Il resto dei due giorni successivi li passano come se fossero due completi sconosciuti, invece le notti come se fossero due amanti.
Non hanno conversato chissà quanto, solo qualche frase sconcia tra le coperte di casa Tomlinson.
Questa è l'ultima notte che Harry passa nella casa, si è accorto del comportamento del liscio, ed è determinato a sapere qual è la causa del suo cambio d'umore.
Sembra triste di giorno, invece la notte è come un bambino insaziabile, un bimbo viziato che necessita di ciò che chiede.
Tutte le sere che Harry mette piede nella camera da letto che condividono, trova sempre Louis nudo sul piumone caldo oppure sulla poltrona con l'accappatoio aperto, poi subito si saltano addosso.
Dopo fanno sesso tutta la notte, dal farlo dolcemente fino a rendere le loro pelli rosse per via dei morsi, dei graffi, delle sculacciate e dei succhiotti.
Louis vuole approfittare di questi ultimi giorni. Vuole godersi Harry tutte le notti, le loro ultime notti, poi vuole sparire definitivamente dalla vita del riccio.
Adesso Harry si trova sul letto, ha il cellulare tra le mani e indossa solo il pantalone del pigiama.
Louis è nel bagno già da venti minuti e sta lavando i denti, il riccio ne approfitta per mandare un messaggio a Christian, il ragazzino che si è portato a letto un paio di volte. Quel ragazzo però sa essere molto irritante.
Harry: Ripeto che non sono a Londra. Appena torno verrò a prendermi la giacca, ma smettila di bombardarmi di messaggi, sono occupato.
Christian: Va bene, sir. Come vuole lei hihi
Sbuffa uscendo da whatsapp e apre facebook, proprio in quell'istante Louis esce dal bagno, nudo.
Qualche sguardo e via, sale sul letto e si sistema sulle gambe del riccio, a cavalcioni. Non perde tempo e comincia a baciarlo.
Il bacio viene interrotto da Harry stesso che gira la testa di lato, facendo sentire Louis rifiutato.
«Qualcosa non.. non va?»Chiede il liscio. È la prima cosa decente che dice dopo due giorni di "sbattimi", "sei così grosso" o "continua per favore".
Il riccio non risponde, poggia il cellulare sul comodino, appoggia la testa contro la testiera del letto e le mani sulle cosce nude di Louis.
«Stanotte non vuoi?»
«Non ho detto questo, Louis.»Parla, la voce bassa e roca. Basta per far calmare Louis dall'ansia, in parte.
«E.. e cosa c'è?»Chiede in un sussurro e comincia ad accarezzare il petto nudo e tatuato di Harry.
«Sei strano, Louis.»Lo guarda.
«I-io non sono strano!»Scuote la testa cercando di non cedere al suo sguardo severo. Si sente così piccolo e indifeso, ma nonostante ciò tenta di sostenere i suoi occhi duri.
«Lo sei, Louis. Quand'è stata l'ultima volta che abbiamo avuto una conversazione decente?»Continua a guardarlo.
«Adesso?»
«Escludendo questo momento.»
«Ehm..»Si gratta la nuca e cerca di non guardare Harry negli occhi.-«Credo.. uhm.. alla vigilia di Natale?»
«Esatto, e che numero è oggi?»Alza un sopracciglio con fare serio.
«Venti.. ventisette dicembre.»Abbassa il viso e si guarda le mani. È imbarazzato, e non poco. Potrebbe scoppiare a piangere da un momento all'altro.
«Ora voglio delle spiegazioni. Questa mattina mi hai quasi rovesciato le lasagne sulle gambe pur di scappare dalla cucina e non rispondere al mio invito per il cinema. L'altro ieri, invece, ti ho accarezzato una guancia e ti sei spostato dall'altra parte del divano. Poi, invece, la notte non pensi proprio di staccarti da me o smettere di fare determinate cose.»E forse, forse, si sta innervosendo. La sua voce è un po' più alta del solito e la sua espressione non è molto rilassata.
Louis è combattuto dal baciarlo o andarsene dalla camera, ma nel dubbio lo abbraccia. Si stringe a lui e chiude gli occhi. Non vuole litigarci, non potrebbe sopportare questo.
«Non lo faccio per farti arrabbiare, davvero.»Sussurra e resta in quella posizione. Harry non muove un dito, resta fermo e lascia che il liscio lo stringa.
«E allora perché lo fai?»
«Harry, io.. voglio che tutto questo finisca, non voglio continuare.»Dice con un po' di fatica.
Il riccio ci mette cinque secondi per assorbire quelle parole schifose.
«Non vuoi continuare, cosa?»Scuote la testa, ora si che è arrabbiato. Sposta il più basso dalle sue gambe e lo poggia sul letto. Si alza dal letto e si passa le mani tra i capelli, respirando profondamente.
Louis alza il piumone caldo e si copre siccome è nudo.
«Non voglio più essere.. nel senso, non voglio più continuare così. Non voglio più venire a letto con te dopo che sarai tornato a Londra, non voglio più scriverti, mandarti foto, sentire il tuo nome, vederti.»Dice con un nodo alla gola.
Harry quasi non ci crede, non ha intenzione di rimanere lì neanche per un secondo in più.
Si avvicina alla sua valigia e tira fuori un jeans e una maglietta, indossa il tutto e poi va verso il bagno che si trova nella camera da letto stessa.
«Harry, cosa diavolo stai facendo adesso?»Si allarma Louis. Si alza sulle ginocchia e continua a tenere il piumone premuto contro il petto mentre con la mano libera afferra un paio di boxer puliti dentro al suo cassetto.
«Me ne vado, Louis.»Risponde a tono mentre entra nel bagno e comincia ad afferrare le sue cose tra cui lo spazzolino, il bagnoschiuma, il suo rasoio e il dopobarba.
«È mezzanotte, Harry. Fuori è buio, nevica e arriverai a Londra all'alba, sei pazzo!»Si alza dal letto dopo aver messo i boxer e un pantalone di tuta preso velocemente dell'armadio. Entra anche lui nel bagno.
«Non me ne frega un cazzo, voglio andarmene.»Dice senza guardare Louis, lo supera uscendo dal bagno e va a mettere le ultime cose nella valigia prima di chiuderla.
Si infila i cappotto e afferra poi la sua valigia.
«Harry, per favore.. fammi spiegare.»Si avvicina a lui.
«Ho capito quello che intendevi dirmi, adesso ciao.»Dice bruscamente prima di aprire la porta della camera da letto che due secondi prima era chiusa a chiave.
«Harry, no, aspetta un attimo. Non fare così!»Lo segue lungo le scale, ma Harry non ha alcuna intenzione di restare lì a sentire qualche altra cosa che potrebbe fargli male. È già abbastanza.
Non risponde neanche quando è ormai fuori di casa. Louis non dice nient'altro, resta fermo, dentro casa, a qualche metro dalla porta che Harry ha appena chiuso bruscamente.
Lo vede salire in auto e poi sfrecciare via.
Si accascia contro la finestra accanto al camino e scoppia a piangere in silenzio. Non voleva sparire dalla sua vita in quel modo, voleva allontanarsi da lui lentamente, senza nessuna rottura di cuori. Evidentemente Louis ha parlato troppo, e ora ne paga le conseguenze.
Harry.. eh, Harry non vuole neanche sparire, ma deve perché vuole rispettare tutto quello che ha detto Louis poco prima. Sparirà dalla sua vita, addio e arrivederci.
Cambierà numero, bloccherà Louis su Facebook, Instagram, dappertutto, e magari cambierà anche casa.
Vuole dimenticare Louis, ma Louis non può dimenticare Harry.
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Look for me;『l.s』
Short Story[Il sequel lo trovate all'interno.] Può un messaggio, inoltrato per sbaglio, cambiare la tua vita per sempre? Foto smut | Rapporti bxb | Accenni Ziam | Linguaggio scurrile. Buona lettura. xx {Questa storia l'ho scritta quando avevo appena 14 anni, q...