Capitolo 36

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"Bimba" sento Carter urlare dalla cucina "Dimmi Carter" dico avvicinandomi alla porta della cucina. Prima, quando ci siamo staccati dal bacio, siamo entrati in casa e Carter ha deciso di preparare il pranzo per tutti e due, ma lo vedo abbastanza in difficoltà. "Emm... secondo te cosa devo fare adesso?" Chiede sorridendo in modo impacciato mentre si passa una mano nel ciuffo. "Sul serio mi stai chiedendo cosa devi fare?" Chiedo cercando di non scoppiare a ridergli in faccia. "Si che c'è di strano?" Chiede confuso. "Che stai preparando, o meglio, cercando di preparare una semplicissima pasta al sugo" ed a questo punto non ce la faccio più e scoppio a ridergli in faccia. "Ah ah molto divertente" dice guardandomi con gli occhi semi-chiusi. "Dai levati faccio io" dico dandole una sederata per farlo spostare più in là. "Bimba ti consiglierei di non fare questi gesti la prossima volta" dice cingendomi i fianchi con le braccia. Mi volto per guardarlo e gli faccio un sorriso innocente. Lui si avvicina e mi bacia le labbra "Vedi cosa mi piace di te? Che sei così innocente e pura da fare invidia al mondo" mi sussurra sulle labbra. Mi alzo in punta di piedi e gli lascio un bacio sul collo, lui mi sorride ed io ricambio. "Sa allora la cuciniamo sta pasta?" Dice sfregandosi le mani come per prepararsi. "Io cucino la pasta tu ti siedi, per oggi hai già fatto abbastanza danni" dico facendogli l'occhiolino. "Cara Ashley, oggi te le stai cercando" dice avvicinandosi. "Oh che paura" dico sorridendo. "Devi averne, eccome se devi". Gli faccio la linguaccia e poi mi giro verso i fornelli per cucinare, altrimenti non mangiamo nemmeno per domani. L'acqua sta già bollendo, così metto giù la pasta e in una padella a parte faccio il sugo con del pomodoro. Dopo 5 minuti la pasta è pronta, così la scolo e unisco il sugo alla pasta, metto la pasta in due piatti e la porto al tavolo che Carter ha preparato prima dopo continue lamentele. Mi siedo di fronte a lui e iniziamo a mangiare in silenzio ma scambiandoci continui sguardi e sorrisi. Ad interrompere il silenzio è il suo cellulare che suona, lui guarda un attimo lo schermo e poi mi guarda "Rispondi" gli dico. Lui si alza dal tavolo chiedendomi scusa con gli occhi e va verso la finestra. Chissà perché non può parlare qui vicino a me, avrà qualcosa da nascondere? Se si, cosa?
"Che cazzo vuoi ora?" Sento lui parlare. "Ora?" Alza la voce. "Cazzo non posso venire ora" urla ancora di più. Mi sta facendo davvero paura in questo momento, ma non per me, so che non mi farebbe mai del male, ho paura per lui perché so come reagisce quando è arrabbiato. "Ho capito cazzo. Dammi un'ora e arrivo" urla ancora. Dove deve andare? Sento che sbatte un pugno al muro e arriva in cucina. "Bimba" dice e mi guarda. "Ei" dico con un sorriso un po' sbilenco. "Hai sentito tutto vero?" "Ho sentito quello che hai detto tu" dico ridendo un po' per smorzare la tensione. "Merda. Ma perché non riesco a non incazzarmi e a non urlare" dice colpevolizzandosi. "Ei ei tranquillo" dico alzandomi dalla sedia e andando di fronte a lui. "Non fa niente, ora vado a casa e ci vediamo domani" dico un po' dispiaciuta. "Bimba non fare così, puoi aspettarmi qui fino a che ritorno" dice avvicinandosi. "No tranquillo, ora lavo i piatti e poi vado a casa non preoccuparti" dico sorridendo. "Sul serio aspettami qui io ritorno" insiste lui. "No, poi tra un po' arriva tua mamma e non voglio farmi trovare qui" "Ma se mia madre ti adora? Che problema hai a farti trovare qui?" Dice ovvio. "Che mi adora è troppo, comunque gli piaccio come baby sitter di Camy non come tua ragazza quindi è meglio che me ne vada" dico iniziando a mettere i piatti nel lavandino. "Vado su a cambiarmi poi ti porto a casa", non mi da nemmeno il tempo di rispondere che è già salito in camera sua. Dopo che ho sbrogliato tutto il tavolo inizio a lavare i piatti e mentre li sto lavando sento cingermi i fianchi da dietro e un fiato caldo sul collo che si avvicina piano piano per lasciarci dei baci. Inizia a sfiorarmi prima il collo con le labbra, senza appoggiarcele del tutto e poi inizia ad appoggiarcele prima lievemente e poi sempre di più. Il mio respiro aumenta insieme al mio battito e le farfalle nel mio stomaco hanno deciso di organizzare una festa. Posso dire che non ci credevo a queste farfalle, ma da quando ho conosciuto Carter sono diventate le mie migliori amiche. Lo sento sorridere sul mio collo per l'effetto che mi fa e avvicina le labbra al mio orecchio "Allora cedi eh bimba?" Dice continuando a lasciarmi dei baci sotto l'orecchio. "Adoro l'effetto che ti faccio" continua a sussurrami all'orecchio. Mi gira di colpo e avvicina le sue labbra alle mie ma quando stanno per toccare le mie si allontana ed io come una scema seguo le sue labbra. Si avvicina di nuovo al mio orecchio e mi sussurra "Adoro anche quanto tu dipenda da me e solo da me". Detto questo finalmente mi bacia, non come sempre, ma in un modo dolcissimo pieno di emozioni. Inizio a sorridere sulle sue labbra e lui si allontana leggermente appoggiando la fronte sulla mia. "Bimba mi dispiace rovinare questo momento ma dobbiamo andare" dice guardandomi con gli occhi spenti, non quelli che aveva mentre ci baciavamo. "Oh si certo, mi metto la giacca e andiamo" dico risvegliandomi dai miei pensieri. Vado verso l'attaccapanni e prendo la mia giacca e poi esco dato che Carter è già nella sua macchina. Appena salgo mette in moto e parte. Durante tutto il tragitto nessuno dei due parla, ma mi tiene sempre la mano e questo suo gesto secondo me vale più di mille parole, perché sta a significare io sono qui per te e tu sei qui per me, siamo solo noi e ci bastiamo.
In un quarto d'ora siamo arrivati davanti casa mia "Ciao bimba, ci sentiamo dopo" mi dice dandomi un bacio a stampo. Scendo dalla macchina e lo saluto con la mano.
Speriamo che dove sta andando non sia niente di brutto o pericoloso.
Pov's Carter
Ho appena lasciato Ashley a casa e non mi sembrava per niente convinta, anzi. Quel coglione di Bob, il grande capo ha organizzato un incontro per questo pomeriggio ed io non ho per niente voglia, avrei preferito restare sul divano con Ashley a fare una qualunque cosa piuttosto che venire qui, ma in palio ci sono un mucchio di soldi e non posso negare che in questo periodo a mia mamma servono. Arrivo nel luogo dove si terrà la gara e scendo dalla macchina. Mi accendo una sigaretta per scaricare la rabbia e prendo il telefono.
A Bimba:
Mi dispiace per tutto quello che è successo.
Mi manchi già.
Invio il messaggio con un sorriso da ebete sul volto perché penso al sorriso che avrà lei quando leggerà questo messaggio. Magari sarà seduta sul letto con le gambe incrociate, un codino disordinato, gli occhi che brillano e il sorriso stampato sul volto. A risvegliarmi dai miei pensieri ci pensa Bob "Oh finalmente sei arrivato" dice venendo verso di me. Faccio finta di non sentirlo e continuo a fumare la mia sigaretta. "Sono solo venuto ad avvisarti che la gara inizia tra 5 minuti" dice con quel suo solito sorriso da prendere a pugni sul volto. Faccio l'ultimo tiro alla sigaretta e poi salgo in macchina andando verso la linea di partenza. Il mio avversario di oggi è nuovo, non l'ho mai sfidato, ma da quello che mi hanno detto è molto bravo. Resto perso fino a che sento lo sparo della pistola che segna l'inizio della gara così parto e grazie all'adrenalina tutta la rabbia, la paura, le preoccupazioni vanno via. In circa 10 minuti taglio il traguardo, devo dire che è molto bravo, ma nulla a che vedere con me modestamente. Alla fine della gara vado da Bob per prendere i soldi della vincita e mentre ritorno verso la macchina leggo la risposta di Ashley.
Da Bimba:
Tranquillo, troverai il modo di farti perdonare.
Mi manchi anche tu.
Sorrido come un cretino, ma è possibile che mi stia rammollendo così?
Metto la busta con i soldi nel cruscotto e quando sto per entrare dal mio lato vengo sbattuto violentemente contro la mia macchina. Guardo in faccia chi è ed è il mio avversario. "Ci si rivede, non ti è bastata la sconfitta di prima? Ne vuoi un'altra?" Dico con superiorità. "Ah ah davvero divertente, ma voglio vedere chi riderà alla fine" e detto questo inizia a tirarmi calci e pugni. Subito non reagisco perché non mi rendo conto di quello che sta accadendo , ma appena me ne accorgo inizio a tirare pugni anche io. Alla fine dei conti quello messo peggio è lui dato che è a terra mezzo morto, mentre io me la sono cavata con un sopracciglio spaccato e il labbro sanguinante. Lo lascio li a terra e me ne vado verso l'unico posto dove posso andare, dall'unica persona che mai mi ha giudicato e mai lo farà.
NOTA AUTRICE:
Ashley non sembra molto tranquilla non sapendo dove va Carter. Secondo voi sospetta qualcosa? E Carter? Secondo voi da chi andrà?
Volevo ringraziare tutti per le letture.
Buonanotte e a domani.❤

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