SEI LA MIA ESSENZA

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Passarono anni.
Anni in cui Eren e Levi si erano amati sempre di più.
Anni in cui Levi aveva sfondato nel suo lavoro.
Anni che i due si erano trasferiti, dopo averla ristrutturata, nella villa. Quella stessa villa dove, oltre 1000 anni fa, viveva la famiglia Jaeger.

Eren divenne un soldato.
Ormai il paese lo vedeva come un eroe e non come un assassino.
Dovette abbandonare il suo amato per andare in guerra, dove uccise molti nemici, perché si, gente... la guerra era tornata.
Anche nel 2026, il mondo si era diviso a metà come una volta; il lato buono e quello cattivo.

Eren non sapeva di che lato faceva parte, ma combatté lo stesso, senza mai arrendersi, pur di tornare a casa sano e salvo, pur di rivedere tutti i suoi amici, pur di rivedere lo spirito del suo migliore amico, ma, soprattutto, pur di rivedere Levi, colui che ogni notte guardava le stelle e pensava al ragazzo, colui che non smetteva di pregare per la sua vita, colui che non perse le speranze e che andò avanti.

La mattina del 14 Febbraio, il corvino ricevette una lettera; gliel'aveva spedita il suo compagno.
La prese con mani tremanti e l'apri, rivelando una piccola foto del ragazzo.

Qualche giorno dopo, l'esercito tornò.
Avevano vinto, finalmente.
Tutto era tornato alla normalità; i padri tornarono dai figli, i mariti dalle mogli e i fidanzati dalle proprie ragazze.

Levi, che era andato a prendere il SUO di ragazzo, si accucciò a terra e lo prese tra le sue braccia, stringendolo: <E dire... che mi eri mancato così tanto> disse tra le lacrime: <Ho pregato tanto per riaverti indietro e adesso eccoti qui> gli diede un bacio sulla fronte.

<Sai... Hanji è venuta a trovarmi ieri. Gli ho raccontato di tutto il coraggio che hai avuto nell'affrontare i nemici e del tuo talento nel mozzare le teste> rise: <Le ho sempre detto tante belle cose su di te e sai quella Quattrocchi di merda che faceva? Mi dava del fissato, tch! Roba da matti!>

Gli accarezzò la testa, dolcemente: <È bello riaverti tra le mie braccia, Eren... e sarebbe stato meglio se quel bastardo non ti avesse colto di sorpresa...> cominciò a piangere, mentre un soldato lo aiutava ad alzarsi: <Ti amo, Eren> disse infine, lasciando un piccolo bacio al cadavere del fidanzato e consegnandogli la foto: <Guarda... ce l'ho ancora... la foto che ti ritrae mentre sei a terra... con quel maledetto buco sul petto...> fiumi di lacrime scendevano dai suoi occhi: <Colpito dritto al cuore... nemmeno il potere rigenerante ti ha aiutato... sei morto valorosamente e sappi che sono fiero di te!>

<Adesso basta, signor Ackerman... dobbiamo portarlo al cimitero e-> il soldato venne interrotto.
<Crematelo!> ordinò il corvino: <E portatemi le sue ceneri! Non voglio che il suo corpo venga seppellito... io lo voglio al mio fianco. Esigo che lo cremiate!>

Gli uomini annuirono.
Eren non era stato l'unico cadavere che avevano recuperato; ce n'erano molti altri.
Vedere le famiglie piangere e urlare i nomi del parente perduto fece stare male l'uomo.
Diede un ultima occhiata al corpo del suo amato e poi se ne andò.

Il giorno seguente, le ceneri di Eren furono spediti a Levi, che le mise in un armadio di vetro, con accanto la foto del giovane.
Altre lacrime amare rigarono il suo volto, ma sparirono quasi subito, visto che qualcuno lo aveva chiamato: <Levi...>

Lo spirito di Armin apparve nella stanza; era triste, ma non piangeva: <Mi dispiace per la tua perdita... era davvero un bravo ragazzo...>
<Lo so... ma, come accade ogni volta, il fiore più bello è sempre il primo ad essere raccolto e lui... era uno di quelli...> accarezzò la vetrina, ripensando al suo sorriso che sempre lo aveva accolto quando tornava a casa.
<Lo so... è successo anche a me...> il fantasma si avvicinò ad una finestra; era buio, ormai: <Penso... che lo raggiungerò>
<Raggiungerlo? Vuoi->
<Si... domani, quando il sole sarà alto, assorbirò uno dei suoi raggi e me ne andrò per sempre> si girò verso il corvino: <È stato bello conoscerti. Tu e la tua amica Hanji siete stati molto gentili con me, negli ultimi anni. Grazie>
Fece un sorriso, che l'uomo ricambiò: <Anche per me, signor Arlert>

Dopo una settimana trascorsa ad ubriacarsi e a deprimersi, Levi si suicidò, tagliandosi la gola, nella sua stanza.
Il corpo venne trovato da Hanji, che era passata a salutarlo, visto che doveva partire per la Russia.
Fu un vero e proprio shock.

Il corvino, quando riaprì gli occhi, si trovò in un piccolo lettino, situato in una stanza interamente bianca.
<In queste situazioni, non so se essere felice o meno di rivederti>
Una voce... una bellissima voce famigliare, lo fece girare di scatto.
Alla vista di Eren, scese dal letto e lo abbracciò.

Il castano ricambiò, dandogli qualche bacio sulla testa: <Eren... mi sei mancato...>
<Anche tu, Levi... adesso è tutto finito, comunque. Siamo insieme... e sarà così per sempre. Contento? Solo tu ed io>
<Si... per sempre>
I due si baciarono, dando vita ai soliti, ma sempre desiderati, sapori che le loro lingue curavano.

<Eren...> disse Levi, staccandosi dal bacio per mancanza di fiato.
<Si?>
<Questo... è il paradiso, non è vero?>
Il ragazzo sorrise: <Non esiste il paradiso come non esiste l'inferno. Quando moriamo, veniamo a "vivere" in un posto da noi desiderato. Tutto qui. Io ho desiderato di stare al tuo fianco e tu, a quanto pare, hai desiderato di stare con me e adesso eccoci qui>
<Eren...  tu, sia da vivo che da morto, rimarrai la mia essenza. Tu eri l'unico motivo per cui mi alzavo la mattina, l'unico motivo per cui sorridevo e l'unico motivo per cui vivevo. È normale che il mio ultimo desiderio sia quello di restare al tuo fianco! Dopotutto, ho posto fine alla mia vita per renderlo possibile e adesso eccoti qui! Sei di nuovo con me ed è ciò che mi rende felice. Ti amo e lo farò per sempre>
<Anche io ti amo, Levi>
Si baciarono di nuovo, senza più staccarsi, rimanendo uniti per l'eternità.

*angolo autrice*
Lo vedete più come un finale triste o un finale felice?
Sinceramente non so che dirvi.
L'idea di farli morire mi è venuta in mente ieri sera mentre guardavo Harry Potter e il calice di fuoco.
Cosa abbastanza normale, visto che fa parte della mia routine!
La cosa che, però, mi è piaciuta di più, datemi pure dell'insensibile, è la scena dove il padre di Cedric urla e piange per la morte di suo figlio.
Una scena toccante che volevo "riprendere" per il finale di questa ff, anche se, a differenza de signor Diggori, Levi non ha urlato disperatamente, ma ha semplicemente parlato e pianto.

In ogni caso, spero che la storia vi sia piaciuta e grazie ancora per averla seguita fino in fondo!!!

The Ghost (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora