe meno rumore."
Matt scoppia a ridere e avvolge le braccia attorno alle mie spalle. Preme la guancia contro la mia.
"Bisogna ammettere che sono un gran bugiardo."
"Sei un eccezionale buono a nulla, un criminale di prima categoria!"
Si allontana spalancando le braccia, sembrando molto fiero di sè.
"Alexandra, mi hai appena fatto il miglior complimento di sempre"

Adam sospira. "Non ti porta allo sfinimento?"
"Costantemente. Facciamo cambio? Io salgo sul palco e tu vai a lavorare con lui?"
"Vuoi suonare la batteria?"
"Finché posso dar libero sfogo alla mia immaginazione musicale." Faccio finta di colpire le casse con le bacchette, agitando la testa e i capelli in tutte le direzioni.
"Ah, hai del potenziale. Ne sono certo."
Mi fa un sorriso, poi si alza. Aggiungo, più seriamente: "Amo questa atmosfera, la tensione che regna nel backstage. Non lo so, è...esaltante. Ho la sensazione che, dopo aver bevuto tonnellate di caffè, l'unica cosa x potrebbe calmarsi sarebbe salire sul palco. Sai cosa si prova?"
Matt mi fissa a occhi spalancati,sorpreso, mentre Adam annuisce.
"Oh si, è ciò che provo ogni giorno. Stringere queste bacchette, andare sul palco, suonare...è elettrizzante."
Vorrei essere al suo posto.
"È difficile descrivere a parole ciò che si prova; è così potente."
Capisco esattamente ciò che prova. Mi manca.

Is it love? È amore? Colin [SOSPESA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora