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"Ti giuro che gli spacco la faccia, Yoongi. Gli spacco quella faccia da cazzo che si ritrova" sbottò Jimin buttandosi sul letto del maggiore e portandosi le mani tra i capelli, sospirando pesantemente.

"Calmati Jimin, non sappiamo con sicurezza che sia stato lui" rispose il moro scuotendo la testa mentre poggiava lo zaino sulla sedia accanto alla scrivania, per poi raggiungere il ragazzo dai capelli rosa.

Jimin girò la testa verso di lui ed inarcò un sopracciglio. "Oh sì, invece. In quanti l'hanno detto hyung? Avremo chiesto ad almeno venti persone e tredici di loro hanno detto il suo nome o l'hanno descritto. Fai due più due, non penso ci voglia una scienza, no?" rispose con presunzione, frustrato ed arrabbiato.

"Non c'è bisogno di incazzarsi tanto, cristo, datti una calmata" replicò il maggiore corrugando la fronte e spingendolo un po' più in là, infastidito dal suo comportamento nei propri confronti.

"E a te che te ne frega, non sei tu a passare per una puttana che si fa scopare da tutti. Piuttosto sei uno dei tanti che dicono mi abbia scopato e quindi t'oh! Puoi essere figo e vantartene" ribatté il più piccolo mordendosi il labbro inferiore e sbuffando.

"Ancora con questa storia?! Punto primo: non è che solo perché è girata questa voce ora andrò a vantarmi con tutti a dire oooh mi sono scopato Park Jimin. Secondo,  in questa situazione c'entro anche io, Jimin, okay?" rispose l'altro. "Perché sì, la storia degli altri non è vera, ma quella tra me e te lo è, quindi siamo coinvolti entrambi e le cose le affronteremo ins- ma porca puttana Jimin, potresti almeno fingere di starmi a sentire?!" urlò quasi saltando sul letto di casa sua, quando vide l'altro con la testa china sul cellulare, che decisamente non stava prestando attenzione a ciò che il maggiore diceva.

"Hyung..." mormorò lui allora, deglutendo ed alzando gli occhi su di lui, ora gonfi di lacrime, pronti a farle uscire, il labbro stretto tra i denti per cercare di non scoppiare a piangere.

"Oh Dio, che c'è...?" sussurrò allora il maggiore, preoccupato dall'inaspettata ed improvvisa reazione del minore, che ora gli stava porgendo il proprio telefono. Allora lo prese  ed abbassò lo sguardo sullo schermo: era un post di Instagram in cui era stato taggato Jimin e anche lui... Un video, per la precisione.

Yoongi impallidì all'istante, deglutendo a vuoto e schiudendo le labbra a causa dell'incredulità; ricordava con precisione ogni singolo istante di quel video: Jimin era inchiodato al muro, una mano tra i capelli dell'altro e un'altra a spingere il suo bacino verso di sé, le loro bocche unite in quella che sembrava una lotta alla dominanza.

La ripresa sembrava fatta dall'esterno, da una finestra, essendo l'aula al piano terra.

Yoongi lo aveva preso per i fianchi e fatto sedere sulla cattedra, s intravide mentre gli sbottonava i pantaloni, mettendosi tra le sue gambe e spingendolo contro il tavolo, poi il video si concluse.

Lesse poi ciò che era scritto:

Così Min Yoongi e Park Jimin si danno da fare mentre tutti gli altri studiano...scopano e basta, e pure tanto, pensate! Nell'aula in cui noi dovremmo studiare! Disgustoso, non trovate?
Quindi la puttanella riesce a farsi fottere da quel figo di Min Yoongi quando vuole, invidiosi o schifati? Chi l'avrebbe mai detto che i due acerrimi nemici potessero diventare scopamici? Ci si vede
XX

Era un account nuovo, che nonostante tutto aveva avuto un migliaio di like e 500 o più commenti di tutti i generi, da quelli omofobi a quelli che sostenevano di aver sempre creduto che tra lui e Jimin ci fosse qualcosa.

Quel video sarebbe diventato virale, anzi, già lo era.

Yoongi alzò lo sguardo dal cellulare, sconvolto ed arrabbiato, sentendo il sangue ribollirgli nelle vene, strinse le mani in pugni dopo aver lanciato il telefono a terra. Sapeva che non fosse giusto farlo a scuola, ma come poteva qualcuno permettersi di pubblicare qualcosa di così intimo?

нαтє мє вυт f*¢к мє...αиуωαу [м.уg+ρ.נм]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora