Capitolo 9.

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Capitolo 9.

La mattina arrivò svelta e Draco fu il primo a svegliarsi e vedendo i regali ai piedi dei loro letti scrollò il ragazzo al suo fianco: «Harry, ci sono i regali!»

Il ragazzo dagli occhi di giada aprì gli occhi e si mise gli occhiali restandone sorpreso.

«Qualcuno mi ha fatto dei regali? Nessuno mi ha mai regalato niente» ammise riprendendosi dalla sorpresa iniziale.

Draco sorrise e guardando se i ragazzi della stanza dormissero ancora si avvicinò un po' al volto di Harry e gli posò un bacio all'angolo della bocca.

Un alone rosato gli colorò il volto e poco dopo andò ad aprire i suoi regali.

Il ragazzo dagli occhi di giada si mise a scartare i suoi regali e ci trovò un flauto in legno intagliato da parte di Hagrid, ci soffiò dentro per un attimo ed ottenne il verso di una civetta e lo mise da parte.

Passò agli altri regali aprì quello degli zii e sbuffò, Draco incuriosito dalla sua reazione si avvicinò: «I miei zii mi hanno mandato una moneta da mezza sterlina»

«Quelli sono soldi?» chiese Draco sorpreso.

Harry sorrise e gliela mise in mano: «È una moneta babbana. Tienila tu» il ragazzo biondo la prese e la mise in tasca sorridendo felice.

Il ragazzo dagli occhi di giada aprì gli altri regali, ci trovò dentro un pacco di dolci vari ed un mantello, Draco notando il biglietto volare fuori dal pacco lo prese prima che si posasse in terra: «Harry, c'è un biglietto» il ragazzo dagli occhi di giada e lo lesse.

"Tuo padre me l'aveva dato prima di morire. È giunto il momento che torni a te. Fanne buon uso.

Buon Natale"

In quel biglietto non c'era nessuna firma, ma Harry si affrettò a nascondere il mantello ancora non se la sentiva di parlarne con qualcuno che non era Draco. Blaise e Theo si erano svegliati ed iniziarono a scartare i loro regali.

Harry e Draco rimasero in camera a parlare una volta che i due ragazzi avevano raggiunto gli altri in sala comune.

«Vorrei avere anch'io un mantello dell'invisibilità come quello, ma sono molto rari» ammise il ragazzo dai capelli biondi sedendosi sul letto passandosi la stoffa del mantello tra le dita.

Harry l'abbracciò posando il petto contro la sua schiena e sorrise: «Possiamo usarlo quando dovremmo fermare Raptor» gli rispose lui.

Un brivido percorse la schiena di Draco che arrossì imbarazzato.

Non era mai stato abbracciato in quel modo e si sentiva strano, ma era anche molto piacevole.

Rimasero per un po' in quel modo, ma poi si prepararono con calma per andare in Sala Grande per il pranzo.

Una volta varcata la soglia e accomodatosi al tavolo Harry rimase sorpreso, non aveva mia visto tanta roba da mangiare. L'aria di festa si respirava in tutto il castello.

Draco prese uno scopiarello e lo passò a Harry che con il suo aiuto riuscì a far scoppiare. Ogni scopiarello che faceva esplodere faceva comparire vari oggetti magici e quando torno con Draco e Pansy al dormitorio aveva tra le braccia una scacchiera magica, dei palloncini luminosi a prova di spillo, un kit fai da te per far spuntare al malcapitato delle verruche.

Dopo aver depositato quelle cose nel baule Harry, Draco, Blaise e Theo uscirono nel parco e iniziarono una battaglia a palle di nevi.

Lontano dagli occhi dei genitori non si comportavano come altezzosi purosangue, semplicemente si comportavano come dei normalissimi ragazzi di undici anni.

Rientrati in dormitorio erano fradici, ma felici per quel pomeriggio diverso.

Quella sera dopo aver cenato i ragazzi andarono a letto.

Harry, però, era troppo sveglio per riuscire a chiudere occhio: Cosa vuole fare Raptor con la pietra filosofale? Dove si nasconde Voldemort? Deve essere troppo debole anche solo per potersi nutrire e non occupare può occupare un corpo, dato che a quanto ne so il suo è andato distrutto quando ha cercato di uccidermi. A dire il vero non sono certo di questo punto ci sono troppe cose che non so e forse lui potrebbe aver preso il corpo anche del professor Raptor, usandolo come contenitore.

Draco che dormiva al suo fianco si mosse cercando un po' di contatto con il suo corpo e sorrise intenerito chiudendo i suoi pensieri in un angolo del cervello. Ci avrebbe pensato in un altro momento. Si puntellò sul gomito e coprì il piccolo Salazar che dormiva nella sua cesta per poi coprire meglio Draco e stringerlo a sé lasciando che dormisse tranquillamente.

Non stavano insieme, ma esser cercato così da qualcuno lo faceva sentire amato e tranquillizzava il suo sonno facendolo sentire al sicuro. 

Un'anima in guerraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora