18.

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La serata passò tranquillamente e i quattro, dopo aver divorato le pizze in circa dieci minuti, si piazzarono sul divano del salone per vedere un film. Dane, Jane e Timothée volevano a tutti i costi vedere un horror, ma Kaya proprio non se la sentiva. In vita sua aveva ne aveva visti tipo due e non aveva intenzione di vederne altri. La sua mente, di notte, già era tormentata da incubi grazie ai quali avrebbe potuto scrivere romanzi così spaventosi da far accapponare la pelle anche al più coraggioso degli uomini sulla terra, non aveva bisogno di altri incentivi che la aiutassero a peggiorare la situazione. Così alla fine optarono per una commedia. Non che fosse il suo genere preferito, preferiva i film drammatici, ma in quel momento aveva bisogno di distrarsi, di ridere, quindi fu contenta della scelta. Era seduta fra Jane e Timothée e ogni volta che lui rideva gli lanciava un'occhiata cercando di non farsi scoprire, per poi ridere a sua volta, non tanto per la battuta del personaggio del film ma perché vedere il ragazzo al suo fianco così felice la metteva di buonumore. Un'ora e un'occhiata di troppo dopo lui però se ne accorse e la fissò per circa dieci secondi e lei non poté fare a meno di continuare a guardarlo. Dieci secondi sono un brevissimo lasso di tempo, ma in quel momento sembrò fosse passata un'ora prima che lei distogliesse lo sguardo, rossa in viso. Per fortuna le luci erano spente, ma il televisore era abbastanza luminoso da poter permettere al ragazzo di accorgersi che lei era terribilmente in imbarazzo, però non glielo fece pesare. Anzi, fece qualcosa che lei non si sarebbe mai aspettata, almeno non in quel momento. Le mise un braccio intorno alla spalla. Kaya lo guardò di nuovo, ma questa volta lui era concentrato sul film. 

-Bello questo film, stavo morendo dalle risate- esclamò Jane mentre scorrevano i titoli di coda sullo schermo.

-Ho notato, ogni tanto partivi con una risata assordate, per poco non mi cascava l'orecchio destro- rispose Dane sorridendo.

Jane gli rivolse un'occhiataccia e, se gli sguardi avessero potuto uccidere qualcuno, in quel preciso istante Dane sarebbe stato seriamente nei guai. 

Kaya sgattaiolò in camera sua. Era stanca ma, più che altro, non voleva incrociare Timothée. Era piuttosto scossa. Le sembrava di essere di nuovo un'adolescente alle prese con la prima cotta e voleva darsi un pugno da sola, non poteva reagire così per un gesto così semplice. Così semplice eppure così forte, pensò.

Decise di fare una doccia calda prima di dormire, poi mise il pigiama e si infilò nel letto. Prese il telefono e vide che aveva ricevuto un messaggio di Charlie, il quale qualche ora prima le aveva augurato di passare un bel sabato sera e di "darci dentro con il ricciolino". Rise e gli scrisse che le dispiaceva di non aver risposto prima ma che non aveva visto il messaggio e gli augurò la buonanotte prima di posare il telefono e mettersi a dormire. Non aveva salutato gli altri e si sentiva in colpa ma era troppo stanca per scendere di nuovo al piano di sotto. Proprio mentre pensava a questo Jane aprì la porta e poi la richiuse dietro di sé, accendendo la luce.

-Ho visto tutto-

-Cosa stai dicendo?- disse Kaya strofinandosi gli occhi, la luce improvvisa le aveva dato fastidio.

-Ho visto cosa ha fatto Timothée- rispose Jane, sorridendo in modo strano.

-Una sciocchezza-

-Non è una sciocchezza. Ti ha messo un braccio intorno alla spalla! So che è cotto di te, me lo sento-

-E queste due cose come sarebbero collegate? Il gesto e l'essere cotto?-

-Lo sono. Con me, ad esempio, non si è mai comportato così-

-Possiamo parlarne domani? Sto morendo di sonno-

-E va bene, te la cavi solo perché domani avremo tutto il tempo di spettegolare. Buonanotte K- disse dandole un bacio sulla fronte prima di andarsene e spegnere la luce.

Kaya sorrise, pensando di essere fortunata ad avere un'amica così ottimista e positiva, le faceva proprio bene. Dopo circa dieci minuti si addormentò e quella notte non fece incubi.


-

Heilà! Sono passati più di due mesi da quando ho aggiornato l'ultima volta e mi scuso, ma adesso che siamo tutti in quarantena ho più tempo per scrivere. O almeno ci provo.

Il capitolo non è molto lungo né particolarmente interessante ma ogni volta che inizio a scrivere dopo un lungo periodo di stacco succede sempre così.

In ogni caso spero vi piaccia almeno un po'.

Alla prossima!

-A

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 26, 2020 ⏰

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French and Peaches/ Timothée Chalamet🍑Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora