Capitolo 8.

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Capitolo 8.

Dopo il problema con il troll, Raptor, sembrava esser diventato più cauto.

I mesi passarono tranquillamente e i preparativi per il Natale fremevano in tutta Hogwarts.

Quel giorno al termine della lezione di pozioni trovarono il corridoio bloccato da un enorme abete, Hagrid lo stava portando in Sala Grande.

Ron che era davanti a tutti spostò alcuni rami: «Hagrid, serve una mano?»

«No. Ce la faccio, Ron. Grazie tante» rispose il guardiacaccia.

Draco stanco di aspettare disse: «Ti spiacerebbe toglierti di mezzo?» poi si rivolse al ragazzo dai capelli rossi: «Stai cercando di guadagnare qualche spicciolo, Weasley? Forse speri di diventare anche tu guardiacaccia quando finirai la scuola. La capanna di Hagrid deve sembrarti una regia in confronto a dove vive la tua famiglia»

Ron si lanciò contro il ragazzo biondo proprio mentre Piton saliva le scale: «Weasley!»

Il ragazzo che teneva Draco per la camicia lasciò la presa.

Harry tremava leggermente nessuno doveva toccare Draco.

«Malfoy insultava la sua famiglia» disse Hagrid.

«Qualunque sia la motivazione non si fa a pugni. È contro le regole di Hogwarts. Cinque punti in meno a Grifondoro»

I Serpeverde passarono oltre l'abete che bloccava il passaggio, ma Harry borbottò: «Se quello sfigato torna a metterti le mani sopra gli rompo tutte le ossa» Draco sorrise e gli prese la mano per tranquillizzarlo, quel suo gesto funzionò perchè il ragazzo dai capelli corvini ricambiò la sua stretta rilassandosi.

Una volta in Sala Grande, Harry, si rivolse a Draco: «Manca un giorno alle vacanze. Andrai a casa dei tuoi genitori?»

«L'idea era quella...» ammise lui, per poi aggiungere: «Rimango a Hogwarts, devo solo avvisare i miei genitori. Si meritano un Natale da soli» prese un pezzo di pergamena dal suo zaino e scrisse poche parole.

"Madre, resto ad Hogwarts per Natale. Vi spiegherò tutto appena ci vedremmo"

Terminato di pranzare i due salirono alla gufiera.

La civetta appartenente alla sua famiglia si presentò al loro cospetto e lui le consegnò il biglietto lasciandola poi volare via.

Rientrati nel dormitorio di Serpeverde, Draco, iniziò ad insegnare ad Harry come si giocasse con gli scacchi magici, le prime due partite per il ragazzo dagli occhi di giada furono disastrose, ma poi riuscì a capirne il meccanismo.

La risposta da parte dei genitori di Draco non tardò ad arrivare interrompendo la loro partita.

Il ragazzo biondo la recuperò e la lesse.

"Molto bene divertiti con i tuoi amici"

Quella risposta non lo sorprese e riprese a giocare con il ragazzo dagli occhi di giada.

Con il passare delle partite Harry riuscì a mettere in difficoltà Draco.

Smisero di giocare solo per cenare e quando rientrarono nuovamente nella loro sala comune fecero un altro paio di partite per poi andare a dormire, come le notti precedenti Draco s'intrufolò nel letto di Harry e si accoccolò tra le sue braccia per poi addormentarsi soddisfatto.  

Un'anima in guerraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora