1.0

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"Siete veramente incredibili. Non ho parole, sul serio" fece Taehyung uscendo dalla classe con lo zaino sulle spalle. "Ah, ti prenderei a schiaffi, davvero"

"Aish, lascia stare" sbuffò Jimin alzando gli occhi al cielo e passandosi una mano tra i capelli.

"No, perché ho un migliore amico coglione! Ma non potevi semplicemente farti gli affari tuoi? No, hai dovuto iniziare una rissa perché qualcuno ti ha toccato il culo...e non sai neanche con certezza che sia stato Yoongi!" esclamò il più alto cercando di farlo ragionare.

"È ovvio che sia stato lui, era proprio lì, e non vedeva l'ora di darmi fastidio in qualche modo" replicò l'altro, sbuffando sonoramente ed agitando le mani.

Taehyung alzò gli occhi al cielo e uscì dall'edificio, girandosi verso il più basso. "Senti, ci sentiamo più tardi, tanto è inutile farti ragionare, io aspetto Kookie e andiamo a casa mia, devo aiutarlo in matematica" disse poi.

"Sappiamo tutti che non studierete" disse Jimin inarcando un sopracciglio ed incrociando le braccia al petto.

"No, devo seriamente aiutarlo, non voglio che vada male, e non ci sta capendo nulla, quindi prima il dovere e poi..." fece spallucce, facendo un sorrisetto divertito.

Jimin rise leggermente e scosse la testa, per poi salutarlo con una mano. "Va bene, io mi fermo qui, ciao Tae" disse girando i tacchi e rientrando a scuola, tornò a camminare contro corrente, fino a ritrovarsi davanti alla segreteria.

Si sedette su una delle scomode poltroncine e poggiò la testa al muro, chiudendo gli occhi per riposarsi un po'; avrebbe tanto voluto tornare a casa e dormire, e quella punizione proprio non ci voleva, era già stanco al solo pensiero.

Percepì uno spostamento d'aria vicino a sé e qualcuno sedersi al suo fianco, e cercò di fingere di niente, ma l'altra persona interruppe il suo silenzio.

"Buonanotte" disse Yoongi a voce bassa, lasciando uscire una risatina dalla sua bocca.

Jimin sospirò. "Lasciami riposare ora che posso, per favore" fece poi, tenendo gli occhi chiusi e sistemandosi meglio sulla poltroncina, tirando un sospirò di sollievo: era la prima volta che Yoongi faceva ciò che aveva detto senza troppe storie.

"Hai ancora un segno qui, lo sai?" fece dopo pochi minuti il più grande, toccando un punto sul suo collo.

Il rosa aprì gli occhi di scatto, allontanandosi. "Fai sul serio?!" disse indispettito, corrugando la fronte.

Yoongi rise a quella reazione, scuotendo la testa. "Scusa, ma è parecchio esposto ad un attacco esterno, non ho resistito" rispose poi, facendo spallucce.

Jimin fece finta di niente e tornò a chiudere gli occhi, stavolta poggiando la testa sulla propria mano, ma fu nuovamente interrotto dalla voce acuta di una donna, così un sospiro frustrato gli uscì dalle labbra, seguito da un "che palle" sussurrato.

"Sveglia, tutti e due! C'è da lavorare qui, non dovete dormire" fece agitando la scopa che aveva in mano, andando a colpire piano le loro ginocchia. "Alzatevi, avanti, dovete pulire ogni banco e il pavimento di ogni singola classe, al corridoio e ai bagni ci penseremo noi" diede ad entrambi un secchio con degli stracci e della carta, detersivo e spazzolone.

"Non posso crederci..." mormorò Yoongi, sconfortato, alzandosi a fatica e guardandola male.

"Potevate tranquillamente evitarlo, quindi ora non lamentatevi, buon lavoro" fece infine la donna, con un falso sorriso, andandosene e lasciandoli soli.

"Non so se ridere o piangere di questa situazione" affermò il maggiore, girando la testa verso Jimin, che era intento a guardare con disprezzo tutta la roba che gli aveva dato quella donna. "Ed è pure colpa tua se siamo finiti in questa sensazione.

нαтє мє вυт f*¢к мє...αиуωαу [м.уg+ρ.נм]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora