Mi sveglio a causa della luce che entra dalla finestra. Mi stiracchio, guardo l'ora sulla mia sveglietta bianca e noto che sono le 5 e 30, ho ancora un'ora per dormire ma non credo che ce la farò. Ieri, da quando sono tornata da casa di Carter non riesco a smettere di pensare a lui, se verrà nella mia scuola per frequentare l'ultimo anno, se continuerà con i suoi stupidi scherzi.
A furia di pensare si fanno subito le 6 e 30 ed è ora che mi alzi. Infilo le mie ciabattine e scendo al piano inferiore notando un biglietto sul tavolo "Tesoro sono andata al lavoro con papà per aiutarlo. Tyler deve portare Lily a scuola. Ci vediamo a pranzo. Ti voglio bene. La mamma".
Decido di andare a scuola a piedi per fare due passi e per schiarirmi i pensieri. Salgo in camera, prendo un paio di jeans bianchi, una maglietta a maniche lunghe nera, una felpa con la zip nera e le mie superstar. Lascio i capelli sciolti e come trucco metto solo un po' di mascara.
Vado in camera di Tyler e lo vedo già sveglio, così mi avvicino al suo letto e mi butto sulla sua schiena cominciando a ridere come una pazza.
Lui sussulta per un momento ma appena si rende conto della situazione la ribalta ed ora sono io quella in difficoltà dato che ho entrambe le mani bloccate sopra la testa e lui che continua a muovere le sue dita sui miei fianchi "Ty Ty basta ti prego" "Prima devi chiedermi scusa" Dice lui sorridendo fiero. "Mai" dico convinta con un sorisetto di sfida "Ah allora puoi stare qui all'infinito" e dopo aver detto questo, Tyler continua imperterrito il suo lavoro.
Quando sto per arrendermi e chiedere scusa sentiamo una voce piccola e parecchio addormentata "Ehy Ash, Ty", ci giriamo e vediamo Lily con in braccio il suo orsetto e una faccia troppo assonnata. Io e Ty ci guardiamo negli occhi e scoppiamo a ridere, poi Tyler si avvicina, la prende in braccio e la mette sul letto con noi "Principessa ci facciamo un po' di coccole tutti e tre?" Lei annuisce contenta e si sdraia tra di noi. Restiamo un po' sul letto ad abbracciarci e sorridere. Alle 7 e 30 decido di inziare ad incamminarmi per andare a scuola. Saluto tutti e due con un bacio sulla guancia e dopo aver indossato la mia giacca di pelle esco. Metto le cuffie nelle orecchie con la riproduzione casuale e mi lascio cullare dalle note delle mie canzoni preferite.
Durante il tragitto, vedo un'auto nera sportiva affiancarmi, ma continuo a camminare. Ad un certo punto noto che si abbassa il finestrino e vedo Carter in tutta la sua bellezza: i suoi occhi nero pece e il suo sorriso spavaldo sul volto. "Allora piccola vuoi un passaggio?" dice con strafottenza. "Da te mai, preferisco camminare per ore che salire nella tua macchina" rispondo con non curanza, anche se solo io so il dolore che sto provando in questo momento e quanto sto combattendo contro me stessa per non aprire quella maledetta porta. Lui continua con quel suo maledetto sorriso "Allora piccola sicura di non voler salire?" "Più che sicura" cerco di rispondere con un tono sicuro e senza vacillare. "Allora aspetta di arrivare a scuola e vedrai. Te la farò pagare. Ci vediamo tesoro" tira su il vetro e riparte sgommando. Io abbasso la testa e comincio a pensare a tutte le cose che potrebbero accadere a scuola oggi. In 10 minuti arrivo a scuola e dopo aver salutato Cloe, ci dirigiamo verso i nostri armadietti mentre gli racconto di quello che è accaduto ieri a casa di Carter, gli spiego tutte le mie paure e lei risponde "Ei tesoro tranquilla non succederà nu..." Non fa nemmeno in tempo a finire la frase che come apro l'armadietto mi ritrovo completamente bagnata. Sento gli occhi pizzicare, il cuore cominciare a battere più forte del normale e le gambe cedere. Non ora. Non un altro attacco. E mentre cerco di mantenere la calma sento la sua risata, ma non una bella, una maligna, una cattiva. Appena inizia a parlare, lentamente mi volto "Visto cara Ashley? Te l'ho detto che te l'avrei fatta pagare e questo è solo l'inizio", detto questo si volta e se ne va ridendo con i suoi amici. Dopo aver realizzato il tutto, mi accascio lentamente a terra contro l'armadietto con le lacrime che mi rigano il volto e l'aria che comincia a mancarmi sempre di più.
A gesti cerco di comunicare a Cloe di prendere l'inalatore nella mia cartella e appena capisce me lo passa e dopo avermi abbracciato, sono convinta di una cosa: devo assolutamente dimenticarmi di Carter Johnson.
NOTA AUTRICE:
Secondo incontro tra i due ma non è andata molto bene. Cosa ne pensate?❤
STAI LEGGENDO
My bad boy
RomanceLui ride, lei piange. Lui la illude, lei ci crede. Lui la ignora, lei lo ama Lei, Ashley Cooper, 17 anni, la classica brava ragazza con una bella famiglia e ottimi voti a scuola. Lui, Carter Johnson, 20 anni, scontroso, antipatico e con un passat...