Capitolo 2.
I mesi dalla gita con Hagrid a Diagon Alley passarono molto lenti.
Il ragazzo dagli occhi di giada, però, da quando aveva la bacchetta stava molto meglio e gli zii non gli andavano contro più di tanto perchè non sapevano cosa aspettarsi visto che aveva iniziato ad imparare gli incantesimi scritti sul libro della scuola.
I Dursley furono più che contenti di portare Harry alla stazione il primo settembre.
Intanto il serpente che aveva comprato dormiva bellamente attorno al suo collo come se fosse una collana e si godeva il tiepido sole che quella mattina iniziava a brillare in cielo.
Harry aveva indossato i vecchi abiti che i Dursley gli avevano passato dopo che Dudley gli aveva usati e consumati, ma si era ripromesso di cambiarsi in treno, così una volta sceso dalla macchina ed entrato in stazione si portò dietro il baule.
Camminò a lungo e alla fine trovò una famiglia di maghi che si dirigeva alla barriera, semplicemente guardò quello che fecero i ragazzi e li imitò.
Non chiese niente alla donna che era con loro, voleva semplicemente essere indipendente.
Varcata la barriera si ritrovò davanti al treno e ne rimase sorpreso solo per un attimo. Si diresse, però, verso il mezzo, lasciò la civetta insieme agli altri animali e cercò di issare il baule su di esso.
In suo aiuto, però, arrivarono due enormi ragazzi che lo lasciarono sorpreso, non quanto la comparsa del ragazzo biondo: «Serve una mano?»
«Sì, grazie» rispose lui sorridendo.
Il ragazzo biondo fece un cenno ai due al suo fianco che presero il bagaglio di Harry e lo issarono sul treno senza troppa fatica.
«Ci rivediamo, Potter?» chiese Draco mentre si dirigevano verso uno dei pochi scompartimenti vuoti.
«Sì. Mi sfugge il tuo nome, quando ci siamo visti la prima volta avevamo un po' di fretta» disse Harry tranquillamente adesso che non aveva l'impiccio del baule che veniva trascinato dai due ragazzi.
Il ragazzo biondo rispose: «Io sono Malfoy. Draco Malfoy» gli tese la mano e Harry la strinse tranquillamente: «È un piacere conoscerti»
«Loro invece sono Tiger e Goyle» aggiunse il ragazzo biondo indicandoli con un cenno della mano.
Entrarono poco dopo in uno scompartimento e i due ragazzi issarono il bagaglio di Harry sullo scompartimento sopra i sedili.
Il treno partì puntuale alle undici.
Una volta che si furono messi comodi Draco gli chiese: «Hai veramente...»
«La cicatrice? Sì» spostò di lato la frangia mostrandogliela.
Il ragazzo biondo guardò la cicatrice per alcuni minuti:«Allora è lì il Signore Oscuro ti ha colpito?»
«Sì, ma a parte un raggio di luce verde non ricordo nient'altro» ammise Harry.
Per cambiare discorso Draco gli chiese: «Com'è vivere tra i babbani?»
«Orribile. Non tutti lo sono, ma i miei zii, beh, non mi sarebbe dispiaciuto crescere da tutt'altra parte» rispose lui per poi aggiungere: «Se non fosse stato per Hagrid non avrei saputo cos'era successo veramente ai miei genitori e soprattutto che ero un mago, ma soprattutto che è stato Voldemort ad ucciderli»
Draco l'osservò sorpreso e rabbrividì leggermente sentendo quel nome.
«Ho detto qualcosa di male?» chiese perplesso.
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Un'anima in guerra
FanfictionLa battaglia finale stava per iniziare. Merlin venne a parlarmi... «Kilgharrah, devo salvare Arthur. Non voglio che muoia» Nelle sue parole c'erano forti sentimenti contrastanti: Amore, paura, voglia di lottare per sconfiggere un destino segnato.