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"È una bella sensazione sapere che domani è sabato e non ci siano compiti da fare, non credi?" ruppe il silenzio Yoongi, girandosi verso l'altro che aveva gli occhi chiusi e respirava piano ma regolarmente.

Erano rimasti almeno un'ora completamente in silenzio, ad occhi chiusi sul letto del maggiore; nessuna parola, nessun insulto, l'unico suono che si udiva in quella silenziosa stanza erano i loro respiri profondi, mentre si riposavano dopo intensi momenti passati l'uno avvinghiato all'altro in cerca di intenso piacere.

"M-mh" affermò Jimin continuando a tenere gli occhi ancora chiusi e le braccia sotto la propria testa, sospirando e sbuffando leggermente. "Ma è ancora febbraio, ne manca di tempo hyung" aggiunse aprendo un occhio per osservarlo in modo fugace.

Yonngi annuì quasi impercettibilmente e si gir con lentezza verso il minore per permettersi di guardarlo meglio e più a lungo. "Sì, beh... ma è il mio ultimo anno, quindi vedo il lato positivo, no?" rispose poi,  poggiando la guancia sul palmo della propria mano.

Jimin sbuffò e solo allora aprì gli occhi, voltando la testa verso di lui con fare svogliato. "Devi per forza ricordarmi che a me manca ancora un anno e mezzo per uscire di qui?" disse creando un piccolo broncio sulle carnose e morbide labbra.

Yoongi rise leggermente e scosse la testa in segno di negazione. "Scusa, non ci avevo pensato... ma sai, mica è finita, dovrò comunque andare all'università e continuare i miei stupi per altri cinque anni o più se voglio avere un futuro decente" disse poi, girandosi a pancia in su cominciando ad osservare il soffitto.

"E sai già che univers-" fece per chiedere Jimin, ma venne bloccato dal maggiore che scattò fuori dal letto talmente veloce che il più giovane fece appena in tempo a notarlo.

"Cazzo Jimin cazzo, ho sentito la macchina di mia madre" esclamò prendendo i loro indumenti e lanciandoli sul letto, cominciando ad infilarsi boxer e pantaloni frettolosamente, rischiando così più volte di cadere a causa della perdita di equilibrio.

"Cosa?!" Urlò l'altro acciuffando subito i suoi indumenti ed imitando il maggiore, saltellando fuori dal letto per allacciare la zip dei propri jeans.

"Vestiti, porca puttana sbrigati" si agitò Yoongi, scuotendo la testa ed indossando la maglietta solo dopo aver capito quale fosse il verso giusto, per poi sistemare le scarpe dietro la porta.

"Si può sapere cosa cazzo ti dice il cervello? Non sapevi che sarebbe tornata per quest'ora?!" chiese Jimin chiudendosi la felpa e sistemandola sui propri fianchi, alzando lo sguardo verso di lui in cerca di spiegazioni.

"Sì che lo sapevo, ma il tempo è passato velocemente, non mi sono accorto che si sono fatte le sette di sera o te lo avrei detto non credi?!" Continuò il maggiore sistemandosi i capelli ed avvicinandosi al letto acciuffando l'angolo delle lenzuola. "Aiutami a rifare il letto dai, di solito ci mette una vita prima di entrare, basta che sistemiamo le coperte"

Jimin obbedì al più grande e tirò su le coperte dal suo lato, sistemando il letto meglio che poteva, ma dopo un'esperienza del genere, poco poteva fare se non aggiustare un po' i cuscini e le lenzuola stropicciate. "Che diavolo le dico se mi trova qui, Yoongi cristo, guarda come sono conciato!" esclamò indicandosi i capelli ed entrando nel panico, cercando di sistemarli al meglio possibile.

Yoongi scosse la testa e si guardò intorno, per poi posare l'attenzione sullo zaino del più piccolo, corse verso di esso e lo aprì, senza il permesso dell'altro, tirando fuori il primo libro che la sua mano prese, porgendolo al minore e passandogli una mano tra i capelli per dar loro un'ultima aggiustata, per poi sedersi sul bordo del letto e prendendo una matita.

Poi sentirono il portone aprirsi al piano inferiore, che li fece sussultare. "Yoongi-ssi, sono a casa amore di mamma" fece una voce acuta, mentre il portone veniva chiuso.

нαтє мє вυт f*¢к мє...αиуωαу [м.уg+ρ.נм]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora