14. Ti riporto a casa!

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  Percepire quelle deboli e dolci carezze sul viso, le rese più semplice aprire gli occhi. Si mosse appena e quando fu in grado di mettere a fuoco, la figura distinta e dallo sguardo accorato di Leo al suo fianco le fece venire le lacrime agli occhi. Scattò a sedere e lo abbracciò senza pensarci, poterlo vedere fu per lei la prima bella notizia dopo tanto tempo.
- Mi sei mancata anche tu Lucy.-
- Dov'è Nastu?- Iniziò a guardarsi intorno sperando davvero di vederlo li, che si fosse messo in disparte solo per farle vedere Leo e renderla felice, ma sapeva che in realtà il suo compagno era già lontano. - Come hai fatto ad aprire il portale?-
- Hanno forzato la porta concedendoti un po' di potere magico, sono sempre stato pronto nel caso ci fossi riuscita. Il Re degli Spiriti ha chiuso ogni uscita dal nostro mondo.-
- Immagino che lo abbia fatto per proteggervi.- Dopo esser riuscita a separarsi dallo spirito stellare, Lucy si ritrovò tra le braccia il corpo minuto di Happy. Lei non poteva saperlo, ma il piccolo Exceed era rimasto al fianco della maga per tutto il tempo, aspettando che si svegliasse e cercando di non piangere. Sapeva di non poter essere utile in una situazione come quella, che Natsu non avrebbe potuto contare sul suo sostegno, perciò stare vicino a ciò che rendeva Natsu felice, era l'unica cosa che poteva fare. Lucy non chiese altro, si limitò ad accarezzarlo e a guardare la gilda malridotta e il cielo nero che intravedeva dal muro sfondato.
- Peggiora sempre di più. In città si sono materializzati molti demoni, gli altri li stanno tenendo sotto controllo.-
- E noi perchè siamo rimasti qui?-


- Di sopra c'è Juvia... anzi Carman. Ci è stato ordinato di tenerla sotto controllo e proteggere Levy mentre cerca un modo per separarle.- Fu Lisanna a prendere la parola. La ragazza si avvicinò mesta e preoccupata. Di certo la decisione di rimanere in disparte non le era andata giù, ma in quel momento c'era molte cose di cui occuparsi e la città poteva contare su molti maghi potenti.
- E Levy-chan a che punto è?- La vide piegata su un mucchio di libri vecchi e rovinati intenta a leggere a grande velocità grazie agli occhiali magici, ma quando nessuno rispose capì da sola che la Scripter non aveva trovato nulla.
- Di certo questo posto non è fornito come la vecchia biblioteca della gilda.-
- Potrei andarci.- Solo in quel momento Levy riuscì ad alzare lo sguardo dai libri. Ci stava pensando da un po' e il non trovare risultati, la stava convincendo che fosse la cosa migliore.
- No! E' fuori discussione.- Leo fu diretto e schietto lasciando tutti senza parole. - Non sei al sicuro li fuori e non possiamo lasciare la gilda.-
- So badare a me stessa e ...-
- Non c'entra nulla!- Lo gridò stringendo i pugni, Lucy gli prese la mano cercando di calmarlo perchè infondo al cuore, riusciva a capire cosa spingesse lo spirito stellare ad essere così duro con la ragazza. - Mi dispiace, ma non posso rischiare. -
- Ma io davvero, in queste condizioni, non posso fare nulla. Non conosco questo tipo di magia e non posso affidarmi alle leggende o ai miti di cui ho sentito parlare.-
- Ha ragione. Non possiamo permetterti di andare fuori senza sapere cosa sta succedendo davvero in città e nessuno può andarci al tuo posto perchè non sapremo cosa cercare o cosa portarti.- Dopo tanto tempo fu Lily a prendere la parola. L'Exceed nero aveva già pensato ad una cosa simile, si era avvicinato alla Scripter cercando di capire cosa stesse studiando e provando ad essere d'aiuto, ma si era reso subito conto che non era all'altezza di un compito simile e la promessa stretta con Gajeel gli imponeva di contrastare assolutamente quella richiesta. Il Dragon Slayer di ferro gli aveva affidato quella ragazza e lui non avrebbe corso rischi.
- Magari quella donna sa qualcosa.- Lisanna lo disse a voce bassa, l'idea di parlare con la donna che ancora possedeva il corpo di Juvia era per lei molto difficile. Lei e la maga dell'acqua erano amiche e fino a quel momento era stata l'unica a non esternare i propri sentimenti.
- Vorrei parlarci io. Fin ora non sono stata in grado di farlo e vorrei davvero chiederle molte cose.- Non ci fu molto su cui riflettere, nessuno rispose e Lucy prese a salire le scale per andare da Carman, che era stata chiusa al secondo piano, nella stessa stanza. Leo si chiese se fosse stata una buona idea, non era in pericolo visto che Carman non era in grado di usare la magia chiusa nel corpo di Juvia e con la costrizione di Indra sul suo corpo, ma sicuramente quella donna era un pericolo per il cuore della sua amata padrona. Lucy si appoggiò a quella porta che odiava con tutta se stessa e aprirla le richiese un grande sforzo.
All'interno l'aria viziata e pesante le diede quasi la nausea e fu costretta a regolare i respiri per non avere un capogiro. La vide seduta su una sedia con le gambe abbandonate e distese in avanti e il capo rivolto verso il pavimento.
- Sapevo saresti venuta tu.-
- Vorrei farti delle domande.- Carman spostò appena il capo verso di lei, i capelli le coprirono il viso lasciandole scoperto solo l'occhio sinistro vacuo. Il braccio adagiato sul grembo le scivolò verso il pavimento, privo di vita.
- Non riesco più a muovere bene questo corpo, ormai sono al limite.-
- Sono qui per questo. Dimmi come posso fare per...-
- Uccidermi prima che lo faccia il tempo?- La interruppe con un tono brusco e grave, eppure il viso di Juvia non mostrava alcun tipo di reazione. La pelle perlacea e spenta era il riflesso della morte che da li a poco sarebbe giunta. Lucy si mise in ginocchio poco distante da lei, rimase ad osservare quel viso vuoto e quel corpo inerme senza riuscire a trovare le parole per negare quella frase. Infondo era la semplice e pura verità. - Sento lei dentro di me, continua a gridare e chiamare quel mago, ma lui non risponderà eppure non smette. Proprio come me, che ho creduto fino alla fine di essere amata. Dimmi tu, che si prova ad essere ricambiati e a non essere traditi.-
- Non lo so. Per quanto io creda di aver sofferto, in realtà non sono mai stata tradita o abbandonata da nessuno. Ho perso i miei genitori questo è vero, ma loro mi hanno amata sempre anche quando credevo non fosse così. Quindi mi dispiace, non posso capire cosa tu stia provando in questo momento.-
- Credi che questa Juvia abbia più diritto di vivere di me?-
- Questo è il suo corpo, ha il diritto di riaverlo indietro, ma credo che anche tu abbia il diritto di vivere.-
- Avvicinati.- La voce di Carman si fece bassa, simile ad un sussurro e Lucy fu costretta ad alzarsi sulle ginocchia e avvicinare il viso a quello di Juvia, sentendone il respiro lento e doloroso. Carman si mosse appena appoggiando la fronte a quella della ragazza e lasciandosi andare per qualche secondo, contando sul fatto che Lucy fosse in grado di reggere il peso. - Tu che sei entrata nel cuore di Yama e porti dentro di te la magia del mondo stellare, ora deciderai della sorte di una persona. Sarà la strada più difficile da seguire. Il sigillo che mi imprigiona in questo corpo è come una delle porte dei tuoi spiriti stellari, solo che forzarla sarà molto più difficile. Dovrai entrare dentro di me, nei miei ricordi e nei miei pensieri, poi andrai da lei e dovrai convincerla a reagire. Solo insieme potrete cacciarmi da qui.-
- E di te cosa sarà? Senza un corpo svanirai e basta? Non è giusto...- le lacrime prese a solcarle le guance, così calde e sincere, che persino Carman ne sentì la dolcezza. D'impulso Lucy l'abbracciò sorreggendola con tutta la sua forza e continuando a piangere come una bambina.
- Dovrai scegliere e sopportare questo peso per sempre.- Quando acconsentì la stanza si riempì di luce e magia, Lucy sentì la sua anima lacerarsi e venire stravolta da sensazioni e ricordi che non erano suoi, poi le venne strappata a forza e si ritrovò nel buio e nel silenzio, rotto soltanto da un pianto lontano e da una flebile richiesta di aiuto.

- Fredd dannazione, non riesci a farla calmare un po'!?- Lo gridò esausto, continuando a tenerla ferma e cercando di non farle disfare le rune intorno a lei. Laxus era sudato e sulle braccia iniziavano a formarsi dei lividi scuri contornati da graffi ed escoriazioni. Mirajane sembrava incontenibile.
- Le ho già vietato di usare il Take Over, ma continua a disfarle!- Doversi concentrare sugli incantesimi e sui rumori di lotta poco fuori dalla baracca in cui si erano rifugiati, si stava dimostrando più difficile del previsto. Evergreen aveva cercato di pietrificarla pur di impedirle la pazzia, ma Mirajane si era disfatta della pietra con un solo grido. L'albina continuò a contorcersi ed ad urlare, sul viso era già comparsa la cicatrice che la distingueva, ma sulle gambe avevano preso forza anche dei segni neri, come tatuaggi tribali.
- Questi non mi sembrano i segni della sua Satan Soul?- Freed li aveva già notati da un po', ma aveva provato a non prenderli troppo in considerazione e concentrarsi sulle rune.
- Sono della Sitri... se emerge con quella forma, non sarà facile contrastarla.-
- Laxus...- Si voltò di scatto quando sentì il suo nome pronunciato da quelle labbra sofferenti e scure. Per qualche secondo Mirajane sembrò calmarsi e riprendere il controllo di se, afferrò il Dragon Slayer portandolo a pochi millimetri dal suo viso. - Ucc... uccidimi...-
- No!- Lo gridò staccandosi da lei e ricadendo sul pavimento. Mirajane si portò una mano sul cuore e gemendo di dolore iniziò a piangere. - Per chi mi hai preso? Pensi che non sia in grado di fermare quella tua stupida magia da circo!- Era arrabbiato, anzi furioso e Freed se ne accorse subito. Il modo in cui Laxus gridava e sforzava i muscoli del viso, come gli occhi si spalancassero increduli, erano tutte cose di lui che conosceva bene.
- Non ce la faccio... uccidimi adesso e...-
- E cosa? Chi ti credi di essere per darmi un ordine del genere?- Si alzò in piedi e premette forte la mano contro il petto gonfio dando enfasi ad ogni sillaba. - Hai detto che ti fidavi di me, che hai sempre creduto in me e lo dimostri così? Buttando via la tua vita!-
- Laxus ti prego...- Lo disse con un filo di voce, ormai completamente esausta. Intorno a lei iniziò a levarsi un fumo viola e denso, segno che non rimaneva più molto tempo. Così lui decise. La prese in braccio e gridando verso il compagno, gli ordinò di teletrasportalo il più lontano possibile dalla città, in un luogo in cui nessuno avrebbe potuto intromettersi. Freed non riuscì ad opporsi, si concentrò e riuscì a smaterializzare lui e il compagno, con in braccio la ragazza, in una moltitudine di rune e ricomparire poco dopo ad una decina di metri dalla città.
- Mi dispiace, ma più di così non sono riuscito a fare Laxus.-
- Andrà bene, perchè non le permetterò di arrivare in città.- Con cura appoggiò Mirajane a terra e si chinò su di lei, spostandole i capelli dal viso umido e poggiandole le labbra sulla fronte in gesto gentile e affettuoso, stupendo persino se stesso. - Basta combattere... fidati di me.-

Scattarono verso direzioni opposte pur di evitare l'orda demoniaca che si era gettata loro contro non appena arrivati. Mostri di ogni dimensione e forma, con artigli affilati ed enormi fauci si gettavano loro contro senza riflettere e senza scansare i colpi che i maghi infliggevano loro. Ognuna di quelle orrende creature sembrava non avere intelletto, seguivano solo l'odore degli esseri umani che erano capitati tra le loro grinfie. Natsu sferrò una serie di attacchi bruciando la carne di quelle orrende creature, che non sembravano provare dolore, così come Erza e Gildarts non si fecero scrupoli a ridurne altri in brandelli. Gray con la sua danza delle sette spade, riuscì a bloccarne molti, ma ben presto tutti si reseco conto che quegli esseri sembravano non finire mai.
- Sono materializzazioni della magia di Seere, ci sfiniranno prima di arrivare all'entrata del castello.- Yama lo gridò scansando di pochi centimetri un grossa artigliata, ricadde sulle ginocchi, ma fu lesto a rialzarsi e distruggere il nemico con un colpo ben assestato delle sue lance nere.
- E allora che facciamo? Non ci lasciano passare!- Gray rispose di rimando, ma dovette concentrarsi sul suo attuale nemico per non venirne completamente travolto. Nessuno di loro ebbe il tempo per osservare la zona o la situazione in cui si erano cacciati. Nascosta nelle profondità di una foresta oscura e minacciosa, si innalzava un vecchio e decrepito castello, con le sue due torri cadenti e le guglie rovinate dal tempo. L'ingresso era spalancato, assi di legno marce si reggevano appena sullo stipite dell'entrata. Yama non disse nulla, ma quella era la sua casa. Lui e i suoi fratelli erano stati rinchiusi per anni nelle segrete di quel castello diroccato e una volta liberati, avevano corso per i corridoi sporchi e impolverati e dormito in vecchi letti a baldacchino, ma a loro non era mai importato. Quale fosse stata la condizione, quello era l'unico posto che potevano chiamare casa e essere li ora, visti da quei vecchi massi come estranei o invasori, provocò in ognuno di loro un senso di disagio e nostalgia.
- Seere sarà sulla torre a nord è l'unica agibile e c'è anche lo studio di Indra.- Surya scartò un paio di colpi e si posizionò alle spalle del mago di ghiaccio. Non gli piaceva quel ragazzo, sicuramente non era potente quanto lui, ma quel contatto così semplice e indiretto, gli trasmise un senso di fiducia e sicurezza.
- Il problema è che con tutti questi esseri a bloccarci la strada, non sarà semplice.- Gajeel prese in pieno petto un forte pugno, ma riuscì a rialzarsi e grazie alla sua magia, distruggere il demone che lo aveva colpito. - Ormai è ovvio che non ci vuole tutti da lei, questi servono solo a farci prendere la decisione più ovvia... dobbiamo dividerci!- Varuna fu lesta, alzò al cielo il braccio sinistro e si concentrò più che poté per richiamare la sua magia. Non pronunciò alcuna parola, ma dalla sua mano prese vita un bagliore azzurro e una sfera di luce divenne mano a mano più grande inglobando il gruppo e molti esseri intorno a loro. La ragazza ricadde in ginocchio ansimando e cercando con lo sguardo il sostengo dei suoi fratelli. All'inizio gli altri non se ne resero conto, ma presto quando nessuno dei loro nemici riuscì più a muoversi e quelli più lontani a raggiungergli, capirono cosa aveva fatto la ragazza.
- Non esagerare così sorella!- Surya si gettò su di lei e l'abbracciò con foga, il viso del ragazzino era tirato e terribilmente preoccupato.
- Era l'unico modo, ho bloccato il tempo intorno a noi chiudendoci in una bolla temporale, non è uno scherzo, ma posso mantenerlo ancora per un po'. Yama, fratello mio, porta gli altri fuori dentro al castello, io rimarrò qui a fermarli.-
- E secondo te ti lasciamo qui da sola?- Fu Gildarts ad urlarle contro, sorprendendo gli Aditya che non si sarebbero aspettati una reazione tanto accorata da colui che aveva rischiato di morire per mano della ragazza. - Rimango io, voi andate.-
- Io non lascio mia sorella con te! Non mi fido di voi!-
- Surya smettila! Va bene Gildarts, ti affido i miei fratelli.- Yama accennò un leggero inchino con la testa, poi si avvicinò agli altri e riuscì a fuggire dalla bolla temporale prima che Varuna cedesse. Non appena la ragazza si rilassò, intorno a loro riprese la battaglia furiosa e violenta, ora che erano rimasti solo in tre, sarebbe stato impossibile tenerli a bada.
Quando riaprirono gli occhi si ritrovarono in una stanza buia e spoglia, gli unici mobili erano un vecchio letto e una piccola cassettiera in un angolo. Si guardarono intorno cercando di capirci qualcosa, quegli spostamenti così veloci continuavano a disorientarli.
- Non credevo che nella mia stanza potessero entrarci così tanti uomini.- Yama si sedette sul letto reggendosi la fronte con la mano scoprendola sudata. - Siamo dall'altra parte del castello, se fosse stato possibile vi avrei portati direttamente alla torre, ma è stata interdetta dalla magia.-
- Immagino che anche questo sia opera di Seere, vuole farci affrontare ancora qualcosa prima di arrivare da lei.- Erza si avvicinò alla finestra aspettando la risposta del biondo e cercando con lo sguardo il compagno lasciato indietro. Riuscì solo a vedere un'orda informe correre e concentrarsi in un unico punto, ma non fu in grado di scorgere altro.
- No, la torre è sempre stata interdetta fin da quando sono qui. Indra ci disse che in quella torre era nata Seere e che da quel momento, in quel luogo, non sarebbe stato possibile usare la normale magia.-
- Non perdiamo altro tempo, la mia signora sta...- Natsu non riuscì a finire la frase, che la punta affilata della lancia di Yama lo ferì leggermente alla gola e lui, alzando lo sguardo trovò davanti a se due occhi malva infuriati.
- Come ti permetti di chiamarla in quel modo?-
- Io non... non me ne sono neanche reso conto...- Si morse la lingua, aveva abbassato la guardia e quelle parole gli erano sfuggite di bocca, perché da quando erano arrivati in quel luogo oscuro, Seere era tornata nella sua mente e lui faticava a dirle di no.
- Da quanto ti senti così?- Incalzò Erza seriamente preoccupata, aveva già pensato a quell'eventualità, ma vedere il compagno cedere all'inizio di quella crociata, metteva a dura prova la sua fiducia.
- Da quando siamo arrivati, solo che presi dalla battaglia non ci ho più pensato. Mi ha chiamato per tutto il tempo.-
- Forse dovremo riportarlo indietro, non mi sembra molto sicuro di se.- Gajeel fu diretto e forse cattivo, perché Natsu incassò il viso verso il basso ed evitò accuratamente lo sguardo indagatore dei compagni. Non avrebbe mai voluto far sapere loro quel particolare, si sarebbe sforzato e avrebbe piegato quello stupido patto a suo favore, ma non ci stava riuscendo e sentirsi inutile era forse la sensazione peggiore che avesse mai provato. Per qualche secondo, per tutti i presenti fu difficile rispondere o trovare una soluzione, fino a che qualcosa non catturò la loro attenzione. Dei passi sicuri e precisi e un battere di mani derisorio nei loro confronti si fece più vicino. Non dovettero affacciarsi sul corridoio per vederlo, dopo qualche secondo la figura di un uomo dai capelli corvini si materializzò davanti ai loro occhi, lo sguardo fiero e denigratorio verso quel gruppo di ragazzi che piano piano si disgregava.
- Complimenti per essere giunti fin qui. Vi accolgo nella mia casa, dove per sfortuna vostra, morirete.-
- Indra!-

Laxus scansò un globo di energia scura a fatica, rotolando sul terreno e graffiandosi gambe e braccia. Si tirò su a fatica spuntando sangue e respirando affannosamente, era in difficoltà, ma questo lo aveva capito gia prima che tutto iniziasse. La guardò di nuovo, era bella, di una bellezza rara e sconvolgente. I lungi capelli bianchi le ricadevano selvaggi e lunghi verso il terreno, le gambe slanciate erano coperte da marcature nere che le esaltavano la forma dei muscoli ed incorniciate da fiamme scure potentissime. Il viso marcato da quella cicatrice che la rendeva attraente e terrificante allo stesso tempo, quella bocca dai contorni scuri invitante, che lasciava scorgere i canini affilati. Mirajane era libera di agire, la sua Satan Soul era esplosa in tutta la sua potenza. Fortunatamente per lui non aveva raggiunto la piena potenza della Sitri, ma la sua potenza era comunque devastante. Fin ora era riuscito solo a schivare e proteggersi dai colpi selvaggi e potenti, Mirajane si buttava su di lui con foga e lo colpiva ripetutamente e lui non riusciva a fermarla. Ora era davanti a lui, rideva beffarda e lo denigrava perché non era in grado di attaccarla. Mirajane iniziò a materializzare una nuova sfera di energia scura, Laxus si preparò al colpo caricandosi della sua fidata elettricità, fino a quando un grande fascio di energia viola scuro non si abbatté su di lui. Venne investito a piena potenza e quando il fumo e la polvere riuscirono a diradarsi, Laxus riemerse coperto di ferite e ustioni. Il perché non attaccasse questo Freed non riuscì a capirlo e anche se la voglia di aiutare il proprio comandante fosse grande, rimase nascosto proprio come lui gli aveva ordinato di fare.
- Perchè non attacchi Dio del Fulmine? Hai detto che potevo fidarmi di te, che mi avresti fermata. Forse volevi dire che mi avresti fatto divertire?-
- Non parlare!- Lo gridò con il poco fiato che i polmoni stanchi gli permettevano di tirar fuori e la guardò deciso. Sorrise appena, quasi divertito da quella situazione che lo vedeva in tremendo svantaggio. - Si, ti sto facendo divertire, così quando ti sarai stancata ti prenderò a calci e tornerai normale. Non sei neanche nella tua forma più forte, vuol dire che quella stupida dentro di te sta ancora combattendo per fermarti e credi che io sia da meno della sua forza di volontà? Coraggio Demone! Vieni qui e prendimi a calci, sfoga tutta la rabbia che hai e poi ti riporto a casa!- Riuscì ad infastidirla perché le fiamme intorno al suo corpo ripresero vita e più decise e furiose si avventarono contro il Dragon Slayer bruciandogli completamente i vestiti e la pelle. Laxus però non gridò, rimase in piedi e la sfidò nuovamente con gli occhi, con uno sguardo deciso e profondo, così lei decise. Si avventò su di lui, avrebbe chiuso quegli occhi strafottenti a mani nude, lo prese a calci colpendolo allo stomaco e alle gambe, ma lui rimase in piedi, poi alzò i pugni e lo colpi al viso e nuovamente all'addome, ma questa volta Laxus reagì e l'afferrò per i polsi. Riuscì a stupirla perché per un attimo rimase immobile e lui sfruttò il momento, forse l'unico che avrebbe avuto. L'attirò verso di se, il petto di Mirajane sbatté contro quello dell'uomo quasi fosse un muro di cemento e in pochi secondi lui riuscì a lasciarle un polso per prenderle il viso e avvicinarlo al suo. Schiuse le labbra e la baciò con tutta la foga e la passione che potesse imprimergli in quel momento. Non era idilliaco ne tanto meno romantico, al contrario era rude e feroce, ma quel gesto smosse la nebbia nel cuore di Mirajane, infiammò le sue guance e le fece abbassare la guardia.
- Questo non sei in grado di batterlo. Mi dispiace, ma dovevo scusarmi in qualche modo.- Pochi secondi dopo il corpo della ragazza fu investito da una grande scossa elettrica, il bagliore investì entrambi e Freed dalla sua posizione, riuscì solo a vedere quella sfera di luce farsi intensa e poi sempre più debole fino a che non ricomparve la figura di Laxus con in braccio il corpo di Mirajane privo di sensi.
- Laxus come ti senti?-
- Tutto bene, torniamo indietro e vediamo di sistemare la faccenda in città.- Prima di ripartire e gettarsi in una nuova battaglia, il Dio del Fulmine si concesse qualche secondo per ammirare il viso della ragazza, aveva ancora le guance rosse, ma il viso era sereno e tranquillo. Avrebbero risolto tutto quel trambusto e una volta calmate le acque, avrebbe affrontato la ragazza faccia a faccia, perchè quel gesto, sebbene dettato dall'impulso e dalla situazione, non gli era dispiaciuto affatto.  

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