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Kaya stava per affrontare il secondo anno di Modern Languages and Cultures in Inghilterra e aveva avuto l'occasione di cambiare università ed andare, insieme alla sua migliore amica Jane, in uno degli istituti più prestigiosi del paese. Non vedeva l'ora di trasferirsi fin da quando aveva ricevuto la notizia. Lei e Jane quel giorno sprizzavano gioia da tutti i pori. Ma quella mattina proprio non riusciva a chiudere quella dannata valigia. La bionda aveva cercato di avvisarla, le aveva detto più volte che già era tanto se in una valigia entrassero i vestiti, figuriamoci se rimaneva un po' di spazio anche per la montagna di libri e cd che Kaya voleva portarsi dietro. Alla fine si arrese e ne lasciò a casa più della metà di quelli che aveva programmato di portare con sé.

-Kaya, ce la facciamo o devo chiamare la guardia forestale?- esclamò Jane.

-La guardia forestale?- replicò Kaya, confusa.

-Si, con quei capelli in disordine potresti facilmente passare per una mamma orsa- ridacchiò la bionda.

-Ah ah ah, sto ridendo-

Alla fine riuscirono ad arrivare in tempo alla stazione degli autobus. Kaya aveva insistito per prendere l'autobus anziché il treno. La faceva sentire più vicina a casa, diceva.

Purtroppo lei e Jane non avevano tutti i corsi in comune perché Kaya aveva scelto di studiare inglese, francese e spagnolo, Jane aveva scelto il tedesco al posto del francese. Per il resto avevano molti corsi insieme ed erano elettrizzate all'idea di entrare in quell'edificio che da tanto tempo sognavano insieme.

-Dici che troveremo dei ragazzi carini?- all'improvviso disse Jane.

-Sempre a quello pensi, che ne so- rispose ridendo Kaya.

Non che lei non pensasse mai ai ragazzi, eh. Semplicemente pensava maggiormente al suo futuro e alla sua carriera da studentessa. Se si fosse presentata anche l'occasione di conoscere un ragazzo interessante, sicuramente non si sarebbe lamentata. Non era il suo principale obiettivo, ecco.

Jane rise a sua volta e poi sprofondò di nuovo nel mondo dei suoi filmini mentali.

Kaya nel frattempo pensava che probabilmente avrebbero avuto due coinquilini antipatici. Non sapeva molto di loro, sapeva solo che erano due ragazzi più grandi di loro. E, di solito, i ragazzi più grandi erano antipatici a Kaya, la prendevano in giro per la sua statura e le dicevano che più che vent'anni ne dimostrava tredici. Ovviamente erano solamente supposizioni, lei non giudicava mai un libro dalla copertina, preferiva conoscerle a fondo le persone, e poi giudicare.

Due ore e centomila pensieri dopo, arrivarono a destinazione. Andarono subito verso la casa in cui sarebbero rimaste per i prossimi due anni e, suonando, si resero conto che in casa non c'era nessuno e loro non avevano ancora le chiavi. Rimasero per una mezz'oretta lì impalate finché non arrivò un ragazzo biondo e alto, con una taglio di capelli molto strano. Sembrava che avesse una noce di cocco in testa. Almeno questa fu l'opinione di Jane. Kaya si limitò ad aspettare che arrivasse da loro per poter aprire la porta, sicuramente era uno dei due con cui dovevano condividere l'appartamento.

-Hey!Siete voi le due ragazze che dovevano trasferirsi...Jane e Kaya, giusto?- disse sorridendo il ragazzo.

-Si, siamo noi. Anche se tra poco probabilmente non saremo più due persone in carne ed ossa ma due ghiaccioli, si gela qui.- rispose Jane. Kaya sorrise.

-Oh, certo, scusate, io e Timothée eravamo all'orientamento delle matricole a fare da guida. Iosono Dane- rispose gentilmente il ragazzo, prendendo le chiavi e aprendo la porta. -Dentro ci sono due mazzi di chiavi per voi- sorrise di nuovo.

Kaya pensò che stare in quella casa non sarebbe stato male dopotutto. Dane sembrava molto simpatico. Sembrava un tipo a posto.

Passarono circa un'ora a sistemare la roba nelle loro stanze e, una volta finito, andarono in cucina e iniziarono a parlare con Dane. Jane si chiese dove fosse finito l'altro ragazzo. Dane le disse che lui sarebbe rimasto fino alla fine dell'orientamento mentre lui era tornato prima per accoglierle anche se, alla fine, aveva tardato comunque.

Mentre parlavano del più e del meno e si conoscevano sentirono il rumore della porta che si apriva e poi si chiudeva. L'altro ragazzo.

-Daneeee, sono arrivate le ragazze?- urlò prima di entrare in cucina e vedere con i suoi occhi che sì, erano arrivate.

Appena entrò in cucina, sei occhi si soffermarono su di lui, anche se solo due continuarono a scrutarlo curiosamente per un po' più di tempo. Kaya. Era rimasta come affascinata da quel ragazzo dai capelli castani, magro come uno stuzzicadenti e alto probabilmente il doppio di lei.

-Oh, eccovi, aspettavamo con ansia il vostro arrivo- disse sarcasticamente, portandosi le mani al petto. Anche se dietro quel sarcasmo si nascondeva l'imbarazzo. Era bravo a nasconderlo, l'imbarazzo. Ma non troppo, perché Kaya se ne accorse e, per la prima volta quel giorno, parlò più animatamente del solito.

-Tu devi essere Timothée, sei francese?-

Non sapeva da dove quel coraggio fosse uscito, ma era così curiosa di saperlo da quando Dane aveva parlato di lui. Solo che Dane non aveva specificato le sue origini, aveva solo detto che il suo cognome era Chalamet e Kaya, da brava studentessa di francese, aveva notato un tono così dolce in quel cognome che si era subito chiesta se avesse origini francesi o fosse completamente francese. Non lo aveva chiesto a Dane perché ne voleva parlare con il diretto interessato, magari più in là. Infatti, subito dopo aver posto quella domanda stupida voleva prendersi a schiaffi da sola.

Timothée, invece, non sembrò notare la stranezza di quella domanda e, sorridendo, disse -No, non sono francese. Mio padre lo è però. Anche se la mia seconda lingua è il francese, magari posso insegnartelo-

Kaya in quel momento pensò che la permanenza in quella casa sarebbe stata forse la cosa più bella che le sarebbe potuta capitare.


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Avevo detto che avrei pubblicato il primo capitolo! Spero siano in molti a leggerlo e, se volete, fatemi sapere cosa ne pensate. Magari se vi è piaciuto come inizio lasciate una stellina. So benissimo che non è un granché, ma non sono mai stata brava con l'inizio di una storia, sigh.

Detto questo, au revoir!

-A

French and Peaches/ Timothée Chalamet🍑Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora