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Gli occhi di Jimin si aprirono lentamente, sebbene fosse ancora stanco, non sapeva perché, ma si sentiva così protetto e comodo nell'abbraccio di Yoongi che pensò di poter dormire in eterno.

Spinse leggermente il maggiore per svegliarlo, ma questi non mosse un muscolo. Jimin piagnucolò per cercare di svegliare la sua attenzione. "Hyung," s'imbronciò, pizzicando la guancia di Yoongi.

"'Giorno, Jimin," disse Yoongi, assonnato, senza aprire gli occhi, e Jimin lo fissò per un po' in attesa che le sue palpebre si sollevassero. Poiché sembrava che il ragazzo non fosse nemmeno prossimo al risveglio, Jimin tentò di divincolarsi dalla sua stretta, ma il maggiore lo tenne fermo, utilizzandolo come cuscino umano.

Jimin si domandò come fosse possibile una cosa del genere in primo luogo. Lui che si trovava nello stesso letto insieme al ragazzo che si era solo limitato ad ammirare da lontano per tanto tempo.

"A che pensi?" chiese Yoongi. Jimin sussultò, non essendosi reso conto che gli occhi di Yoongi fossero già aperti. Il più grande rovesciò Jimin in modo che fosse sdraiato sopra di lui, giocherellando con i suoi capelli spettinati.

"A niente," sorrise Jimin, chinandosi per baciare il maggiore, il quale, però, voltò la testa dall'altra parte.

"Alito mattutino," brontolò Yoongi, e Jimin ridacchiò, nascondendo il viso nell'incavo del collo di Yoongi.

"Non ci pensare."

Yoongi prese a fare i grattini sulla schiena di Jimin con i polpastrelli, il che fece rabbrividire il minore per poi farlo rilassare sotto il suo tocco. Jimin adagiò la testa sul petto di Yoongi, cominciando di nuovo ad addormentarsi. "Ah, sei proprio un bambino," cantilenò silenziosamente Yoongi, e Jimin sospirò felicemente e alla fine chiuse gli occhi.

La felpa presa in prestito dal maggiore che aveva indossato Jimin durante la notta si era sollevata leggermente, rivelando una piccola parte di pelle, mentre le mani di Yoongi accarezzavano in modo calmante la schiena di Jimin.

Finì accidentalmente per sfiorare la pelle di Jimin, e questi aprì gli occhi.

"Hai le mani calde," sorrise. Yoongi inarcò un sopracciglio prima di spostare i polpastrelli sui fianchi di Jimin, il quale urlò per la sorpresa.

"Smettila, mi fai il solletico," rise, e Yoongi posizionò anche il resto del palmo sulla vita di Jimin.

"Fame?" domandò, e Jimin si strinse nelle spalle.

"Potrei mangiare qualcosa," rispose, toccando il naso di Yoongi e ammiccando.

Yoongi fece un sorrisetto sghembo.

"Potrei mangiare qualcosa anch'io."

Jimin arrossì, nonostante fosse stato lui ad istigare la battutina sconcia. Scese da sopra Yoongi, in modo che il maggiore potesse mettersi seduto.

Yoongi condusse Jimin al piano di sopra e in cucina, dove la prima cosa che videro fu Seokjin che gridava contro Namjoon per qualcosa che aveva fatto.

"Come hai potuto mischiare una calza rossa con quelle bianche?! Idiota!"

"Il rosa è un bel colore!" si difese Namjoon, alzando le mani, mentre Hoseok osservava divertito la scena, poggiato contro il bancone.

"Non è questo il punto. Sembrerai una qualche sorta di stronzetto vestito da gomma da masticare," sibilò Seokjin. Yoongi si voltò frettolosamente e spinse Jimin fuori dalla cucina.

"Forse è troppo presto per la colazione," rise nervosamente, portando Jimin nuovamente nel seminterrato.

"Cosa? Perché? Sono già le undici."

hyung ; yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora