Capitolo 12.
Quella mattina Draco e Pansy andarono in biblioteca per fare una ricerca su Merlin e presero tutti i libri che trovarono portandoli poi in camera.
Harry era ancora a letto e non si era svegliato.
La sera prima aveva perso molte energie con quello che gli era successo.
Entrato nella stanza Draco si mise seduto sul letto e osservò il compagno per un po', ma poi con l'amica iniziarono a sfogliare le pagine.
Alla fine Pansy trovò quello che cercavano: «Merlin, era un mago molto potente, ma non tutti sono a conoscenza del fatto che esso sia anche l'ultimo signore dei draghi. L'unico mago ad avere il potere di parlare con i draghi e far si che esaudiscano il suo volere. Ha vissuto per anni al fianco del principe Arthur Pendragon, ma entrambi sono morti al termine della battaglia contro Morgana sorella adottiva del principe»
«Dev'essere successo qualcosa di strano. Penso che Harry abbia nel suo corpo l'anima di Merlin» disse Draco.
Il ragazzo dai capelli corvini si mosse tra le coperte, si mise seduto tra le coperte, ma come la sera prima i suoi occhi erano azzurri: «Avete ragione giovani maghi. Non ho molta forza nel corpo di questo ragazzo. Convivo con la sua anima dalla sua nascita senza mai entrare in contatto con lui, anche in questo momento lui sta dormendo. Ho bisogno di tempo e lui deve imparare tutto quello che so io, ma lentamente gli insegnerò tutto quanto nell'istante in cui inizierò a interagire davvero con lui»
«Merlin, cosa devi fare?» chiese Draco perplesso.
«Devo sconfiggere Morgana, è tornata prima di me e per anni ha messo a ferro e fuoco Albion, ma per farlo devo ritrovare il mio principe solo così saprò dov'è il mio corpo e con un incantesimo della religione antica posso lasciare il suo corpo e ritornare in possesso del mio» rispose lui, ma era davvero stanco ed era certo che il ragazzo che l'ospitava si stesse per svegliare, così prima di lasciar tornare nell'ombra ritornò a distendersi sul letto per poi chiudere gli occhi.
Pochi minuti dopo Harry riaprì gli occhi: «Cos'è successo?» chiese lui passandosi una mano sugli occhi.
«Harry, forse l'hai percepito da solo, ma dentro di te...» Harry l'interruppe posandogli una mano sul braccio e disse: «So che dentro di me, c'è l'anima di Merlin. L'ho capito il secondo giorno che ero qui, ma è scattato quando ho visto la sua foto sul treno dopo aver aperto la cioccorana»
«Cosa farai adesso?» gli domandò Pansy.
«Se è nel mio corpo c'è un motivo. Devo solo evitare che altri lo sappiano» disse lui guardandoli per un attimo.
Pansy gli sorrise e posandogli una mano sul braccio disse: «Non diremmo niente a nessuno e ti aiuteremmo a tenerlo nascosto agli altri»
Harry sorrise alle sue parole e sussurrò: «Sento il peso che porta Merlin dentro. Gli manca da morire il suo principe, vorrei che s'incontrassero di nuovo, ma se prima non eliminiamo la minaccia loro non potranno mai stare insieme» alcune lacrime scivolarono sul suo volto e Draco l'abbracciò stringendolo a sé con dolcezza accarezzandogli la schiena per farlo calmare e rilassare.
Lasciarono cadere quel discorso ed andarono semplicemente a lezione e poi si riunirono in Sala Grande per il pranzo e la cena.
Quella notte dovevano andare da Hagrid che li attendeva alla capanna per le undici e mezzo.
All'ora prestabilita accompagnati da Gazza raggiunsero il luogo dell'incontro ed entrati nella foresta si separarono.
Harry e Draco andarono con il cane del guardiacaccia, Thor, da una parte mentre Pansy andò con Hagrid e Ron dall'altra parte.
Draco borbottando tra sé, mentre camminavano tra gli alberi, disse: «Mio padre se lo venisse a sapere penso proprio che non ne sarebbe felice»
«Penso che i miei zii sarebbero più che felici se morissi...» disse lui senza troppi giri di parole. Il ragazzo biondo l'osservò sorpreso per quelle parole che non si sarebbe mai immaginato, ma avrebbe dovuto capirlo dal loro regalo di Natale.
Camminarono per la foresta fino a quando Harry non sentì una fitta alla cicatrice e ci posò sopra la mano.
Notando una chiazza argentea in terra Harry s'inginocchiò e la toccò chiudendo gli occhi per riaprirli due secondi dopo: «Sangue di unicorno. Ammazzare o ferire una creatura così pura porta sventura alla persona che lo fa» alzò lo sguardo per incontrare quello di Draco e il ragazzo biondo gli sorrise: «Merlin...»
Un fruscio nella notte fece voltare i due ragazzi, gli occhi di Harry tornarono color giada e sopra il corpo di un unicorno videro una figura incappucciata che notandoli si fiondò ad attaccarli, ma un centauro che li aveva osservati andò in loro soccorso scacciando quell'essere.
«Harry Potter, tutte le creature della foresta sanno ci sei. Ma questo non è posto per te, il male si muove tra gli alberi» disse il centauro.
Harry, però, si avvicinò a quella creatura e ne accarezzò il manto: «Mi dispiace per la tua fine orrenda. Nessuno merita questa fine tanto meno una creatura pura come lo è un unicorno»
Il centauro l'osservò per un attimo e notò qualcosa nel ragazzo, era come l'ombra di qualcuno che conosceva bene quelle creature e che ne aveva visto morire altre, ma sapeva anche che questa creatura non sarebbe tornata in vita perchè chi l'aveva uccisa non avrebbe mai fatto ammenda.
Il ragazzo si rivolse al centauro: «Voi sapete il mio nome, ma io non conosco il vostro»
«Io sono Fiorenzo. Vi accompagno all'uscita di questa foresta seguitemi» disse lui senza troppi giri di parole.
Draco guardò Harry, ma il ragazzo dagli occhi di giada lo prese per mano e seguirono la loro guida fino all'uscita della foresta, ma prima che lui se ne andasse gli domandò: «Fiorenzo, il sangue di unicorno che poteri ha?»
«Il sangue di unicorno ti mantiene in vita anche se sei a un passo dalla morte, ma nutrendoti di esso paghi un prezzo terribile. Nessuno sano di mente fare una cosa del genere. Solo persone che non hanno più niente da perdere hanno il coraggio di fare un gesto tanto macabro»
Draco e Harry si guardarono e annuirono, per poi riportare lo sguardo sul centauro.
«Ti ringraziamo per averci riportato fuori dalla foresta» disse il ragazzo dagli occhi di giada, il centauro si congedò da loro con un ceno della mano per poi sparire nuovamente tra gli alberi.
Intanto Hagrid, Pansy e Ron, tornati a casa diversi minuti prima uscirono dalla capanna: «Stavo venendo a cercarvi»
«Eravamo con Fiorenzo. L'unicorno è morto, si trova in una radura poco distante da qui» rispose Harry senza, però, dire altro al mezzo gigante.
Il sole stava sorgendo e visto che non avevano lezione ritornati al castello andarono a dormire sfiniti e con molte cose da collegare alle cose che stavano succedendo, ma tutto nella mente del ragazzo dai capelli corvini era chiaro: Voldemort stava trovando un metodo per ritornare in forze e riprendere da dove aveva lasciato l'ultima volta.
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Un'anima in guerra
FanfictionLa battaglia finale stava per iniziare. Merlin venne a parlarmi... «Kilgharrah, devo salvare Arthur. Non voglio che muoia» Nelle sue parole c'erano forti sentimenti contrastanti: Amore, paura, voglia di lottare per sconfiggere un destino segnato.