Era tutto così strano.
Dopo il tentativo di baciarlo, io ed Eren ci eravamo avvicinati, ma non come due fidanzatini innamorati, ben sì come amici.Hanji ed io andavamo tutti i giorni a trovarlo per fargli compagnia e lui ci accoglieva con il suo solito sorriso.
Quanto amavo vederlo sorridere, ma anch'essa era una sensazione che non mi apparteneva, o almeno così pensavo.Dopo che Eren mi disse che io potevo essere la reincarnazione di Rivallie, pensai che qualunque sensazione di amore che provavo per il fantasma erano, in realtà, sensazioni che provava il mio antenato.
Però, cavolo, ogni volta che vedevo quel bellissimo ragazzo, il cuore mi batteva forte.Capì, dopo qualche tempo, di essermi personalmente innamorato di lui.
Non c'entrava niente il mio bis bis bis bis bis nonno o che so io, quel ragazzo mi piaceva. A me!Ma il nostro, era il tipico amore impossibile.
Io ero vivo, lui era morto.
Tutto qui.Non volevo morire, ma non volevo nemmeno fingere che tutto andasse bene, perché non era così.
La mia voglia di toccarlo, baciarlo, stringerlo e di assaporare la sua pelle, il suo collo, il suo petto era inevitabile.
Avrei fatto di tutto e di più per poterlo avere al mio fianco in carne ed ossa, ma era impossibile.Dopo 3 mesi, finalmente, arrivò l'estate.
Le piazze erano piene di bambini che gioivano dato che la scuola era finita e le solite troiette andavano in giro mezze nude, oppure in costume, per attirare qualche maschio.Io e Hanji fummo promossi e quindi ammessi all'ultimo anno di liceo.
Eravamo contenti di ciò e volevamo riferirlo ad Eren, che però, quel pomeriggio, non era da solo.Un'altra figura era apparsa nel momento in cui lo avevamo chiamato; aveva i capelli a caschetto e il viso paffutello con il naso a patata.
Era giovane, ma non capimmo chi era.
Sapevamo, però, che Eren lo aveva ucciso: <Ragazzi, oggi, mentre era in fin di vita, Armin mi ha chiesto di ucciderlo> non era felice, però sorrideva: <E adesso... eccolo qui...>Il signor Arlert?
Hanji pianse, sussurrando dei "no" e dei "non è possibile", mentre io guardavo attentamente la sua figura da giovane.Nonostante sia morto da vecchio, era tornato giovane come un tempo.
<C-come è successo...?!> chiese Hanji, in preda ai singhiozzi.
<Cancro, mia cara. I dottori mi hanno detto che mi restavano almeno 13 ore di vita, così ho chiesto ad Eren di uccidermi, così da poter "vivere" insieme a lui> rispose lo spettro, sorridendo: <Finalmente, i dolori alla schiena se ne sono andati> aggiunse, strappando un sorriso alla castana.Passammo tutto il giorno a parlare del più e del meno, fino al momento dei saluti: <Eren... posso parlarti? In privato?> gli chiesi e lui accettò, teletrasportandosi in fondo al corridoio, vicino alla sua stanza.
<Dimmi, Levi> disse, sorridendo e affiancandomi quando mi sedetti sul davanzale della finestra che era nell'incavo del muro.
<Eren, io non credo di aver nulla a che fare con Rivallie, che sia chiaro> dissi, mentre lui abbassava lo sguardo: <Però> aggiunsi: <Penso di essermi innamorato di te comunque. Non è una cosa normale da dire ad un morto, ma ti amo. Da quando ho visto i tuoi occhi luminosi, ho provato una strana sensazione. Non capivo cosa voleva dire all'inizio, ma adesso, sono convinto che quello che ho provato per te negli ultimi mesi è amore. Vorrei tanto restare con te, ma non voglio morire. Non sono pronto. Ma sappi, che se ci fosse un altro modo per restare al tuo fianco io lo troverò. Ti voglio, tu non sai quanto, ma non posso averti e ciò mi rende molto, molto triste, Eren. Ti amo> finì il mio discorso, mentre il ragazzo piangeva.
Lacrime di gioia, erano le sue.<Levi... devi sapere che... anche io ho provato qualcosa per te fin dal momento che ti ho visto... ma non solo perché assomigliavi a Rivallie... hai ragione, dire "ti amo" a qualcuno è decisamente affrettato, però ricambio in pieno i tuoi sentimenti, anch'io mi sono innamorato di te> fece un altro sorriso, che contagiò il corvino.
<Sai... non mi hanno seppellito molto lontano da qui...> aggiunse lo spirito: <Io... vorrei che tu andassi a cercare il mio corpo... voglio vederlo...>
<Eren, sono passati più di mille anni... non ci sarà rimasto nient'altro che ossa o forse manco quelle> disse il ragazzo, ma il fantasma sembrava non averlo sentito.
<Grazie, sarebbe davvero una bella cosa... così, potresti anche prendere la chiave>
<La chiave?>
<Si. Della mia stanza. L'ho sempre tenuta con me, per paura che mia mamma entrasse in essa mentre non c'ero. Ma adesso, non ha più importanza. Se trovi il mio corpo, troverai anche la chiave. Ti basta solo cercare dietro la casa, nel grande giardino. La mia lapide dovrebbe essere lì> disse, prima di svanire nel nulla.*angolo autrice*
Se ami davvero davvero qualcuno, allora non devi aspettare anni per dirglielo, bufu.

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The Ghost (in revisione)
FanfictionLevi, insieme ai suoi amici, si ritrova a vagare in un grande bosco. Il loro obbiettivo era quello di trovare la "casa", famosa per le numerose morti che avvenivano là dentro. Voci di corridoio affermano che era infestata dalla famiglia Jaeger. La l...