LA CASA

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Entrammo nella foresta e andammo avanti.
Hanji aveva detto che se andavamo dritti, la trovavamo, ma dopo un'ora di camminata, si ricredette: <Forse è meglio se torniamo indietro> disse, lasciandosi cadere su una radice che fuoriusciva dal terreno: <Perché sono stufa di girare a vuoto>

Tutti ci lanciammo delle occhiate confuse; ma non era proprio lei a dire che non dovevamo arrenderci?

<Dai, Hanji, muoviti! Non puoi startene lì proprio ora che la missione è iniziata!> disse Erwin, prendendola per un braccio e mettendola in piedi, ricevendo uno sbuffo da parte sua, che poi si trasformò in un lamento.
Mi avvicinai anch'io alla ragazza e la spintonai in avanti: <Muoviti e smettila di lamentarti> le dissi.
Lei mi guardò per qualche secondo e poi camminò.

Verso le 18:20, tutti noi eravamo sfiniti e stanchi di cercare la casa.
Chissà dove poteva essere.

<Ragazzi, torniamo a c-> Oruo fu interrotto da Mike e Moblit che gridarono in coro un 'eccola'.

Tutta la squadra corse nella loro direzione.

Un'enorme villa occupava uno spazio molto esteso di erbacce e nel lato destro della struttura vi era un piccolo laghetto.

<È... bellissima...> disse Gunter, al mio fianco.

Era enorme e ricoperta di piante arrampicanti, che sembravano proteggere la struttura.

Il portone era molto grande. Ad occhio sembrava alto almeno due metri e mezzo.

Il sole stava calando e noi dovevamo entrare, ma nessuno sembrava averne il coraggio.
Io, invece, non vedevo l'ora di varcare la soglia di quella porta ed entrare in quell'enorme villa.
Ma soprattutto, volevo vedere il fantasma.

<Andiamo!> disse Erwin.
Tutti esitarono, ma poi ci seguirono all'interno.

Una grande sala comparve dietro le ante della porta e una scala enorme si trovava lì davanti, per poi dividersi in due direzioni per portare al piano di sopra.

<Allora, ci divideremo in gruppi!> disse Hanji, mettendosi di fronte a noi: <Io e Moblit, Nanaba e Mike, Erwin e Levi, Furlan ed Isabel, Petra e Oruo e infine Gunter e Eld, capito?>
Tutti annuirono ed io raggiunsi il mio compagno.
<Bene, io Moblit, Oruo e Petra stiamo qui sorro, voi altri salite di sopra> aggiunse.

<Andiamo> mi disse il biondo ed io lo seguì fin al piano di sopra, dove ci dividemmo dagli altri.

Isabel mi diede un abbraccio e poi si allontanò.

Girammo per casa, ma senza risultati.
Nessun fantasma o cose simili.

<Come credi che stiano gli altri?> mi chiese il mio compagno.
<Beh, non ho sentito urlare> risposi.

Entrammo in una stanza, contenente una libreria stra colma di libri, una scrivania con dei vecchi appunti di medicina e una poltrona all'angolo.

<Questi devono essere gli appunti del signor Jaeger> disse l'altro.

<Io sto trovando dei vecchi libri ingialliti e alcuni anche illeggibili> dissi, sfogliandone qualcuno.

Uno di essi cadde, facendomi prendere un colpo.
Feci per prenderlo, ma poi altri di essi volarono e provarono a colpirci.
Fortunatamente, gli evitai tutti, mentre Erwin se ne prese uno sulla spalla, ma senza fargli niente.

Quando il rumore terminò, una sagoma trasparente ci guardava seduta sulla sedia della scrivania, vicino ad Erwin, che si allontanò al più presto.

Era Grisha Jaeger.

L'uomo ci si avvicinò lentamente e poi parlò con una voce spettrale: <Avete fatto male a venire qui>

The Ghost (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora