11. Verità

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Tutto iniziò così.
In una lugubre e diroccata torre in cui si era chiuso da mesi, finalmente vi era riuscito. Evocare la più forte e la più temibile bestia demoniaca. In quella stanza i cui muri venivano illuminati a tratti dal bagliore dei fulmini erano ben distinti cerchi magici marchiati a fuoco e sangue su ogni parete, sul soffitto e sul pavimento. Zeref era la centro della stanza, in ginocchio prostrato davanti a quello che per ora era solo fumo nero. Lo videro annuire e scusarsi, da fuori la stanza Indra e la piccola Carman osservavano il loro padrone mentre procedeva con quegli esperimenti pericoli e oscuri. Lo seguirono mentre a fatica si rimetteva in piedi e usciva contrariato. Non chiesero e non lo fermarono, ma quella stessa notte Indra venne convocato nella stanza di Zeref e gli fu chiesto un grande sacrificio.
- Carman ha la forza vitale e la magia necessari per ospitarla.-
- Ma cosa le succederà? Mia moglie non ha mai avuto molto controllo sui suoi poteri, non credete che forse sarei più adatto io.-
- Stai per caso discutendo una mia scelta?-
- Assolutamente no Zeref-sama, è solo che... noi pensavamo che dopo avervi concesso la nostra casa e tutto ciò che possedevamo, saremo stati liberi.-
- Lo sarete.-


Ma non fu così. Il giorno seguente Zeref concluse il rituale. Carman, giovane ragazza dagli occhi color del miele e i capelli arancio, sedeva al centro del cerchio magico. Intonate le parole del rituale quasi fosse una canzone, Zeref alzò le braccia il verso il cielo e la terra tremò. Dalle pietre del pavimento si alzò un fumo nero e pesante e una voce si fece strada nella mente di Carman, mentre veniva circondata dalla nebbia. Indra osservò ogni scena e udì ogni lamento straziante della ragazza, cercando di trattenere le lacrime. Infine tutto sembrò fermarmi, Carman aveva assorbito i miasmi e si era alzata da terra tenendo il viso basso e respirando rumorosamente.
- Evocandomi in questo mondo cosa credi di ottenere?- Parlò con la voce di Carman, ma Indra non ebbe alcun dubbio che non fosse più sua moglie. Si sentì perso e solo, in poco tempo aveva perso la casa e la libertà, ora anche sua moglie gli era stata portata via e non riusciva più a sopportarlo. Zeref lo allontanò subito, si chiuse in quella stanza per giorni e giorni senza mai uscire, cosa vi stesse accadendo Indra non poteva saperlo, ma ormai nella sua mente esisteva un'unica cosa da fare. Non avrebbe permesso a nessun mostro di tenere la sua amata, di obbligare la sua anima ad un inferno eterno, così dopo giorni, appena Zeref riuscì a lasciare la stanza per un po' e allontanarsi, lui vi entrò. Non temeva nulla, ne l'ira del grande mago oscuro, ne la forza di quel demone con il corpo di sua moglie, voleva solo trovare un po' di pace. La vide accanto alla finestra che osservava l'oscurità davanti a se, si avvicinò stringendo tra le mani un pugnale e pronto ad usare fino all'ultima goccia della sua magia per arrivare al suo scopo.
- Lei è ancora qui dentro, continua a gridare il tuo nome. Posso farti parlare con lei, non ascolterò.-
- Chi sei?-
- Il mio nome è Seere, sono stata io a chiedere il corpo di questa donna. L'unico modo per tenere il mio spirito in questo modo era legarmi ad un essere umano puro da contaminare. Infondo è di questo che mi nutro, anime macchiate da peccati che non si possono espiare. Tu ora vorresti uccidermi, portando con te anche lei, ma non ciò che non sai e che esiste un modo per ottenere ciò che vuoi.-
- E cosa voglio? Mi è stato portato via tutto, l'unica cosa che desidero è andarmene portando con me un abominio come te.- Indra indietreggiò quando lei si voltò verso di lui costringendolo a parlare con il viso di Carman e rendendo ogni cosa più difficile e dolorosa. Seere provò a toccarlo allungando la mano verso di lui e Indra non fu in grado di sottrarsi. Sentì la pelle morbida, ma fredda come il ghiaccio, che toccava il suo viso e lo carezzava con dolcezza, per un secondo chiuse gli occhi imponendo alla sua mente di non pensare a Carman.
- Tu mi hai concesso il corpo di tua moglie, io ora concederò qualcosa a te.-
- Io voglio ucciderti per vendicarmi di ogni dolore.-
- E sia allora, ti dirò come fare e ti darò la possibilità di farlo. Quando ci rivedremo di nuovo però saranno passati molti anni e spero che tu sia stato in grado di mantenere questo tuo desiderio e non ti sia perso durante il cammino, ma gli esseri umani sono deboli e so per certo, che alla fine vincerò io.-
- Lo vedremo.-
Quando Seere lo toccò di nuovo poggiando le dita sulla fronte dell'uomo, Indra fu percorso da una miriade di sensazioni, sentì la testa riempirsi di informazioni e la magia divenire forte e stabile. Con il passare del tempo si rese conto che non sarebbe invecchiato, gli anni passavano e lui non percepiva il minimo cambiamento. Sapeva cosa doveva fare, non aveva abbandonato Zeref e aveva visto il corpo di sua moglie generare mostri di ogni tipo e creature simili agli esseri umani, ma che venivano scartate e gettate nelle prigioni di quella che una volta era la sua casa. I bambini erano biondi e dagli occhi malva, carichi di una magia potente che non riuscivano a sopportare e non servivano ad altro che alimentare i mostri che Zeref reclutava idonei per lui. Poi un giorno tutto finì. Zeref e Seere sparirono e lui non fu più in grado di trovarli. Era sicuro che il mago oscuro avesse intuito il motivo della sua longevità e si fosse allontanato per non avere problemi o intralci nei suoi studi, ma questo ad Indra non importava più. Tutto ciò di cui aveva bisogno erano i bambini rimasti. Li liberò dalle prigioni e li sfruttò, proprio come Seere gli aveva detto di fare. Loro sarebbero stati la chiave per uccidere il demone e avrebbero aumentato anche il potere di Indra con il tempo, ma proprio per colpa del tempo le cose iniziarono a cambiare. I bambini erano forti e usarli solo per lo scopo ultimo sarebbe stato uno spreco. Ai più promettenti diede un nome e un titolo per farli sembrare importanti, mentre gli altri venivano mandati ad occuparsi di piccole missioni per tenerli occupati. Era stato bravo, avendo a disposizione tutto il tempo del mondo era stato in grado di occuparsi di ogni cosa, ma lo scopo ultimo era ormai cambiato e il pensiero di Carman affievolito. Non gli importò più della moglie e persino la vendetta verso Seere e Zeref era sparita, ora c'era solo il potere. Aveva giocato con tutti, dai figli del demone ai maghi con cui era entrato in contatto, ogni mossa era stata calcolata e studiata nei minimi dettagli per trovare Seere. Così era entrato a far parte della storia di Fairy Tail, nonostante nessuno dei maghi se ne fosse mai accorto. Grimoire Heart era stato il trampolino di lancio. Indra incontrò Purehito poco dopo che il secondo master aveva lasciato la carica a Makarov. Pensò che la sua attesa fosse terminata e che finalmente avrebbe potuto mettere le mani sull'oggetto del suo desiderio, ma scoprì subito che Purehito non era più in grado di avvicinarci al demone. Non appena aveva deciso di lasciare il posto a Makarov, il patto tra lui e Seere si era sciolto e il mago aveva perso molti dei suoi poteri e della sua forza magica. Questo era il prezzo da pagare per sottrarsi al demone. Eppure Indra scoprì in quell'uomo una smania di potere pari alla sua e forse avrebbe potuto usarlo in molti modi. Seere gli aveva concesso lunga vita e ciò gli aveva dato la possibilità di conoscere molti angoli della magia che ad un mago normale era preclusi, così coinvolgere il vecchio mago e concedergli parte delle sue conoscenze aprì ad Indra molte strade. Guidando una gilda oscura e gestendo nell'ombra l'alleanza Balam era riuscito a far trovare a ai membri degli Eisenwald il flauto di Lullaby, se il piano fosse andato nel verso giusto con la morte di Makarov Seere si sarebbe liberata e debole della morte di un guardiano per mani altrui, sarebbe caduta nelle mani di Indra. Purtroppo non aveva funzionato e dovette sperare nel risveglio di Deliora sull'isola di Galuna. Gettare scompiglio e distruzione avrebbe potuto attirare il demone allo scoperto, ma si era reso presto conto che era un piano destinato a fallire dall'inizio e sperò che almeno, durante quell'operazione, qualcuno dei maghi di Fairy Tail perdesse la vita. Dovette così ripiegare su Jellal e nella torre del paradiso. Aveva raccontato a Purehito di Zeref e ormai lo aveva completamente plagiato. Volevano far risorgere il grande Mago Oscuro e fargli credere che quello che stavano facendo fosse utile allo scopo era un punto importante. La torre del paradiso giocava quel ruolo alla perfezione. Tutto era progettato per gettare il mondo del caos, sconvolgere la magia su Earthland era uno dei metodi che lo avrebbero avvicinato a Seere, la cui magia era forte e instabile allo stesso tempo. Eppure anche questa volta le cose non erano andate nel migliore dei modi e fu li che Indra si rese conto della pericolosità del Dragon Slayer di fuoco. Lo aveva già notato, ma la sua magia non era abbastanza forte, ma si era dimostrato un osso duro e soprattutto imprevedibile. Così decise. Prima di trovare Seere avrebbe dovuto indebolire Fairy Tail. Jude Heartphilia si era servito di molto denaro per trovare sua figlia e per Indra fu semplice usare uno dei suoi ragazzi per passare l'informazione al grande magnate, suggerendogli di assoldare i Phantom Lord per recuperare la ragazza. Mettere le gilde l'una contro l'altra era un buon espediente, se anche Josè non fosse stato in grado di uccidere Makarov, Fairy Tail ne sarebbe uscita indebolita. Mandare gli Oracion Seis alla ricerca del Nirvana avrebbe smosso le gilde ufficiali. Brain era stata una buona pedina, avrebbe sicuramente avuto successo, ma anche stavolta le cose non andarono secondo le sue previsioni. Ormai esasperato decise di agire in prima persona, ma Sarasvathi lo convinse al contrario. Quell'uomo si era rivelato un buon consigliere. Era stato il primo dei figli generati da Seere e Indra non lo aveva rinchiuso, ma tenuto con se. Era sempre stato debole e cagionevole di salute, troppo per poterlo usare in qualche modo, ma la sua magia era diversa dagli altri. Fu proprio lui a rivelare il futuro della gilda a Indra, tramite le sue visioni. Sognò l'isola di Tenrou e lo scontro tra Fairy Teail e Grimoire Hearts. Vide la sconfitta di Purehito e della gilda, ma poi nella mente di Sarasvathi apparve l'immagine di Zeref e di Acnologia e ogni cosa fu chiara. Con la scomparsa dell'isola di Tenrou e dei membri più forti di Fairy Tail per sette anni, Indra vide il suo sogno divenire realtà. Fu poco dopo quella battaglia che riuscì a contattare Seere e il piano prese vita. Dopo anni di silenzio finalmente Indra fu in grado di sentire nuovamente la voce di Seere nella sua mente.
- E così hai atteso tutto questo tempo solo me?-
- Questo era il mio destino.-
- E quindi, Indra, dimmi cosa vuoi fare?-
- Lo scoprirai presto.-

Nonostante il trambusto fu in grado di allontanarsi e salire al piano di sopra. Sapeva che Mirajane teneva qualche vestito in una piccola cassapanca e ne approfittò. Trovò un abito celeste senza spalline e lungo poco sopra il ginocchio e lo indossò di fretta. Yama osservò ogni gesto della ragazza, fermo davanti alla porta e Lucy non sembrò intimidita da quegli occhi che la squadravano.
- Devi rimanere li a guardarmi? Non fai che peggiorare le cose in questo modo.- Provò ad essere acida, ma Yama non ci fece minimamente caso. Sapeva che seguirla in quel modo avrebbe fomentato la gelosia di Natsu e non se ne curò.
- Parlavi di fiducia e lealtà, ma non sembra che il Dragon Slayer si sia fidato molto di te.-
- Penso che tutti abbiano frainteso la situazione.- Infilò sotto la gonna un paio di pantaloncini neri molto corti provando a compensare la mancanza di biancheria intima, ma la sensazione del tessuto sulla pelle delle parti intime, rimase comunque molto sgradevole. Yama si avvicinò piano e le prese le spalle poggiando la fronte nell'incavo del collo e inspirando il profumo di quella pelle delicata.
- Posso farti una richiesta?- Lucy annuì semplicemente e rimase in attesa. Per qualche ragione erano riusciti a creare un legame molto forte e lei non aveva intenzione di vergognarsene o tenerlo nascosto. - Qualsiasi sia la spiegazione di Carman o il motivo per cui Indra abbia portato via Seere, io ho deciso di proteggerti e credere a ciò in cui credi tu... voglio credere in un futuro qualsiasi esso sia.-
- Così mi spaventi.- La ragazza si girò di scatto e trovando lo sguardo di lui, ne percepì tutta l'angoscia e la tristezza. Qualcosa dentro di lei prese forma, un dubbio che le fece salire le lacrime agli occhi. Vedendola così Yama riuscì a sorridere e prendendole la mano la fece appoggiare sul suo petto in modo che Lucy percepisse i battiti del suo cuore.
- Non importa, te lo chiederò quando tutto sarà finito.- Scesero di sotto lasciando il discorso in sospeso. Quando arrivarono tutti gli sguardi si puntarono su loro due e Lucy non riuscì ad evitare gli occhi di Natsu pieni di rabbia. Yama si allontanò per la prima volta da lei andando da Varuna e Surya che nel frattempo erano stati liberati e tenuti sott'occhio da un Laxus decisamente contrariato. Abbracciò la sorella e controllò le condizioni del fratello, ma non si scambiarono neanche una parola. Come tutti i presenti, anche loro, si concentrarono sulla ragazza dai capelli cobalto, nel cui corpo si nascondeva l'anima di Carman. Erza la costrinse a parlare, doveva raccontar loro tutta la verità qualsiasi essa fosse.
- Io non sapevo che Indra fosse ancora vivo. All'inizio della possessione non ero in grado di interagire o prendere possesso del mio corpo, Seere mi aveva completamente bloccato, torturando giorno dopo giorno la mia anima e divertendosi a farmi soffrire.- In quel momento spostò lo sguardo verso il mago del ghiaccio, che sentendo quelle parole non era riuscito a non far riaffiorare il dolore che aveva provato in quell'inferno in sui era rimasto bloccato e in cui Juvia era ancora incatenata. - Alla fine ho accettato ogni cosa. Seere si nutre di anime le tortura e le rende impure e poi se ne ciba e io questo lo reputavo ripugnante, ma dopo aver sofferto ho iniziato ad accettarlo e Seere mi ha permesso di emergere. Quando sono tornata al mondo mi ritrovai chiusa in una prigione, Seere non aveva di che nutrirsi, ma non era spaventata. Mi disse che se fossi stata in grado di convincere un essere umano a legarsi a noi, mi avrebbe permesso di rimanere cosciente e quando Mavis si presentò davanti a noi feci ciò che Seere mi aveva chiesto. Infondo non mi importava. Ero bloccata li e piuttosto che continuare a soffrire preferii far soffrire qualcun altro. Così passare il legame da Mavis a Purehito, nutrirci di tutte le anime che ci mandava e poi passare a Makarov e farlo soffrire per anni, divenne anche il mio divertimento, fino a che non siete spariti.- fece una pausa. Le parole le si bloccarono in gola e ci impiegò un po' per continuare.
- E' stato allora che Indra è riuscito a contattarti. A noi Aditya è stato dato il compito di prender tempo. Dovevamo attaccare la gilda e soprattutto uccidere il guardiano di Seere in modo che il demone fosse abbastanza debole per venire ucciso. Non sapevano che Carman fosse umana ne che fosse la moglie di Indra. Ci è sempre stato detto che colei che ci ha generato era un male da distruggere e noi non abbiamo mai fatto domande.- Yama fu sbrigativo, non gli piaceva dover raccontare la sua storia a qualcuno che non fosse Lucy, ma dovette stringere i denti e sopportare gli sguardi di ognuno di loro.
- Indra mi ha contattata dicendomi che voleva liberarmi e che aveva trovato il modo di farlo. Gli dissi che non poteva essere mio marito, che era passato troppo tempo perché potesse ancora essere in vita. Mi rispose che aveva trovato un modo per allungare la sua vita e che lo aveva fatto per me, che in tutti questi anni non mi aveva mai dimenticata. Così io gli credetti senza pensarci su quando mi disse di aver trovato un modo per liberarmi da Seere. Esiste un rituale in grado di riportare Seere nel suo mondo, ma non poteva essere effettuato finché condividevamo lo stesso corpo. Gli dissi che ero in grado di spostare la mia coscienza dal corpo originale ad un altro, era un espediente che Seere mi aveva fatto usare qualche volta per attirare le persone vicino alla nostra prigione e così ci mettemmo d'accordo. Avevo bisogno di un corpo da possedere e per rendere il legame più duraturo dovevo privarla della sua anima, così quando ho scelto questo corpo. Indra ha mandato i suoi Deva contro di noi e mi ha dato la possibilità di legarmi a Juvia. Era tutto stabilito, ogni cosa è andata secondo i piani di Indra.-
Fu a quel punto che Gray non fu più in grado di ascoltare. Ogni millimetro del suo corpo iniziò a fremere, percorso da ogni genere di emozione che si fondevano nella disperazione più assoluta. Si allontanò di corsa e uscì dall'edificio, voleva gridare e prendere a calci ogni cosa. Si scontrò con un albero e poi con una grande roccia, congelò ogni filo d'erba e foglia che incontrava. Si ritrovò da solo, su una scogliera e gridò così forte da farsi sanguinare le corde vocali, infine ricadde in ginocchio portandosi le mani al viso e provando a reprimere le lacrime che non meritava neanche di versare. Nessuno lo seguì. Capivano e dover accettare la situazione era difficile anche per loro. Nessun gesto o parola avrebbe potuto lenire quel dolore così forte, quindi rimasero ad ascoltare.
- Quando Seere stipula un patto concede al guardiano molto potere, se il legame viene spezzato subito lei stessa ne risente. Così quando ha scelto Natsu, ho fatto in modo che si legasse a lui ricattando Gray per dargli in cambio l'anima di Juvia. Dovevo far in modo che si legassero, così Indra avrebbe potuto uccidere il guardiano, renderla vulnerabile e scacciarla mentre ero nel corpo di Juvia. Avrei ripreso possesso di me stessa e sarei stata in grado di vivere finalmente una vita libera, delle conseguenze non mi importava nulla. Invece le cose non sono andate così. Indra mi ha bloccata nel corpo di Juvia sapendo che prima o poi nessuna delle due sarebbe stata in grado di sopravvivere. Io ero il freno inibitorio di Seere, ero l'unica cosa che riusciva a bloccarla in questo mondo, l'unica che riusciva a reprimere la sua magia. Ora che siamo separate nessuno può fermarla.-
- C'è un rituale no? Possiamo usarlo e liberarci di Seere!- Cana ne sembrò convinta e lo disse a gran voce cercando di risollevare il morale dei compagni, ma naturalmente le cose non si sarebbero risolte nel modo più semplice.
- Nessuno di noi ne ha mai sentito parlare.- Varuna prese la parola attirando l'attenzione dei presenti e dando fondamento ai dubbi che si erano creati in ognuno di loro. - Quello che sappiamo è che il nostro sangue è collegato a Seere e che Indra-sama...- si morse il labbro inferiore dopo aver pronunciato l'onorifico, di sicuro non lo meritava più e si corresse. - ... quel traditore, ha trovato un modo per usarlo a suo vantaggio. Non abbiamo mai chiesto nulla, ma lui ha assorbito per anni il nostro sangue e ha detto che così facendo sarebbe stato in grado di uccidere Seere.-
- In poche parole si è solo reso più forte, non esiste nessun rituale e nessun modo per uccidere quel demone.- Questa volta prese la parola Gildarts, era stanco di rimanere in silenzio e, ascoltare una storia piena solo di bugie e tradimenti, lo aveva reso decisamente irritabile.
- Non lo capite? E' questa la chiave di tutto. Per uccidere un demone bisogna diventarlo. Indra ha assorbito il nostro sangue per riuscire a resistere alla magia di Seere che è in grado di eliminare qualcuno solo con le parole. Per reggere uno scontro con lei bisogna arrivare al suo stesso livello e per farlo vi serve il sangue di un demone.-
- Lo farò io. Ho già un legame con lei e quando lo abbiamo stretto ho assorbito il suo sangue. Posso farlo.- Natsu si eresse sopra tutti i presenti, quasi avesse riacquistato la sua volontà e la lucidità di non pensare solo a ciò che lo rendeva geloso. Si avvicinò a Yama sfruttando tutta la forza di volontà e lo sfidò con lo sguardo. - E sia, ma dovrai essere in grado di disubbidire ai suoi ordini e non sarà semplice. Ad ogni modo non basterà, sei un essere umano per quanto potere tu possa avere non sarà abbastanza.-
- Lo farò io.- Erza di fece avanti e catturò l'attenzione dei compagni. Forte e determinata, una guerriera che era stata in grado di superare molte avversità e che si era formata grazie a quelle e all'amore della gilda e dei suoi compagni, che avrebbe difeso sacrificando ogni cosa.
- E io! Farò di tutto per espiare le colpe che ho verso di voi e verso Juvia.- Gray si affacciò dall'angolo dell'edificio in rovina e deciso nel proprio intento si offrì volontario.
- E sia allora...-   

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