8. Il bacio e il tradimento

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  Il cuore iniziò a battergli all'impazzata, quasi volesse uscirgli dal petto. Tutti i suoi compagni compresi i suoi amati Raijinshu erano a terra privi di sensi. Si chinò su Freed e gli poggiò due dita sulla giugulare, sentì il pulsare del sangue nelle vene e ringraziò che fosse ancora vivo, ma questo non fu sufficiente a far smettere al suo cuore di palpitare. Davanti a lui si stagliava la figura di quello che gli sembrò un drago dalle scaglie smeraldo. L'immagine di Acnologia si fece strada nella sua mente e riuscì a coglierne le differenze. Il corpo del mostro era troppo lungo e snello, rispetto a quello del drago nero sull'isola di Tenrou e non possedeva ali. Era più simile ad un enorme serpente, ma con quattro possenti zampe. Non aveva mai visto un simile essere in tutta la sua vita, né letto storie o racconti che potessero raffigurarlo. Gli occhi lunghi e sottili dalle pupille viola si spostarono su di lui, non appena l'essere si rese conto della presenza di un nuovo arrivato. La lingua biforcuta serpeggiò tra le labbra e i denti aguzzi e per un attimo, a Laxus, sembrò che stesse sorridendo. A fatica il Dio del Fulmine fu in grado di staccargli gli occhi di dosso, ma quando il corpo di Erza gli piombò praticamente addosso, dovette concentrarsi a reggere la compagna. La ragazza riportava ferite e ustioni su tutto il corpo, l'armatura nera era scheggiata in più punti.
- Che diavolo è quello?-


- E' bastato un soffio per ridurmi così, la sua forza è travolgente.- Un solo attacco. Soltanto ripetere quella frase e cercare di associarla alla condizione di Erza in quel momento, continuava a stupirlo. La maga provò a reggersi sulle proprie gambe, ma le sue condizioni erano visibili e gravi, non avrebbe retto oltre, così il Dio del fulmine, si frappose tra lei e il mostro che per il momento non si era mosso.
- Ohi! Non credere che ti lasci tutto il divertimento per te!- Laxus voltò appena lo sguardo verso la voce, che riuscì ad intravedere attraverso la parete sfondata dell'edificio. Lo aveva percepito subito, la presenza di Gildarts non passava di certo inosservata e lui ne fu quasi compiaciuto. Non era il tipo di persona che chiedeva aiuto, ma questa volta, una voce nella testa, gli diceva che da solo non ce l'avrebbe mai fatta. Il mago più forte di Fairy Tail riuscì a raggiungere Laxus in un baleno, essere più veloce di quel mostro era sicuramente un vantaggio e si schierò con i compagni. Provò a cercare con lo sguardo il corpo di sua figlia, sperando in bene e intravide la chioma castana di Cana in un angolo. Era svenuta, ma non gli sembrò ferita.
- Se non mi avesse chiamato, non sarei mai arrivato in tempo. In confronto a lei, il ragazzino che ho messo al tappeto non era nulla.-
- Temi di non farcela vecchietto?- Laxus lo sfidò, infondo era pur sempre un modo per allentare l'ansia e la tensione che, in quel momento, gli intorpidivano gli arti.
- Piuttosto vedi di non starmi troppo tra i piedi moccioso.- Guardò appena Erza e capì subito che non sarebbe stata in grado di sopportare molto una battaglia, nonostante la maga fosse con la guardia alzata e pronta a continuare lo scontro. Gildarts poggiò la mano sulla spalla della ragazza e la fece indietreggiare di qualche centimetro.
- Posso farcela.-
- Ne sono certo, ma devi fare altro. Mentre noi la portiamo fuori di qui, sveglia gli altri. La ragazzina, Wendy, può curare le tue ferite e rimetterti in senso. Questa è la priorità.- Erza fece solo un gesto affermativo e si portò nelle retrovie, cercando la figura della ragazzina e sperando che in due potessero tener testa a Varuna. Laxus richiamò la sua magia, dalle mani iniziarono a sprigionarsi scariche elettriche che velocemente lo circondarono, non avrebbe perso tempo a misurare la forza dell'avversario e si preparò per utilizzare i suoi colpi più potenti.
- Rai no Metsuryu Maho, assaggerai il potere di un Dragon Slayer. Rairyu Hotengeki!- 1 .
Dalle sue mani Laxus creò una grande lancia di fulmini che scagliò contro Varuna. L'attacco la colpì in pieno, ma il mostro non sembrò risentirne e provò a contrattaccare sferzando un potente colpo di coda, ma si trovò immobilizzata quando Gildarts, approfittando dell'attacco di Laxus, l'afferrò con tutta la sua forza. Varuna sembrò infastidita dalla resistenza e dalle sue fauci iniziarono a fuoriuscire vapori maleodoranti e della bava che cadde a terra sciogliendo le travi in legno. Subito Laxus scattò in avanti e con un potente pugno carico di elettricità colpì l'animale all'addome richiamando nuovamente la sua attenzione e sfidandola a seguirlo.
Il Dragon Slayer iniziò a correre fuori dall'edificio e sperò che l'azione fosse bastata ad innervosirla e convincerla a seguirlo e così fu, ma Laxus calcolò male velocità di Varuna e si ritrovò subito alle strette riuscendo ad evitare a malapena un colpo delle sue enormi zampe. Gli artigli lo ferirono al petto stracciandogli la camicia e buttandolo a terra, fu costretto a rotolare sull'erba per evitare di rimanere schiacciato da un secondo colpo. Gildarts lo affiancò subito e insieme si lanciarono in avanti a pugni tesi nella speranza di metterla al tappeto, ma la coda di Varuna sferzò l'aria riuscendo ad atterrare entrambi e infine sferrò il suo attacco. Aprì le fauci e rigurgitò su di loro un liquido nero viscido e corrosivo. Il fluido sommerse completamente i due maghi e Varuna si preparò ad una seconda ondata, ma fu presa di mira da un'enorme spada di ferro che la colpì sulla testa facendola capitolare a terra e urlare di dolore.
- Ti eri dimenticata di me vero?- Gajeel saltò giù dall'enorme corpo di Varuna e si fermò proprio davanti agli occhi del mostro. Il Dragon Slayer era rimasto in attesa, proprio come Gildarts gli aveva detto di fare e si compiacque della riuscita dell'imboscata.
- Ho appena fatto fuori i due membri più forti, come puoi competere tu?- La voce di Varuna era rauca e grave, decisamente l'opposto di quando aveva ancora le sembianze di una ragazza. Lo schernì ridendo e osservando il fumo acido sprigionato dal suo liquido nero, ma non appena concentrò lo sguardo sul suo operato, notò una grossa lastra di ghiaccio sulla quale il liquido nero scivolava.
- Una gilda è anche lavoro di squadra, dovresti tenerlo a mente.- Gray si fece notare e anche se respirava a fatica, era riuscito a creare uno scudo di ghiaccio per proteggere i due compagni. Gildarts e Laxus ne uscirono indenni e si stagliarono con tutta la loro potenza di fronte alla creatura, che ora sembrava indifesa. Varuna non accennò nessun movimento, al contrario rilassò i muscoli e chiuse gli occhi. Una luce avvolse tutto il suo corpo e il gruppo si allontanò da lei pronto a difendersi da quello che sembrò un nuovo attacco, ma al contrario la luce si spense e davanti a loro videro di nuovo il corpo nudo di una ragazza. I biondi capelli le ricaddero in avanti coprendole appena il seno, ma questo non sembrò turbarla, quando alzò lo sguardo verso i nemici e fiera li derise nuovamente.
- Credete che sia tutto qui? Pensate che uccidere mio fratello Surya o me sia sufficiente? Non avete idea di quello che succederà.-
- Ce lo dirai tu e io non ho ucciso il ragazzino, l'ho solo stordito. Comunque, magari potresti coprirti e poi...- Gildarts le porse il mantello sulle sue spalle, provando a distogliere lo sguardo dalla ragazza, ma il viso rosso e l'atteggiamento malizioso, tradirono le sue buone intenzioni. Varuna sembrò accettare l'offerta, sbuffò appena e tese la mano verso quella dell'uomo, ma non afferrò il mantello, bensì toccò le dita di lui e poi strinse la sua mano. Gildarts prese quel gesto come una resa e ne fu compiaciuto, ma quando iniziò a mancargli il respiro dovette ricredersi. Fu una sensazione orribile, percepì i polmoni riempirsi d'acqua e gonfiarsi, la gola si riempì e iniziò a vomitare un liquido chiaro a trasparente. Si strinse la gola con entrambe le mani e rimase piegato in avanti, nella speranza che l'acqua smettesse di uscire, ma sembrò tutto inutile. Varuna colse l'occasione e si rialzò, incurante di essere ancora nuda, sferrò un colpo verso Gajeel e Laxus e riuscì ad allontanarsi abbastanza da usare un requip per materializzare dei nuovi vestiti.
- Bastarda maledetta!- preso dall'ira, Laxus fu l'unico a reagire. - Lightning Eruption!- sbattendo le mani sul terreno creò un enorme fulmine che colpì in pieno Varuna. La ragazza sembrò reggere il colpo, ma non senza subire danni. In pochi secondi Laxus le fu davanti e la colpì in pieno stomaco con un pugno. Varuna stavolta accusò il colpo e dovette piegarsi in avanti coprendosi la parte lesa con entrambe le mani. Il Dio del Fulmine la prese per la maglia e la tirò su di peso. - Sciogli l'incantesimo!-
- Dovrai uccidermi.-
- Non tentarmi.- Non resse oltre. Concentrò la sua magia e avvolse il corpo della ragazza con i suoi fulmini a piena potenza e Varuna perse i sensi. Quando le labbra di Gildarts assunsero un colore bluastro e i capillari degli occhi iniziarono a scoppiare dalla pressione, Gray e Gajeel si resero conto di non poter far nulla per aiutarlo, ma improvvisamente la pressione diminuì e smise di rimettere. Non fu semplice riprendere il respiro regolare, ma dovette sforzare i polmoni con tutto se stesso affinché riprendessero a funzionare.
- Come ti senti?- Gray provò a dargli sollievo muovendo la mano sulla schiena del compagno ancora carponi, per aiutarlo ad espellerle tutta l'acqua rimasta.
- Sembra tutto ok. Grazie Laxus.- Il Dio del fulmine teneva sotto braccio il corpo privo di sensi della ragazza e si era avvicinato a controllare la situazione. Gildarts riprese colore e fu in grado di mettersi in piedi. Erano riusciti ad arginare quella situazione, ma tutti erano consapevoli che non sarebbe finita. Riuscivano ancora a percepire una magia potentissima non molto distante da loro.

Yama guardò verso il cielo, i rumori della battaglia si erano calmati e non percepì più la forza di Varuna e Surya, ma non si distrasse oltre. Il fuoco oscuro in cui Natsu era avvolto emanava un'energia magica senza pari e lui non poteva sottovalutarlo oltre. Dentro di se, il Dragon Slayer percepì quella nuova energia farsi strada ed eruttare fuori con violenza, poteva sfruttarla per combattere, ma qualcosa dentro di se negava quella forza.
- Non puoi prenderti il lusso di perdere tempo. Non ne hai guardiano, tra poco perderai ogni cosa.- L'indecisione di Natsu spinsero Yama ad agire per primo. Questa volta avrebbe usato la magia per combatterlo, avrebbe mostrato il divario che separava un dio da un essere mortale. Yama alzò il braccio e stese la mano davanti a se, la sua magia iniziò ad agitarsi e vorticare nel suo corpo. Fu un attimo, il cielo si oscurò e la luce diminuì allungando le ombre sul terreno. - Regno di morte, giudizio divino. La cresta della torbidità che si diffonde. Un insolente nave di follia. Riempiendo la terra, conosci la tua stessa impotenza. - 2 Le ombre presero vita, iniziarono a vorticare e prendere forma, circondando entrambi. Senza che Natsu fosse in grado di capire cosa stesse accadendo, si ritrovò chiuso in un spazio nero e buio. Non sentì più alcun rumore ne suono esterno, non percepì la presenza di Lucy o Yama. Si sentì ribollire di rabbia, era riuscito ad intrappolarlo facilmente e ora lui non aveva la minima idea di come uscirne. Richiamò ogni grammo della sua forza e sbatté contro una delle pareti, ma riuscì solo a slogarsi una spalla. Si massaggiò la parte dolorante e prendendo un forte respiro riportò l'omero in sede provocandosi un dolore così lancinante da farlo lacrimare.
- Che diavolo significa questo? Chiudermi qui è tutto quello che...- Non riuscì ad evitarla. La lancia si conficcò nel bicipite e lo perforò da parte a parte, evitando di pochi millimetri l'osso. Non riuscì a capire da che parte fosse giunta la lancia o chi l'avesse scagliata, in quell'assurdo spazio tutti i suoi sensi sembravano inermi.
- Sei distratto. Più ti agiti e più verrai colpito. La mia trappola non da vie di scampo.-
- Lo vedremo. Karyu no Hoko!- Inspirò e gonfiando le guance produsse un'enorme palla di fuoco che soffiò verso la parete, però le fiamme non erano vive e brillanti, ma scure e violente e quando si abbatterono sulla parete riuscirono solo a graffiarla leggermente. - Non è possibile!- Se ne era reso conto, quelle non erano più le sue fiamme e non era colpa di quello spazio in cui era stato rinchiuso. Il patto con Seere aveva compromesso la sua magia, si sentiva più forte se utilizzava quella forza, ma la temeva terribilmente.
- Arriva.- La voce di Yama lo fece voltare appena in tempo per intravedere una seconda lama scagliata verso di lui, la evitò buttandosi a terra, ma non abbastanza veloce. La punta dell'arma lo ferì ad un polpaccio che iniziò a sanguinare copiosamente, ma poco dopo avvertì il sibilo di una seconda asta, che non riuscì ad eludere. Si conficcò nella coscia e Natsu venne sbattuto a terra dove iniziò a gridare e lamentarsi. - Dovresti rimanere fermo.-
- Sei un vigliacco! Affrontami faccia a faccia!- Prono, lo gridò con tutte le sue forze sbattendo i pugni a terra e non pensando al dolore che ogni movimento gli procurava. Con uno sforzo senza pari afferrò la lancia nella coscia e la tirò via. Il sangue prese ad uscire dalla ferita aperta e dovette sforzarsi di non perdere conoscenza. - Maledizione! Non dovrebbe andare così!- Sarebbe dovuto essere più forte, avrebbe dovuto sopportare e controllare il patto, invece la sua forza scemava e i suoi colpi perdevano efficacia.
Eppure per il Master non era stato così. Makarov sopportava il patto da anni e la forza dell'uomo, nonostante l'età, non era mai diminuita in quel modo, quindi se ora non riusciva a fare nulla era solo perché non ne era all'altezza. Era stato presuntuoso, aveva giurato di proteggere la sua gilda, i suoi amici, di aiutare Makarov e tenere sotto controllo il demone, invece non era in grado di fare nulla. La sua magia era compromessa e se Igneel lo avesse visto in quel momento, sicuramente ne sarebbe rimasto deluso. Così, infine, pianse.
Da fuori Yama osservò ogni cosa. La gabbia in cui aveva rinchiuso il Dragon Slayer era la sua arma più potente. Distorcendo la percezione dello spazio e del tempo all'interno, Natsu non sarebbe mai stato in grado di evitare gli attacchi, che da fuori, gli scagliava contro. Compiaciuto del suo operato, si diede ancora qualche minuto prima di sferrare l'attacco decisivo, il colpo di grazia che avrebbe ucciso il Dragon Slayer e indebolito Seere Carman. Sarebbe stato l'unico momento in cui avrebbe potuto avvicinarsi al demone e portarla via di li.
- Perché... perché fate questo?- La voce della ragazza gli giunse debole e affaticata, ma vederla sveglia e in grado di parlare lo stupì. Aveva lanciato su di lei un incantesimo potente, l'aveva corrotta con la sua magia in modo che venisse consumata e infine la uccidesse, ma la maga ora era sveglia, anche se non riusciva a muoversi come avrebbe voluto.
- Sono impressionato. Sei davvero tenace.- Lucy provò a strisciare sul terreno, macchiandosi di verde il viso e i vestiti. Resistere a quella magia era davvero difficile, non sapeva neanche dove avesse trovato la forza di svegliarsi, ma da fuori riusciva a sentire la voce di Natsu e percepiva il dolore del compagno, quindi in nessun modo avrebbe potuto far finta di niente. La ragazza riuscì ad avvicinarsi alla prigione poggiando una mano su quella che sembrava una lastra di cristallo, sentì la presenza del compagno e provò a chiamarlo, ma non riuscì a raggiungerlo.
- Natsu.-
- Questo è ciò che merita, ciò che ognuno di voi merita. Sarete puniti per aver tenuto nascosta Seere.-
- Il Master lo ha fatto per proteggere le persone, quel demone uccide solo guardandoti. Si è sacrificato, come Natsu per impedirle di fare del male.-
- Voi non sapete nulla, non conoscete che una piccola parte della storia. Vi ergete a protettori del mondo, quando non sapete neanche cosa significhi averla accanto. Vi fate comandare come marionette e lei si diverte ad osservarvi. Davvero avete creduto che con il Patto riuscirete a tenerla prigioniera?-
- Che vuoi dire?- Lucy spalancò gli occhi, per qualche motivo rimase colpita da quella frase, come se fosse un dubbio che in realtà aveva sempre avuto. Era conscia del fatto che il racconto di Mavis e del Master fosse incompleto, che ci fossero dei particolari che Seere non aveva mai detto loro ed erano proprio quelle omissioni che la terrorizzavano. Yama la guardò divertito, si prese tutto il tempo per assaporare la paura che Lucy mostrava in viso. Ormai era conscio del fatto che i suoi fratelli fossero stati sconfitti e che presto i compagni del guardiano sarebbero arrivati ad aiutarli, per questo avrebbe dovuto sbrigarsi e porre fine a quella storia, ma Lucy fu più allettante. Si avvicinò alla ragazza piegandosi sulle ginocchia, lei rimase completamente stupita da quella figura statuaria e bella. Dagli occhi attraenti ai capelli color dell'oro, ogni cosa di Yama era bellissima e terrificante alle stesso tempo. Il portamento elegante e i vestiti candidi che indossava, lo rendevano etereo, quasi intoccabile. Yama le prese il viso e stranamente fu un gesto delicato, lo portò a pochi millimetri da suo e Lucy iniziò a tremare. Senza poter fare nulla, seguì le labbra di Yama che si schiudevano e si poggiavano sulle sue, morbide e dolci. Il tremore del corpo smise di colpo e si rilassò a quel contatto, senza temerlo o esserne disgustata. La sua mente si riempì di immagini sconosciute, di nomi e volti belli quanto quello di Yama. Si ritrovò in un luogo buio dove tutte quelle persone, che ormai conosceva per nome, erano rinchiuse. Vide Varuna piangere e stringere tra le braccia un bambino biondo, lo accarezzava e chiamava per nome, ma Surya era ancora troppo piccolo per poterle rispondere. Vide Yama rannicchiato in un angolo, che continuava a graffiare il muro alla sua destra con l'indice della mano, tanto che ormai l'unghia si era consumata e sanguinava. Mano a mano le persone in quella prigione diminuivano, Lucy non vide se fossero state portate via o fossero scappate, nella sua mente si impresse solo l'idea che fossero sparite. Intravide poi un uomo, più grande di Yama e Varuna, dai capelli d'ebano e la pelle chiara. Osservava i ragazzi compiacendosi di qualcosa, uno sguardo che a Lucy non piacque affatto. Varuna era spaventata da lui e cercava di nascondere il piccolo Surya da quegli occhi cattivi e freddi. Vide l'uomo pronunciare qualcosa, ma non riuscì a sentire le parole, quelle che poteva osservare erano solo stralci della memoria di Yama.
Quando le labbra del dio della morte si staccarono da quelle della ragazza, le immagini cessarono e Lucy rimase completamente immobile e terrorizzata. Guardò il giovane davanti a lei e i suoi occhi castani si riempirono di lacrime, che subito presero a scendergli sulle guance e sul mento. A fatica alzò la mano e la portò sulla guancia del ragazzo, che si mosse assecondando quel gesto, facendo in modo che i capelli di Yama si intrecciassero con le dita di Lucy. Il dio si scostò dopo qualche secondo dal quel contatto e si alzò tornando a concentrarsi sulla sua preda. Aveva fatto in modo che il suo prigioniero vedesse ogni cosa, stuzzicando di proposito la sua rabbia. Lo sentì gridare e contorcersi imprecando sul suo nome e la cosa non poté che divertirlo. Pronto a sferrare l'ultimo attacco si rivolse alla ragazza e le sorrise.
- Ti porterò via con me quando tutto sarà finito.- Dal secondo piano della gilda, Mirajane non fu in grado di seguire la battaglia.

Come promesso era rimasta a difendere la porta, ma la presenza di Juvia al suo fianco la metteva in ansia.
- Perché non la lasci andare? Ti diverte usare così una persona?- Juvia si limitò a sorridere, non aveva motivo di giustificare il suo operato, infondo ogni cosa stava andando come previsto. Eppure le dispiaceva per Fairy Tail, li aveva usati per anni pur di raggiungere il suo scopo. Vederli combattere, giocare sulle loro paure e sull'amore che provavano gli uni per gli altri era crudele, ma lei non poteva tirarsi indietro. Guardò Mirajane e fu compiaciuta dello sguardo della ragazza, la odiava e questo era ciò che lei meritava, così quando la ragazza iniziò a sentirsi debole e non riuscì più a tenere gli occhi aperti, fu presa da un briciolo di gentilezza e le impedì di cadere a terra sorreggendola e sistemandola contro la parete. Non appena sollevò gli occhi la figura di un uomo dai capelli corvini si materializzò e lei sorrise. Il portamento distinto e i vestiti eleganti gli donavano un aspetto regale e importante e l'aura di magia che lo circondava, erano pari a quella di Seere.
- Ci siamo Indra, è giunto finalmente il momento.-
- Ho aspettato per secoli di poterti rivedere mia amata.- tremante e indecisa, Juvia provò ad abbracciarlo, le lacrime le riempirono gli occhi e anche se quello che batteva non era il suo cuore, lo sentì palpitare di gioia. Si strinsero e continuarono quell'abbraccio, che attendevano da tantissimo tempo.
- Ora non rimane che...- Il colpo arrivò improvviso e inaspettato, Carman percepì attraverso il corpo di Juvia un dolore lancinante colpirle il petto. Si tirò indietro, portando le mani sul seno sinistro e cercando di respirare regolarmente. Spostò il corpetto della maga dell'acqua e maledì quei capelli lunghi che ora le davano fastidio bloccandole la vista. Marchiato a fuoco sul seno si delineò un doppio cerchio in cui vi erano delle lettere arcane, verso l'interno prima un ottagono, poi un esagono e infine la forma di uno scorpione con la coda rivolta verso il cuore della ragazza. Juvia lo guardò terrorizzata e presto sentì le forze venirle meno e dovette reggersi alla parete e scivolare lentamente verso il pavimento.
- Perchè mi hai fatto questo?-
- Perchè mia amata, l'oggetto del mio desiderio più grande è dietro quella porta.- Indra la varcò non curandosi della ragazza che lentamente diventava sempre più pallida e si chiuse nella stanza di Seere. Il demone dagli occhi dorati si voltò sorridendo. Indra sostenne il suo sguardo e l'onda di magia oscura che lei gli riversò contro, infine soddisfatta del risultato tese la mano verso di lui invitandolo ad avvicinarsi.
- Gli esseri umani non cambieranno mai.-  

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