Dove sono? Dove diavolo sono?!
Continuo a gridarlo, ma la mia voce non si sente, non posso gridare ne parlare normalmente, ne muovermi o scappare. Il mio corpo è distrutto, sento solo dolore e fitte atroci che mi spaccano le membra. Le catene mi tengono fermo e mi tirano gli arti da ogni lato e sento le ossa che si lussano e i muscoli che si strappano. Qualcosa mi ferisce continuamente, mi lacera il petto e lo stomaco, sento il sangue che mi scivola addosso e le mie interiora che fuoriescono. Sono all'inferno, in un luogo dove merito di soffrire per quello che ho fatto. Come ho potuto non svegliarmi? Come ho fatto a non sentire la sua voce che mi chiamava? E' morta per colpa mia e ora io merito questo dolore e questa sofferenza. Spero solo che non sia qui.
"Invece si." Sento questa voce nella mia testa. Continua a rispondere alle domande che mi faccio nella mente e non so se sto impazzendo a causa del dolore e del fuoco che ora mi brucia la schiena, oppure è qualcuno che mi sta realmente parlando.
" Ti sto realmente rispondendo." Si certo. Deve essere la pazzia di questo posto, potrei anche accettarla, infondo mi merito tutto, dalle catene che continuano a tirare fino a strapparmi continuamente, alle ferite che si infettano e la febbre che sale. Muoio ogni minuti e torno intero e poi tutto riparte.
" Vorresti liberarti?" Si certo, come se fossi tanto stupido da dar retta ad una voce nella mia testa. Posso sopportarlo, me lo merito.
" Può darsi, ma lei no. Infondo è morta per salvare te. Credi sia giusto accettare questa punizione senza sapere che lei sta soffrendo allo stesso modo?" Non è vero. Lo grido, ma come sempre non esce un suono dalla mia bocca. Lei non può essere qui, non è il posto per lei, non è giusto, ma poi nella mia mente la sua immagine si fa viva e la vedo. Bloccata dalle mie stesse catene, con le mie stesse ferite. Non è giusto, perché deve soffrire ancora per colpa mia? Però di lei sento la voce e continua a chiamarmi, piange e si muove aprendo le vecchie ferite e procurandosene altre. C'è qualcosa intorno a lei, lo vede e ne è terrorizzata. Non riesco più a guardare, non lo posso sopportare.
" Puoi salvarla. Devi solo ascoltare e decidere." Con chi diavolo sto parlando? Non voglio ascoltare la voce di un demone, voglio solo strapparmi la pelle di dosso se servisse a correre da lei e liberarla da quella tortura. Non voglio che le mettano le mani addosso, che un immondo demone la sporchi in quel modo.
" Io sono colei che ora sta facendo del male a te e a lei e alla tua intera gilda. Ascolta la mia volontà e ti permetterò di salvarla. Io sono Carman e se tu esaudirai il mio desiderio, io farò questo per te."
Si svegliò di colpo. Si era appisolato poco dopo aver visto Natsu scappare con Lucy. Non avrebbe dovuto abbassare la guardia in quel modo, ma forse rivivere quel momento lo avrebbe motivato di più. Si alzò e andò alla finestra, osservare la sua città calmava il suo animo, era un rimedio blando per tutto ciò che provava in quel momento.
- Tutto bene?- Percepì la presenza di Erza dietro di se, la ragazza poggiò la mano sulla spalla del compagno e cercò di regalargli un po' di conforto. Gray sentì subito che l'amica era stata liberata dall'oppressione di Seere.
- Sono solo un po'... risolverò la situazione. E' tutto sotto controllo.-
- Non sei solo, siamo un team e lo faremo insieme.- Appoggiarsi per qualche secondo a lei gli diede conforto, ma durò poco. All'improvviso la terra tremò e la porta esplose in un cumulo di macerie e fumo nero, che si alzò verso il cielo. Tutti all'interno vennero travolti da un'ondata di magia incontrollata e devastante, tanto che rimasero in ginocchio completamente sopraffatti. Davanti a loro si erse Titania, con tutta la sua forza e il suo splendore appena ritrovato. Il suo requip fu veloce, indossò in pochissimi secondi la sua Kongo no Yoroi, l'armatura adamantina per difendere i suoi compagni e non appena l'onda d'urto si fu placata, il suo corpo si illuminò nuovamente per indossare la Tenrin, ponendosi con l'armatura angelica tra i compagni e il nemico in arrivo.
- E così l'unica a reagire è stata Titania. Dovevamo aspettarcelo.- La voce di un ragazzino, probabilmente più piccolo di lei, giunse alle sue orecchie, ma non riuscì a mettere a fuoco nessuna sagoma oltre la coltre di fumo.
- Lei sarà la più ostinata, ma di certo non un problema.- Fu una donna a prendere la parola, ma anche stavolta non fu in grado di vedere nessuno. Non sentendo più alcuna risposta, ne potere magico oltre i due, Erza provò a prendere tempo.
- In due contro una gilda intera non è una mossa intelligente. Chi siete?- Infondo erano presenti i membri più forti di tutta la gilda, i sopravvissuti di Tenrou, come potevano solo sperare di affrontarli tutti. Eppure qualcosa intaccò la sicurezza di Titania, un presentimento che le percorse la schiena. Si voltò di colpo, era strano che nessuno dei presenti avesse detto nulla o provato a fare qualcosa. Lei era scattata subito sulla difensiva, ma gli altri non si erano minimamente mossi. Quando il suo sguardo cercò i compagni, rimase completamente sconvolta. Senza che se ne fosse resa conto e nonostante avesse invocato la sua armatura più potente in difesa per proteggerli, ora erano tutti a terra privi di sensi. - Che cosa avete fatto? Venite fuori!- Li sentì solo ridere e schernire la loro situazione, senza fare nulla avevano messo al tappeto una gilda intera.
- Ohi, bastardi! Non è un po' presto per ridere?- La voce di Gajille attirò l'attenzione di Titania. Il Dragon Slayer si sollevò dal pavimento, tenendo tra le braccia la piccola Levy priva di sensi. L'adagiò con cura in un angolo e sperò che non venisse coinvolta nella battaglia che di li a poco sarebbe scoppiata.
- Ha ragione, fate troppo i gradassi per non farvi neanche vedere.- Anche Gray, sebbene affaticato, si mise al fianco della compagna. Quello che avevano creduto solo vento, si era rivelato un'ondata di energia magica così potente da togliergli il respiro. Era riuscito a non svenire solo perché Erza lo aveva messo in allarme con il suo requip, ma per gli altri era stato difficile fare resistenza.
- Dobbiamo stare attenti. Sono davvero forti.- Fu così veloce che a malapena riuscì ad alzare la spada davanti a se per proteggersi. La lama della sua spada stridette contro il metallo di una identica alla sua. Ad impugnarla una ragazza giovane e bella, dai lunghi capelli biondi e una pelle chiara. Gli occhi color malva però erano freddi e duri, quasi più vecchi del resto del corpo. Titania fu costretta ad indietreggiare e piegare leggermente le ginocchia pur di non cedere alla forza della sua avversaria. Vedendola in difficoltà Gray agì, mosse le braccia richiamando la sua magia e creando un enorme martello di ghiaccio che in pochi secondi si abbatté sulla ragazza, ma lei fu decisamente più veloce e riuscì ad evitarlo facendo leva con i piedi e imprimendo ancora più forza sulla lama di Erza. Il martello di ghiaccio si incastrò tra le assi di legno del pavimento e Gray dovette lasciarlo per ricorrere alla prossima magia, ma qualcosa lo fermò. Un pugno all'addome gli bloccò il respiro rompendogli un paio di costole e sbalzandolo lontano verso il bancone della sala. Gajeel corse in suo soccorso, il braccio si trasformò in lungo palo d'acciaio e si lanciò in direzione del nuovo avversario apparso dal nulla, proprio come la ragazza. Aveva le sembianze di un bambino, piccola statura, ma un corpo ben modellato, occhi e capelli dello colore della donna. L'attacco di Gajeel colpì il ragazzo in pieno viso, ma non riuscì a smuoverlo di un millimetro, al contrario le ossa di ferro della mano del Dragon Slayer sembrarono frantumarsi. I due si distanziarono dagli avversari con un semplice balzo indietro in modo da godersi la scena. In pochi secondi avevano messo ben in chiaro che il divario di potenza tra loro e Fairy Tail era troppo alto.
- Neanche Titania è in grado di fermarci sorella mia.-
- Speravo che degli stupidi esseri umani che devono ricorrere ad un patto con un demone, potessero tenerci testa almeno un po'.- Reggendosi la mano dolorante e tumefatta, Gajeel provò ad avanzare. Richiamò ogni grammo della sua magia, una delle arti più forti e antiche che il mondo avesse mai conosciuto, era un Dragon Slayer e non si sarebbe arreso per una semplice mano rotta. Il suo corpo si ricoprì di scaglie di metallo dure e resistenti, la sua forza e la sua difesa sarebbero aumentate di molto e sperò che almeno quella tecnica avrebbe prodotto dei risultati. Lanciò un'occhiata verso Erza e ricevette la risposta che cercava, il corpo della donna si illuminò mentre avanzava verso i nemici.
- Kanso: Rengoku no Yoroi.- La voce della maga si fece greve e la nera armatura appuntita si materializzò, scombinandole i capelli e scurendole il volto. - Nessuno ha mai visto questa armatura e vissuto per raccontarne la storia.-
- Lo vedremo Titania. Noi siamo Varuna, dea degli oceani e dei laghi e lui è mio fratello Surya, dio del sole e della vitalità. La forza di noi Aditya è superiore a quella che hanno ucciso due dei vostri compagni, anzi non c'è paragone. Mostrateci cosa sapete fare.-
Natsu vi voltò di colpo, il fumo della gilda e l'odore di persone sconosciute lo mise in ansia. Il sangue iniziò a ribollire e l'istinto di correre da loro per un attimo gli fecero dimenticare la ragazza.
- Ci stanno attaccando, proprio come ha detto Gray. Dobbiamo...- Natsu la bloccò di colpo portandole una mano davanti alla bocca e rimanendo in guardia. C'era qualcosa intorno a lui, qualcosa che gli stava facendo accelerare i battiti del cuore. Fu come se gli mancasse la terra sotto i piedi, se ogni cellula del suo corpo stesse marcendo. Anche Lucy percepì le stesse sensazione, stretta tra le braccia del compagno iniziò a tremare e divenne pallida e fredda. I sensi del Dragon Slayer erano all'erta ad ogni minimo movimento, ogni spostamento d'aria lo faceva sussultare, era una sensazione che non aveva mai provato.
- Così ho trovato il guardiano. Se uccido te, lei sarà abbastanza debole da arrendersi a noi.-
- Chi sei?- La voce sembrò provenire da ogni direzione e da nessuna, per qualche secondo pensò di averla immaginata. Quella voce così profonda e affascinante da somigliare così tanto a quella di Seere lo mise in agitazione.
- Combatterai contro Yama il dio della morte e della giustizia ed è giusto che tu sappia, Natsu Dragneel, che quando morirai il mio giudizio sarà spietato e severo, perché è questo che merita uno come te.- Infine lo vide, biondo e dagli occhi viola, un corpo statuario e muscoloso avvolto però da un'aura oscura e pesante, che dava enfasi alle parole di un dio.
- Sei qui per la mia signora-
- Chiamarla così, sei proprio caduto in basso Dragon Slayer.- Non gli diede altro tempo, con uno scatto felino Yama si fiondò in avanti arrivando a pochi centimetri da Natsu per strappargli dalle mani Lucy. La ragazza si ritrovò stretta tra le forti braccia del dio e rimase avvolta da quella magia scura che le si avviluppò al corpo impedendole di muoversi. Quando perse i sensi, gentilmente Yama l'accompagnò mentre si stendeva sul terreno e si concentrò di nuovo sull'avversario che ardeva di rabbia. La magia di Natsu era completamente in subbuglio, le mani iniziarono a scaldarsi e non vedeva l'ora di sfogarsi sul bell'imbusto che in pochi secondi era stato in grado di prendersi Lucy.
- Cosa hai fatto alla gilda?-
- Se ne stanno occupando i miei fratelli, io volevo te.- Non gli diede il tempo di reagire, in pochissimi secondi Yama scattò nuovamente in avanti e a gomito teso sferrò un attacco sotto il mento del Dragon Slayer facendolo capitolare a terra a qualche metro di distanza. Natsu si toccò il mento dolorante, sperando che la mascella non fosse rotta e sputò sangue, ma si rialzò e piombò su di lui alzando il braccio infuocato provò a colpirlo.
- Karyu no Tekken!- gridò il nome della sua tecnica con tutta l'aria che aveva nei polmoni, ma Yama fu in grado di intercettarlo e prendendogli il braccio con una sola mano, lo gettò nuovamente a terra. Natsu si riprese in fretta, nonostante l'ennesimo scivolone si rialzò ed evocò le sue fiamme su entrambe le mani e le alzò verso l'alto creando una grande palla di fuoco che scagliò verso l'avversario, ma neanche stavolta ottenne l'effetto sperato. Yama riuscì a frenare la corsa della sfera infuocata con una sola mano e chiudendo poi le dita la dissolse. - Com'è possibile?- Incredulo e completamente spiazzato, provò ogni tipo di attacco, ma senza successo e dopo neanche una decina di minuti si ritrovò esausto e senza forze, al contrario il suo nemico non sembrava aver usato neanche un briciolo di energia magica.
- Puoi anche provare quell'attacco... Fiamme del drago del fulmine se non sbaglio.- Yama avanzò minaccioso verso di lui e riuscì a prenderlo per la sciarpa e tirarlo verso il suo viso. Natsu rimase ad osservare quelle iridi malva, senza riuscire a muovere un dito, eppure non doveva andare così, con il patto la sua forza sarebbe dovuta aumentare. - Non hai ancora capito come funziona, ecco perché sei così debole e non ti accorgi neanche di ciò che ti ho fatto.-
- Che cosa mi hai fatto?- Yama lo lasciò cadere nuovamente, Natsu sbatté le ginocchia sul terreno, ma non gli diede peso. In quel momento non gli sarebbe importato neanche di romperle. Non si era mai arreso, davanti a Jellal aveva mangiato l'Etherion pur di salvare Erza, poi contro Master Zero aveva dato tutto se stesso così come ad Edoras e contro Acnologia, ma ora sapeva che non ce l'avrebbe fatta. Una consapevolezza che solo davanti a Gildarts aveva avuto modo di conoscere.
- Facciamo così. Se io ti dicessi che la mia magia, nel momento in cui ho toccato quella ragazza, la sta uccidendo, forse riusciresti ad impegnarti un po' di più?- Fu allora che se ne rese conto, il viso di Lucy era pallido e lentamente un morbo oscuro le stava corrodendo la pelle, tanto che le dita erano già completamente nere. - Quando tutta la sua pelle avrà cambiato colore, morirà, ma se mi sconfiggi prima potrai salvarla. Questo naturalmente ti vieta di andare ad aiutare i tuoi compagni.- Così la rabbia montò dentro di lui, veloce come un treno gli annebbiò la mente e i sensi. Ascoltò quel sentimento come se fosse la sua unica speranza e percepì la magia crescere e divenire più intensa, quasi palpabile. Quando riaprì gli occhi e vide le sue mani, scorse quelle fiamme nere e potenti che ormai avevano circondato tutto il suo corpo e con una nota di approvazione Yama diede nuovamente inizio al loro scontro.
Titania cadde nuovamente a terra, Varuna si portò ancora una volta sopra di lei e la colpì. Ormai lo aveva intuito, la forza di quella donna era cento volte superiore alla sua e così anche Gajeel e Gray si erano resi conto della loro inferiorità. Con tutta se stessa e per la prima volta sperò che Laxus e Mirajane arrivassero per aiutarli, ma dei due compagni non percepiva neanche la magia. Surya era vitale ed energico, scartava gli attacchi di entrambi con estrema facilità, in pochi secondi era riuscito distruggere un'intera parete della gilda e a portare i due maghi all'esterno. Non aveva usato nessuna magia, così come la sorella che si era limitata a combattere con la spada.
- Che diavolo, saltella come un grillo il bastardo.- Gajeel fu costretto a sputare nuovamente a terra, provando ad eliminare il sapore ferroso del sangue che gli invadeva la bocca. Era stato colpito in pieno viso un paio di volte e forse prima o poi avrebbe perso quel fastidioso dente che aveva iniziato a dondolare già al primo attacco. Gray invece faticava a respirare, le costole rotte e i pungi che Surya continuava ad infliggergli nello stesso punto non facevano bene ai suoi polmoni.
- Possiamo provare ad imprigionarlo e magari con il tuo soffio...-
- Non funzionerà.- Surya interruppe Gray, nonostante si trovasse a qualche metro di distanza e il mago del ghiaccio avesse appena bisbigliato quelle parole. - La vostra magia non può toccare un dio.-
- Provare non costa nulla.- Fu un attimo, Surya non fu in grado di voltarsi e capire chi fosse alle sue spalle, ma quando una mano grande e possente premette contro la sua schiena, il dolore fu lancinante e non riuscì a non gridare. Il corpo del ragazzino si contorse e come se fosse stato tagliato da milioni di lame invisibili, cadde a terra privo di sensi. Gajeel e Gray rimasero a bocca aperta, quando riuscirono a mettere a fuoco la sagoma di un uomo dai capelli arancio.
- Gildarts!- Quando il nome del più famoso e forte membro di Fairy Tail raggiunse le orecchie di Erza, questa riuscì a ritrovare un po' di forza e con un colpo di reni scagliò Varuna lontano da lei. La ragazza sgranò gli occhi quando non riuscì più a percepire la presenza del fratello, si portò le mani tra i capelli e si piegò in avanti come stravolta da una fitta allo stomaco.
- E sia allora. Sarete maledetti per il resto delle vostre vite!- La sua pelle iniziò a mutare, divenne più scura e delle scaglie smeraldo iniziarono a ricoprirla. Il suo corpo iniziò a mutare e trasformarsi, si allungò formando una coda muscolosa e possente. Anche il viso si deformò, i denti divennero più lunghi e curvi, la mandibola si dilatò fino a somigliare a quella di un serpente. In pochi secondi davanti agli occhi della maga non c'era più la ragazza dalla bellezza effimera, ma un mostro alto il doppio di lei che era pronto ad attaccarla.
-Maledizione!- Aveva colpito quella barriera invisibile così tante volte che le nocche si erano spaccate e sanguinavano. Non era riuscito a capire cosa fosse accaduto in realtà, ma ci aveva sbattuto contro quando aveva provato a scendere al piano inferiore. Appena udita l'esplosione si era precipitato per andare a controllare, ma qualcosa lo aveva bloccato, una maledetta barriera che impediva a lui e Mirajane di lasciare la loro posizione.
- Che facciamo? Sono sicuramente in pericolo.- Mirajane aveva le lacrime agli occhi e aveva provato con tutta se stessa a far smettere a Laxus di prendere a pugni l'aria, ma il compagno era irremovibile. Gli prese la mano e cercò di pulirgli il sangue con un angolo del vestito, che subito si macchiò di rosso.
- Se fai così non li aiutiamo di certo.-
- Ci dividono è così che agiscono. Sanno che prenderci tutti insieme è da pazzi! Sono dei codardi bastardi!- - Vuoi andare da loro?- I due si voltarono di scatto verso quella voce e quando la videro sgranarono gli occhi increduli. Juvia era davanti a loro, pallida e distaccata, ma camminava e parlava. Non se ne erano accorti, chiusi in quella bolla isolata erano riusciti a malapena a percepire la magia dei loro compagni al piano inferiore.
- Chi sei?- Laxus non si lasciò ingannare, poteva anche essere il corpo di Juvia, ma la magia della donna dell'acqua non era certo come quella che percepiva lui in quel momento. Quella magia era così oscura da fargli accapponare la pelle. Juvia sorrise maliziosa, era da tempo che in realtà voleva parlare con il nipote di Makarov, ma quell'occasione non le concesse che qualche minuto.
- Sono Carman. Per ora io e Seere non interferiremo, ma non ci piace ciò che sta succedendo. Se vuoi evitare il nostro intervento, Dio del fulmine, devi far in modo che loro non arrivino mai a noi.- Mira si aggrappò a Laxus, ma non riuscì a dirgli nulla. Avrebbe voluto gridare contro quel demone che continuava ad usare il corpo della ragazza, pregare Laxus di non ascoltarla e non cedere ai suoi ricatti, scongiurarlo di non lasciarla sola, ma quando lui iniziò ad avanzare, capì che non avrebbe potuto fare altro. Lo lasciò andare e si posizionò davanti alla porta dove si nascondeva il vero corpo di quel demone.
- Vai, io rimarrò qui a proteggere l'entrata.- Laxus fece solo un gesto affermativo con la testa e quando, con un semplice movimento della mano, Juvia ruppe quella barriera invisibile, Laxus si fiondò al piano inferiore, ma ciò che vide lo lasciò senza fiato.
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Tears Of Blood
FanfictionDopo sette anni di vuoto Makarov è alle prese con una decisione che coinvolgerà tutti i suoi figli e metterà in pericolo le loro vite...la donna in nero su cui nessuno sguardo deve essere posato, la cui voce non può essere ascoltata farà versare lac...