1.6

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Jimin aprì lentamente gli occhi, nella penombra di quella che ricordò subito non essere la sua stanza... si ritrovava nel letto di Yoongi, letto in cui poche ore prima era successo ciò che Jimin non avrebbe mai immaginato di fare.

Era una cosa assurda, pensò, farsi sottomettere in quel modo proprio da lui, da quello che doveva essere il suo nemico... nemico, sì.

Il rosa si stupì a realizzare che proprio il suo nemico, Yoongi, lo aveva coperto, poiché il minore era totalmente nudo e infreddolito, ma non avendo avuto la forza di fare nulla, si era addormentato subito.

Min Yoongi che faceva qualcosa di carino per lui. Wow.

Si girò a pancia all'aria e portò un braccio a coprire il suo viso, assorto nei pensieri.

Doveva alzarsi, ma proprio non gli andava, nonostante la dormita si sentiva davvero stanco.

Tuttavia scalciò via le coperte e si sedette sul bordo del letto, sentendo il corpo dolorante, o meglio piacevolmente dolorante: i suoi muscoli erano praticamente tutti addormentati e indolenziti e la testa gli scoppiava, ma si sentiva decisamente appagato.

Non avrebbe mai creduto che una cosa del genere potesse piacergli, che il dolore, la sottomissione,potessero diventare una forma di piacere, che sentirsi dominato da qualcuno fosse così eccitante.

Ma quel qualcuno era Yoongi, e tutto ciò era successo per sua volontà.

Avrebbe dovuto ringraziarlo per avergli fatto provare cose mai provate prima, un piacere così intenso da non fargli capire più niente, da far scendere le lacrime sulle proprie guance.

Si passò le mani sul viso e si infilò i boxer, alzandosi dal letto con poca voglia e stiracchiando la schiena intorpidita, poi si coprì con la felpa, ma non si degnò di chiuderla e finalmente uscì dalla stanza, scendendo le scale con un leggero fastidio e cominciando a cercare il maggiore. "Yoongi?" lo chiamò, il naso arricciato. "Hyung, dove sei?" si affacciò in cucina, ma non lo vide.

Poi girò nel salotto, e lo vide, chino sul tavolo, intento a leggere qualcosa.

"Yoongi-ah"

Il moro alzò la testa e si girò verso la voce. "Oh, ben svegliato, Jimin" sorrise leggermente, alzandosi dalla sedia e chiudendo il libro, avvicinandosi a lui.

Il rosa si strofinò gli occhi con una mano e alzò lo sguardo verso il maggiore. "Che stavi facendo?" domandò incuriosito, dando un'occhiata al libro sul tavolo.

"Nulla di importante, stavo leggendo un libro triste" rispose l'altro facendo spallucce. "Tu come ti senti? Tutto bene?"

"Oh, ehm..." arrossì Jimin abbassando la testa imbarazzato e portandosi la mano alla nuca, grattandola. "Bene, credo. Quanto... quanto ho dormito?"

"Circa due ore" rispose lui, prendendo i lacci della sua felpa e giocandoci un po'.

Il minore annuì, tirando su col naso e mordicchiandosi il labbro. "Vorrei uhm... posso farmi una doccia?" chiese timidamente.

Doveva assolutamente farsi una doccia.

Si sentiva così maledettamente sporco, e in effetti, ancora lo era: c'erano ancora tracce di nutella sul suo corpo e doveva decisamente ripulirsi e rilassare i muscoli.

"Ma certo, vieni, ti do gli asciugamani" rispose Yoongi con un sorriso, afferrando la sua mano e trascinandolo su per le scale.

Oh no, basta scale si disse Jimin stringendo gli occhi e risalendole a fatica.

Seguì il maggiore fino alla sua stanza, lasciando che le loro mani si stringessero ancora un po' l'una all'altra, per poi lasciarlo andare quando egli aprì il suo armadio e prese degli asciugamani puliti, porgendoglieli. "Ecco a te"

нαтє мє вυт f*¢к мє...αиуωαу [м.уg+ρ.נм]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora