Jimin uscì dalla classe di storia e grugnì prima di trovare Taehyung e Jungkook seduti per terra accanto all'armadietto di Taehyung, che già consumavano il loro pranzo. Jimin scivolò lungo l'armadietto e li affiancò. "Ho bisogno di cibo," affermò, osservando con curiosità quello che stava mangiando Taehyung.
"Mi nutrisci?" chiese Jimin, e Taehyung roteò gli occhi, porgendo a Jimin metà del suo panino. "Odio così tanto la scuola," sospirò Jimin, addentandolo.
"Anche io," proferì Jungkook e posò con fare stanco la testa sulla spalla di Taehyung. Si accoccolò al suo fianco, esausto, lasciando che le sue palpebre cadessero.
"Jungkook è carino," rise Taehyung, accarezzando la testa del più piccolo, che era stanco della scuola in generale.
"Taci," borbottò Jungkook, e Taehyung fece per ritirare la mano, ma Jungkook l'afferrò e la adagiò nuovamente sulla propria testa. "Non fermarti."
Il corridoio del piano su cui si trovavano si svuotò, fatta eccezione per qualche altro gruppo di amici che si trastullavano, o persone che ascoltavano la musica e finivano i compiti. "Sembra una cosa sconcia," commentò Taehyung.
Jimin stava fissando l'armadietto di fronte a loro, immerso nei propri pensieri. Sapeva di starsi dimenticando di dire qualcosa ai suoi amici. Lanciò un'occhiata al suo telefono, prima di ricordarsene. Inspirò rumorosamente "indovinate un po'! Alla faccia tua, Taehyung!" squittì Jimin con entusiasmo.
"Cosa?" si accigliò Taehyung, confuso.
"Hyung mi ha dato il suo numero," si vantò Jimin, orgoglioso.
"Che? Hyung chi?"
"Yoongi," sorrise Jimin.
"Come cavolo è successo? Non ti credo," dubitò Taehyung, aggrottando le sopracciglia, e Jimin gli mostrò il telefono. Taehyung lo afferrò e guardò il contatto. "Guarda anche l'immagine," ridacchiò Jimin, e Taehyung si avvicinò allo schermo, sgranando gli occhi per il bacio.
"Come hai- quando è successo?"
"Sabato! E non ho fatto niente! Voglio dire, mamma non mi ha permesso di andare al cinema con voi, e così mi sono seduto sul prato, e mi si è avvicinato questo cagnolino adorabile!" prese a raccontare Jimin.
"Cagnolino?"
"Sì, il suo! Si chiama Min Holly, e quando l'ha trovato, si è seduto con me e mi ha chiesto il numero e abbiamo fatto la foto e mi ha baciato la guancia," disse Jimin tutto d'un fiato.
"E poi?"
"Mamma ha dovuto rovinare tutto."
"Jimin, non ti sembra un po' strano e inquietante?" biascicò Jungkook, aggrappandosi al braccio di Taehyung.
"Che intendi?"
"Questo tizio, che non sapeva della tua esistenza fino ad un paio di giorni fa, ti nota tutto di punto in bianco," spiegò Jungkook.
"Non è strano," replicò Jimin.
"Jungkook non ha tutti i torti, non lo trovi bizzarro?"
"No, è davvero carino," disse Jimin, e le sue spalle si incurvarono al sentire i suoi amici riporre tutti quei dubbi nella sua testa.
"Potrebbe essere troppo bello per essere vero," disse Jungkook, tracciando, annoiato, dei cerchi sul palmo di Taehyung.
"Non lo è, è normale."
"Sembra una qualche favola," rise Taehyung, e Jimin fece una smorfia.
"In che modo?"
"In un regno non tanto lontano, una principessa, o un principe nel tuo caso, è intrappolato nella sua casa tutto il giorno a causa della sua madre severa, quando un cavaliere con l'armatura scintillante, o dei pantaloni della tuta scintillanti, viene e lo salva in qualche modo," scherzò Taehyung, e Jungkook si aggiunse.
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hyung ; yoonmin
FanfictionE così tu hai sedici anni e lui ne ha venti? Non è il tuo ragazzo, è il tuo babysitter. ©88GLAMOUR translated by parkfect