6. Il patto

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  Li aveva lasciati indietro, perdere tempo era l'ultima cosa di cui aveva bisogno in quel momento. Dopo tutto quello che aveva passato in quel orribile posto, non poteva permettersi di sprecare quell'occasione. Corse a perdifiato verso la casa di Lucy, dietro di lui Erza provò a tenere il passo, ma era palese che le sue forze stavano pian piano esaurendosi, ma lui questo lo sapeva. Carman gli aveva spiegato ogni cosa e quello era un altro motivo per non perdere altro tempo. Le vie di Magnolia erano piene di gente, un giorno comune come tutti gli altri. Persone che semplicemente passeggiavano o andavano a fare compere, che continuavano la loro vita ignare di tutto e così doveva essere, nessuno avrebbe mai dovuto conoscere ciò che a lui era stato rivelato. Felice di indossare solo un paio di pantaloni, sentì il calore della giornata donare nuova vita ai suoi muscoli e accelerò il passo. Quando alla fine fu a pochi passi dall'abitazione mosse le braccia in avanti e batte un pungo sopra il palmo dell'altra mano, richiamando la sua magia.
- Ice Make: Prison!-


Ignari di tutto, non riuscirono a schivare l'attacco che con grande precisione aveva rinchiuso tutti in una gabbia di ghiaccio dalle sbarre adamantine. Tutti tranne Natsu. Il Dragon Slayer non fu in grado di evitare il colpo successivo e si sentì avvolgere da un gelo insopportabile e sbalzare chissà dove fuori da casa. I prigionieri d'altro canto, non riuscirono a reagire, quando dalla finestra dell'appartamento, ormai andata in pezzi, che si affacciava sulla strada, intravidero la figura di Gray. - Ice Make Gungnir!- Un grosso blocco di ghiaccio imprigionò Natsu, facendolo atterrare proprio accanto al mago del ghiaccio.
- Kanso, Hisho no Yoroi!- La voce di Erza fece voltare Gray nella sua direzione. Il mago del ghiaccio seguì il requip della compagna, aveva scelto la Hisho che le permise, grazie all'immensa velocità di cui quell'armatura maculata era dotata, di raggiungerlo in pochi secondi. Eppure una volta di fronte a lui, il respiro corto e affaticato della compagna, resero il mago del ghiaccio ancora più determinato. Da dietro, a fatica, Natsu cercò di liberarli da quella morsa gelida, ma non fu in grado di evocare le sue fiamme e si mise solo ad urlare. Erza puntò la spada verso Gray, intimandolo di fermarsi e lasciare libero Natsu, ma questi non sembrò prendere seriamente la minaccia.
- Come puoi essere Gray?- Natsu lo gridò e lo ripeté più volte quando non ricevette risposta.
- Che diavolo stai combinando? Quel mostro ha stregato anche te!- Esausta e completamente confusa, gridò quella frase come se fosse la sua ultima parola. Tutte le sue certezze e convinzioni si erano disgregate in pochissime ore e non era in grado di affrontare anche questo problema. - Non posso lasciarti fare.-
- Ma non lo vedi da sola? Hai dovuto usare un requip per raggiungermi e sei a corto di energie, possibile che sei così cieca da non vedere la realtà?-
- Posso resistere, qualsiasi cosa mi stia facendo, posso gestirlo!-
- Ma per favore Erza, smettila di essere così egoista! Io porterò Natsu da lei e lui farà ciò che deve, non posso sprecare altro tempo!- Fu un attimo, abbassò la guardia come se la sua mente fosse altrove e gli occhi del mago del ghiaccio si riempirono di dolore e rimpianto. Fu una sensazione che investì in pieno Erza facendole abbassare la spada e placarono anche il Dragon Slayer intrappolato, che smise di gridare.
- Spiegati allora, dicci che cosa sai e decideremo insieme.- Con un gesto della mano Gray sciolse la sua magia, sia quella che intrappolava Natsu sia quella nell'appartamento di Lucy. Una volta liberi gli altri si catapultarono in strada raggiungendo Erza e rimanendo completamente sconvolti dalla presenza di Gray. Natsu si mise in piedi, togliendosi dai vestiti qualche pezzo di ghiaccio e provò ad avvicinarsi a Gray. Lo trovò a tentoni, affidandosi solo all'olfatto che per ora non lo aveva tradito e poggiò una mano sul petto del compagno, sentendolo vivo. Quella sensazione bastò a riempigli gli occhi di lacrime, ma piangere davanti a Gray era una cosa che non avrebbe mai fatto. Sentì la mano di lui accarezzargli il viso e spostargli i capelli per osservare quelle iridi vuote e senza vita.
- Come hai potuto ridurti così, stupido di un fiammifero.- Era ovvio che Natsu provasse a rispondere, ma non fu in grado di trovare alcun insulto che si adattasse alla situazione e si limitò ad appoggiare la fronte sulla spalla del compagno e sospirare. - Ohi, mi farai crescere i funghi se continui così.-
- Sei vivo.-
- Si.- Rimasero fermi per qualche secondo, in cui tutti i presenti si bearono di quella scena e versarono le lacrime più felici che potessero creare. Eppure quel momento non durò molto, Gray allontanò l'amico e si rivolse a tutti gli altri. - Non ho molto tempo. Carman mi ha riportato indietro per prendere Natsu e io devo portarlo da lei, l'ho promesso. Non posso dirvi altro, ma so che stanno arrivando degli avversarsi che non potremo sconfiggere in queste condizioni. Carman mi ha promesso che se le porto Natsu, lei smetterà di indebolire Erza e il Master, e non provocherà la Satan Soul di Mirajane.-
- In pratica è un ricatto a senso unico.- Gajeel lo disse a mezza bocca, mordendosi quasi la lingua dalla rabbia. Erano in trappola, piccoli topi chiusi in una prigione fittizia fatta di inganni, ma da cui non potevano uscire.
- Ora che non ha più guardiano da cui nutrirsi sta consumando il Master che è l'ultimo in vita, ma è anche venuta in contatto con Erza e ha visto quanto è forte per questo ora sei così esausta.- Si rivolse alla maga dai capelli scarlatti, il cui viso ormai mostrava lampanti segni di stanchezza. - Carman è più ragionevole di Seere e mi ha promesso che smetterà di usare voi se le daremo Natsu.-
- Ma sacrificare un compagno per salvarne un altro che senso ha? Faremo solo il suo gioco senza risolvere nulla.- Wendy aveva ragione, eppure comprendeva il sentimento che spingeva Gray ad agire in quel modo. - Juvia è ancora li, rinchiusa in quel luogo orribile ed è colpa mia. Non mi sono svegliato quando ci hanno attaccato e lei ha fatto di tutto per difendermi.- Gray strinse i pungi, serrandoli così forte da segnarsi i palmi con le unghie fino a sanguinare. - Quello che ho visto e che ci hanno fatto... io non posso lasciarla un minuto di più in quell'inferno orribile.- Avrebbero voluto chiedere, sapere di quale inferno stesse parlando, ma quando il mago del ghiaccio iniziò a tremare al solo ricordo, nessuno ne ebbe più la forza. Allora Natsu decise. Avrebbe affrontato qualsiasi cosa pur di mettere fine a quel dolore e tutta quella tristezza che aveva diviso la sua amata famiglia.
- Farò di tutto per difendere i miei amici e il Master, posso sostenerlo.-
- Io mi fido di te Natsu, so che puoi farlo.- Si strinsero la mano, finalmente dopo ore trascorse nel più completo silenzio il viso di Natsu aveva ripreso la sua determinazione e tutta la sua bellezza.
- Noi siamo con te. Fairy Tail non si farà abbattere da niente e nessuno.- Lo dissero in coro. Questi erano i compagni di sempre, questa era Fairy Tail la loro amata gilda. Si sarebbero supportati e aiutati per sempre e in ogni situazione.
- Ok andiamo!- Nonostante la vista si incamminò deciso e sicuro, ora che aveva scelto, avrebbe affrontato tutto quello che si sarebbe presentato loro davanti, sorretto dai suoi compagni e nulla sarebbe andato storto, anche se forse avrebbe dovuto prestare più attenzione.
- Natsu aspetta, la gilda è...- non avrebbe fatto in tempo in nessun modo e il piccolo Exceed blu, si godé la scena del compagno che cadeva come un sasso nel fiume. Forse anche quella era una cosa che mancava loro da troppo, ridere di gusto come era sempre stato, anche se poi furono costretti a recuperarlo districandolo a fatica da una rete da pesca.

L'ora era ormai giunta, eppure, nonostante tutto, i loro cuori ora si sentivano leggeri e sereni. Erano riusciti a ridere di nuovo, erano stati in grado di trascorrere qualche minuto come se nulla fosse accaduto, ma ora lui era fermo davanti a quella porta chiusa, con il cuore a mille e la paura che tutto sarebbe cambiato. Mirajane e Laxus erano fermi davanti a lui e per ora gli bloccavano il passo. Riusciva a sentire l'odore della magia di entrambi, soprattutto quella di Mira che vorticava pericolosamente, quasi volesse travolgerlo. Non poteva vederlo, ma il dio del fulmine era serio e corrucciato, con le braccia conserte che gli aumentavano il volume dei muscoli per quanto erano tesi.
- Io sono pronto ad accettarne le conseguenze. Voglio essere d'aiuto al vecchio e alla gilda. Posso farlo, ne sono sicuro.-
- Il Master ha detto che non sarà facile. All'inizio ti sentirai potente e invincibile, ma presto inizierò a corroderti l'anima e il corpo.- Laxus non lo aveva detto a nessuno, ma aveva passato del tempo insieme al nonno e si era fatto rivelare molti particolari, che Makarov avrebbe voluto tenere segreti. Gli aveva chiesto anche quanti maghi fossero stati sacrificati in tutti quegli anni ed era riuscito a sapere solo come si erano comportati sia Mavis, che aveva preso parte alla conversazione, che il secondo Master. La piccola fata aveva rivelato a Laxus che per anni aveva sopportato da sola il peso del legame con Seere Carman, che mai avrebbe fatto in modo che qualcun altro ne fosse coinvolto e che, quando ormai era giunta alla fine delle sue energie, aveva rivelato a Purehito la verità e si era ritirata in solitudine per farsi divorare completamente. L'idea che quella piccola ragazza, così delicata e fragile avesse scelto la morte, le rendeva onore, ma aver passato il segreto a Purehito l'aveva macchiata di un crimine peggiore. Infatti scoprì che il secondo Master, dopo essersi legato al demone per divenire più forte, aveva deciso che sacrificarle maghi indegni, deboli o comunque malvagi era la scelta migliore. Per questo motivo, per anni interi, erano sparite molte persone, siano essi membri della gilda che criminali catturati in missione e mai consegnati. Alla fine Makarov non era riuscito a dire di più, ma il dubbio che anche lui avesse scelto quella strada, non sfiorò la mente del nipote. Si congedò con la promessa che prima o poi il nonno si sarebbe appoggiato a quel nipote degenerato che gli aveva causato problemi, ma che con tutto il cuore, aveva deciso di supportarlo. Ora era lui a trovarsi di fronte ad una scelta. Lasciare Natsu libero di agire o meno. Makarov non era più in grado di muoversi o decidere per la gilda, o ciò che ne rimaneva, ormai il tempo che il terzo master aveva a disposizione era poco.
- So che il vecchio sta male, Gray mi ha spiegato alcune cose. Voglio farlo e poi, una volta ottenuto un po' di tempo, decideremo come comportarci.- I restanti membri di Fairy Tail si riunirono intorno al Dragon Slayer, davanti a quella porta che nascondeva la più grande oscurità della gilda, eppure insieme esultarono. All'unisono alzarono il braccio verso l'alto, in quel gesto carico di amore e speranza come sempre era stato. Con l''indice verso il cielo pregarono la speranza e la fortuna, la forza della loro gilda, che avrebbe combattuto e avrebbe vinto anche questa battaglia. Lucy gli strinse la mano tra le sue, provò con tutta se stessa a caricare il compagno del suo affetto e della sua forza e Natsu accettò quell'amore così dolce e naturale da scaldare il suo cuore di drago ed entrò.

La stanza era piena di quella oscura magia che lo avvolse e accarezzò. Scoprì a malincuore di desiderarlo con tutto il suo essere. Non poteva vederla, ma ne percepiva la presenza poco distante da lui e quando un leggero spostamento d'aria gli colpì gli occhi, riuscì di nuovo a mettere a fuoco. Vide delinearsi la forma del vestito scuro di lei e poi di quel viso non più nascosto, ma ben in vista, bello e spettrale. Gli occhi color del miele incorniciati da quel capelli arancio, morbidi e delicati.
- Sono pronto.-
- Sapevo saresti venuto.- Lo disse muovendo le labbra e Natsu fu investito dalla sua magia, potente e misteriosa, ma furiosamente allettante. Non rispose, rimase soltanto a guardarla mentre con estrema lentezza si slacciava i nastri del corpetto lasciandolo scivolare verso il pavimento e togliendosi la gonna lunga e larga, che si sistemò come un tappeto morbido sotto i suoi piedi. Coperta solo da un finissima vestaglia lunga fino al ginocchio, Natsu rimase ipnotizzato da quella pelle perlacea e così sottile da sembrare vetro. Tese la mano invitando il giovane ad avvicinarsi e lui accettò quel contatto, toccò la sua pelle fredda e morbida e ne fu estasiato. - Dopo secoli sei la seconda persona che riesce a toccarmi oltre Zeref. Gli ho donato dei figli meravigliosi.-
- Non voglio questo da te.- era sicuro e nel suo sguardo Seere lesse la sua determinazione ferrea e immutabile e le diede fastidio.
- Eppure mi desideri, non puoi negarlo.-
- C'è una sola persona che desidero. - Con forza afferrò i polsi di Seere e si avvicinò al viso di lei, con quello sguardo deciso e fiero che solo il Dragon Slayer sapeva mostrare. - Devo scusarmi con lei a tutti i costi e voglio essere perdonato. Da te pretendo solo che lasci stare i miei compagni e il vecchio. Sarò il tuo guardiano, ma non la tua marionetta.-
- Sei proprio come lui.- Estasiata da tanta forza di volontà diede inizio al rituale, lo fece inginocchiare davanti a lei e fece un gesto come a ferirsi un polso, ma il sangue cominciò a sgorgare nonostante non si fosse neanche sfiorata. Un liquido scuro e denso prese a colorarle la pelle candida. Vi intinse l'indice dell'altra mano e disegnò sulla fronte del ragazzo un cerchio, con una stella a cinque punte e dei simboli antichi inscritti all'interno. Nella mente di Natsu si impresse l'immagine di quel simbolo sulla sua fronte e si marchiò a fuoco nei suoi ricordi. Infine lentamente intonò un canto sinistro chiudendo gli occhi e premendo la mano sulla fronte del giovane. Nonostante non ne conoscesse il significato ne riconoscesse la lingua, nella mente di Natsu ogni parola acquistò un significato e ne lesse la sua costrizione eterna.

- Ecce dabit voci suae, vocem virtutis...tribuite virtutem a daemone.-
- Adjura te.-

Rispose in quella lingua, fu spontaneo, come se la conoscesse da sempre. Sapeva cosa aveva appena fatto, con quella risposta aveva accettato il patto e in quel preciso istante fu come cadere in un abisso senza fine. Dentro di se dolore e paura si mescolarono al potere e alla forza che lei gli stava donando. Vide ciò che era successo, ogni piccolo dettaglio e ogni sentimento. Conobbe la forza di Zeref, il terrore dei figli di Seere e delle loro stragi, provò la morte di tutti i guardiani periti per la magia di quel demone e la soddisfazione di lei nell'averli corrotti e divorati. L'inferno si aprì sotto i suoi piedi, venne investito del calore di quel luogo immondo e provò la pena di tutte le anime dannate che vi erano state spedite. La sua magia si permeò di ogni sensazione avvertita, si caricò di odio, dolore e terrore. Infine tornò nella stanza, trovandosi tra le mani il corpo di Seere e inalandone la forza, si sentì trascinato in quel mondo in cui lei era nata e non riuscì ad uscirne. Si sarebbe perso e sentire come ancora di salvezza solo il corpo di lei, lo rese schiavo di quella presenza. Poi però qualcosa lo riportò alla realtà, una sensazione dolce e delicata che solo una persona avrebbe potuto donargli, così la sua mente di riempì del nome di lei, di quella donna dai capelli color del sole che aveva incontrato per caso e da cui non avrebbe potuto separarsi. Se si fosse aggrappato a quel piccolo frammento di lei, non avrebbe ceduto. Si rialzò a fatica, le gambe sembrarono non reggere il suo peso, ma si fece forza e incontrò lo sguardo compiaciuto della donna davanti a lui. Nonostante tutto l'assecondò ancora una volta, quando lei gli porse il braccio ancora segnato e sanguinante, lui leccò il liquido nero e lo ingoiò di colpo.
- Devi prepararti. Stanno arrivando.-
- Proteggerò la mia signora a qualunque costo.-

Fu inaspettato e meraviglioso. Mentre attendevano notizie da quella camera, la sua forza andava scemando sempre di più, invece, all'improvviso, riuscì a respirare correttamente e sentì i muscoli rilassarsi e farsi meno pesanti. Si alzò in piedi e esaminò il suo corpo e la sua magia, sembrò essere tornato tutto alla normalità e quella spossatezza che sentiva gravare su di se, sparì in pochissimi secondi. Il viso di Erza riprese colore e le guance si ricolorarono di un bel rosa caldo e delicato. Gray se ne rese subito conto e con un peso sul cuore, che non sarebbe sparito presto, avvertì tutti i presenti.
- Il patto è stato stretto.- In quel momento Natsu uscì dalla camera e Lucy, incrociando nuovamente gli occhi ardenti del compagno iniziò a piangere. Era come se non li avesse visti per anni interi, gli occhi del Dragon Slayer, che erano la voce del suo cuore.
- Come ti senti?- Mira provò a toccarlo, ma Natsu si scostò di colpo lasciando la donna un po' sconcertata. Volse lo sguardo su ognuno di loro, vide Erza e ne percepì la magia ormai ristabilita, poi guardò Lucy e decise che ormai era venuto il tempo di dirle tutto.
- Dobbiamo prepararci, che nessuno lasci la gilda e state in guardia. Presto Fairy Tail sarà sotto attacco.- avanzò verso la compagnia, si era reso conto che i vestiti che indossava erano inusuali per lei, ma capì subito il motivo di quella scelta e se ne dispiacque. Le prese la mano e la condusse fuori senza darle modo di replicare. Finalmente fu in grado di respirare aria pulita e buona e se ne riempì i polmoni beandosi di quella sensazione delicata che solo a Magnolia poteva godere. Si nascosero dietro la gilda, coperti da tutti quegli alberi che da lontano rendevano la loro casa un po' spettrale. Quando si fermarono, Lucy aveva il fiato corto e il polso leggermente dolorante, che per un attimo le sembrò che Natsu fosse stato travolto di nuovo da quella strana frenesia, ma una volta incrociato lo sguardo del compagno, le svanì ogni dubbio. Si poggiò ad un tronco e provò a recuperare una normale respirazione e chiedere spiegazioni, ma le parole le si bloccarono in gola quando Natsu le alzò la maglia scoprendole la vita. I segni che lui le aveva lasciato erano evidenti, proprio come pensava e rimase a fissarli. Era stata colpa sua, della sua debolezza e del suo cuore instabile, si sarebbe dovuto scusare, avrebbe dovuto chiederle perdono, ma in quel momento la sensazione di sentire la sua pelle tra le mani lo pervase. Ripensò ad ogni secondo di quella notte, infondo non era stato rifiutato. Si piegò su di lei e le toccò i lividi con la bocca baciandoli delicatamente.
- Mi dispiace per come mi sono comportato.-
- Non devi sentirti in colpa. Sono io invece che devo chiederti scusa perché non sono stata in grado di aiutarti.-
- Non è vero.- La lasciò solo per bloccarla tra il suo corpo e il tronco dell'albero. Sentirla così vicino e poterla toccare lo accese di desiderio. Ormai era stupido negarlo, l'aveva scelta d'impulso, perché forse aveva parlato bene della sua gilda di cui lui andava terribilmente fiero, poi però erano arrivate le missioni insieme e tutti quei momenti che li avevano resi inseparabili. Forse era normale, un ragazzo e una ragazza vicini è inevitabile che si attraggano e Lucy era bella, anzi stupenda. Non erano solo le forme prosperose, ma anche il carattere vivace e ribelle, gli occhi sinceri e il sorriso affascinante. Forse lui non aveva tutte le qualità che trovava in lei, ma era sicuro di poterle donare un affetto sincero e genuino, doveva crederlo e aggrapparsi a lei per non perdersi. - Tu mi aiuti sempre, anche quando non siamo vicini. Se sono qui adesso è perché tu mi hai protetto da lei e mi tieni in questo mondo.- Lo prese per mano svicolando leggermente da quella morsa, che in realtà non le dispiaceva affatto. Avrebbe voluto dirgli un milione di cose, ma non ne fu capace. Era come se ogni parola le sfuggisse dalle labbra, come se in quel momento non fossero adatte a parlare, ma solo ad accogliere il compagno e quindi fu lei ad agire. Stupendo persino se stessa, trovando un coraggio che non credeva di avere, superò l'imbarazzo e l'indecisione e lo baciò. Trovò la risposta che cercava, quella che forse aveva voluto sin dal primo istante che i suoi occhi avevano incrociato le fiamme del Dragon Slayer. Quando dovettero staccarsi per riprendere fiato, Natsu appoggiò la fronte su quella di lei e quel calore che poche ore prima l'aveva ferita, ora l'avvolse completamente. - Non voglio che tu partecipi alla battaglia questa volta. La mia signora dice che non puoi aprire i portali dei tuoi spiriti stellari.- Doveva aspettarselo in un certo senso, qualcosa avrebbe dovuto rovinare quell'atmosfera perfetta e sentire da lui quelle parole le ferirono il cuore con la stessa facilità con cui lui vi si era insinuato.
- Voglio stare vicina a tutti, anche se non sono molto utile.-
- Te lo chiederei anche se fossi stata in grado di usare le chiavi. La mia signora...-
- Smettila di dirlo!- Probabilmente lui non si rendeva neanche conto di pronunciarle con tanta facilità, e questo per lei fu insostenibile. Quello era il segno che, anche se lo aveva creduto per qualche secondo, forse tutto quello che stava succedendo tra loro non era che un'altra prova della forza di Seere Carman. Natsu non riuscì a capire il disagio della compagna, ne ciò che l'aveva portata a gridare in quel modo, ma non ebbe modo di chiedere oltre. Una grande esplosione attirò l'attenzione di entrambi e una nuvola di fumo scuro si alzò dalla parte dell'entrata della gilda. La battaglia era iniziata.  

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