Bruises...

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A sto giro parlo di me
Un testo dove siamo io e te
Dove ti parlo un po' di tutto di ciò che passo
Se non ti piace passa al prossimo e schiaccia quel tasto

Partiamo dal principio che mi sento da solo
Sento solo la mia ragazza che mi sta accanto
Ma c'ho talmente tanta rabbia dentro che spaccherei tutto l'impianto
Della società che gira sul rimpianto

Dico cazzo ti lamenti se della tua vita ne fatto solo un vanto
Ora fammi vedere un dato di fatto
Che per adesso per depressione ti vedo solo fatto
Con tutto ciò che passo io ti batto

E mi sento diverso
Ma capisco che la realtà ha solo un verso
O la vedi così o te la fai andare anche se di traverso
Per questo scrivo rime e ok al resto

Utilizzo spesso la metafora del cuore
Perchè è quella che ti fa capire la mia quantità di dolore
Ma la realtà è che il cuore è una metafora che fa effetto liquore
Ti lascia assuefatto e poi amplificato effetto allucinazione

Vorrei poter capire perchè la psiche è quella che soffre ma nessuno la capisce
Insomma non è tutto quanto fatto male, infondo qualcosa sempre ti rapisce
E ti colpisce
Non più profondo dove hai ancora le pelli lisce

Perchè ci scordiamo che quasi tutti sono temporanei
Ne ho già parlato, le aspettative sono letali e immaginarie
Se si infrangono fanno male e senti dentro un buco nero che prende le tue arie
Fai cose che non hai mai fatto, cambi dentro, cresci e addio alle Marie

Più passa il tempo e più vedi Dio come un ornamento di casa
Anzi parlo per me che se ci parlo è l'ultima volta che il mio fiato esala
L'ultimo respiro di vita per andarci a fare 2 chiacchiere, sarà
Che infondo sono ancora nella sala

Ma per l'aspetto
Non per diventare chierichetto
Sognati la notte che ti farò da schiavetto
Mi rompono le palle perchè ti odio a morte e forse mi pento

Ma non mi smentisco perchè penso
Che se dici porco a qualcuno in quel caso non è " tu l'hai fatta e mo ti aspetto"
Perchè lui deve aspettare che muori, la persona ti viene a far avanzare la sala d'aspetto
A farti arrivare al trapassato da spento

Non hai idea di quanto me la rido dentro
Si insulta il mondo ma nessuno giudica se stesso
Infondo in questo mondo mica io mi ci sono messo
E vaffanculo io sono coerente con me stesso

Odio Dio come quello che sono dentro
Se tale padre è tale il figlio sono un fallito ma non la smetto
Non sono depresso ma ho gli strascichi e i segni fatti dal tempo
Sono stufo di guardare chi scrive la mia strada e costretto la percorro

Voglio vivere la vita direi anche un po' come voglio
Cos'è chiedere troppo?
Tranquillo non mi serve il permesso, sono autonomo
Chiediti perchè non appaio in modo diverso da quello che sono

Non nego me stesso
E per questo provo
A cambiare tutto ciò che odio
C'è chi dice che non si può cambiare ma non ci credo

E ci sta chi vuole tornare piccolo per scappare dalla realtà
Ti capisco bello il me piccolo non ci sta
Un modo in cui mi piace perchè la mia infanzia è peggio dell'attualità
Mattina e sera botte ed ero lo strumento che faceva qua e là

Sono la classica storia ma forse è meglio quella dell'orfanello
Lui almeno ce l'ha un finale bello
Io il mio lo aspetto ma non so mai se lo sto vivendo
Capisci a me puoi morire in qualunque momento

Non ci fai caso sta tranquillo manco io, solo che a volte ci penso
Resto basito dal sentimento
Che ti lacera in un modo che non credevo vero
Pensavo fosse meno potente lo ammetto

Ma di fatto chi è vicino a te dovrebbe farti più spavento
Siamo in un paradiso ma i demoni hanno il pass per entrare
Fatti un giro per gli edicola e compra un giornale
Guarda la cronaca nera e dimmi avresti mai potuto pensare a una cosa tale

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