Capitolo 3.

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Capitolo 3.

Giunti al castello Harry rimase al fianco di Draco.

Una donna comparve davanti a loro e Hagrid disse: «Ecco qua gli allievi del primo anno, professoressa McGranitt»

«Grazie, Hagrid. Da qui in avanti li accompagno io» disse la donna.

Il guardiacaccia se ne andò e la professoressa li guidò dentro la Sala Grande, si fermò davanti al tavolo dei professori e disse: «Benvenuti a Hogwarts. Il banchetto per l'inizio dell'anno scolastico avrà inizio a breve, ma prima dovrete essere smistati nelle vostre case d'appartenenza. Lo smistamento è importante perchè per tutto il tempo che passerete a Hogwarts, la vostra casa sarà la vostra famiglia. Ogni vostro successo porterà punti ad essa ed ogni fallimento o infrazione delle regole ne toglierà. Il tempo libero lo passerete nella Sala Comune della vostra casa» s'interruppe per un attimo per poi aggiungere: «Le case sono Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde. Ciascuna ha una nobile storia. Quando sentirete il vostro nome verrete a sedervi su questo sgabello e il Capello Parlante vi metterà nella vostra casa»

La professoressa prese la pergamena con i nomi del gruppo dei ragazzi e lentamente tutti vennero smistati.

Draco, Tiger e Goyle furono mandati a Serpeverde e sorrise nel vederli ben accetti in quella casa.

«Harry Potter!» esclamò la professoressa.

Ci fu un brusio di voci che concitate parlavano di lui, ma Harry mascherando la sua agitazione dietro una maschera di freddezza si accomodò sullo sgabello e il serpente al suo braccio si spostò attorno al suo collo guardandosi intorno sibilando: «Strano posto, ma interessante» il ragazzo dagli occhi di giada ridacchiò e sibilò in risposta: «Ci sarà da divertirsi...»

Il Capello Parlante disse: «Difficile, molto difficile. Vedo coraggio da vendere ed anche un cervello niente male. Un bel desiderio di mettersi alla prova, ma dove ti metto? Grifondoro o Serpeverde?» Harry, allora, colse la palla al balzo sussurrando: «In una casa dove sono apprezzato non per il mio nome, ma per quello che posso fare»

«Ho la casa giusta per te che ti guiderà sulla via della grandezza» disse ancora il Capello Parlante per poi esclamare: «Serpeverde!»

Harry si tolse il capello e scese dallo sgabello dirigendosi al tavolo dei Serpeverde e sedersi affianco a Draco dove Tiger gli aveva liberato il posto spostandosi di lato.

«Ciao, Harry» disse il ragazzo biondo sorridendo.

«Ciao, Draco. Da quanto non ci vediamo?» chiese Harry sogghignando divertito.

Il ragazzo biondo ridacchiò: «Direi da circa una decina di minuti» a quella risposta entrambi iniziarono a ridere, ma poco dopo si ripresero per terminare di osservare lo Smistamento.

Al termine di esso Silente diede il via alla cena.

Harry, però, era attratto dal tavolo dei professori e aveva una brutta sensazione per questo chiese al prefetto della casa: «Chi è che parla con il professor Raptor?»

Draco portò lo sguardo sull'uomo e rispose: «Lui è il Professor Piton. C'è qualche problema Harry?» quando Raptor, però, lo guardò Harry si portò una mano sulla cicatrice lasciandosi scappare un gemito di dolore.

«Harry...»

«Va tutto bene. Non è niente, ma ho la sensazione di non piacere al Professor Piton» ammise lui, ma pensò: Ho una brutta sensazione...

Al termine della cena Silente si alzò dal suo posto e disse: «Prima che i Prefetti vi conducano ai dormitori vorrei ricordarvi che la foresta è proibita agli allievi di tutti gli anni. Non si fanno magie nei corridoi, le selezioni per il Quidditch si terranno la seconda settimana di scuola. Il corridoio al terzo piano per quest'anno è proibito a chiunque non voglia fare una brutta fine dolorosa» s'interruppe per un attimo e aggiunse: «Adesso intoniamo l'inno della scuola e poi potrete andare nei vostri dormitori»

Tutti intonarono l'inno della scuola e al termine di esso lasciarono la Sala Grande e guidati dai prefetti raggiunsero i dormitori.

Harry non si sorprese che il dormitorio dei Serpeverde fosse nei sotterranei.

Non si guardò intorno, l'avrebbe fatto i giorni a seguire, al momento voleva solo andare a letto e riflettere su quello strano dolore che aveva percorso la sua cicatrice e sul perchè il suo occhi avesse cambiato colore.

Per questo con Draco salì in dormitorio per andare a cercare la sua stanza e sorrise vedendo che era in stanza con Draco, Blaise e Theodore che ancora non conosceva bene e non sapeva davvero se poteva fidarsi.

Nonostante tutto indossò il pigiama e si distese sotto le coperte fissando il soffitto a baldacchino del letto mentre il suo piccolo amico si acciambellava sul cuscino.

Harry si distese su un fianco e gli accarezzò la testa sibilando: «Ti piace il nome Salazar?» il serpente mezzo assonnato rispose: «Mi piace...»

«Allora questo sarà il tuo nome. Salazar era il nome del fondatore di questa casa a quanto ho letto nei libri, durante le vacanze» aggiunse Harry sorridendo per poi osservarlo dormire.

Solo dopo mezza notte Harry riuscì ad addormentarsi e riposare molto meglio di quando dormiva nello sgabuzzino sotto le scale a casa degli zii.   

Un'anima in guerraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora