Capitolo 17.
Il giorno dopo Harry si svegliò presto e lasciato un messaggio a Draco sul letto lasciò il dormitorio cercando la stanza segreta dei due fondatori ed alla fine dopo ore di ricerche la trovò nascosta dietro ad una chimera in uno dei corridoi nascosti del settimo piano.
Tornato sui suoi passi andò in infermeria e notando che Arthur era già sveglio disse: «Ho trovato la stanza adatta a voi dove nessuno vi verrà a disturbare per quanto Merlin non si sarà ancora ripreso del tutto»
«Grazie. Vorrei evitare di svegliarlo prendendolo in braccio, ma credo di doverlo fare se voglio che stia lontano da persone un po' troppo curiose» ammise il principe alzandosi dal letto per poi prendere con delicatezza il mago tra le braccia.
Poco dopo stava seguendo Harry lungo i corridoi del castello.
Arrivati al settimo piano il ragazzo dagli occhi di giada disse la parola magica alla statua che si fece da parte aprendo le porte alla stanza ripulita e pronta per l'uso.
Arthur vi entrò senza fare troppe domande e mise il compagno sul letto coprendolo con il suo mantello, a quel gesto Merlin si mosse leggermente lasciandosi scappare un gemito di dolore mentre apriva gli occhi: «Arthur!» cercò di alzarsi, ma il dolore che percorreva il suo corpo era ancora troppo forte per questo motivo si arrese e rimase disteso tra le coperte.
Il principe subito si mise al suo fianco accarezzandogli i capelli per farlo rilassare: «Va tutto bene, Merlin. Non ti lascio più da solo»
Un elfo domestico portò loro da mangiare ed Harry che era rimasto ad osservarli se ne andò.
Guardando l'orario andò di corsa in Sala Grande per la colazione ed una volta che ebbe terminato raggiunse Draco nell'aula di Difesa delle Arti Oscure.
In quell'occasione ebbero a che fare con l'inesattezza della prima lezione di Allock che li costrinse a rimediare al suo errore con i folletti della cornovaglia.
Harry una volta rimesse a posto le cose sospirò e più incavolato che mai lasciò l'aula sbuffando come una teiera, ma qualcosa attirò la sua attenzione tanto che prese Draco per il polso fermandolo: «Abbiamo un problema. Dobby aveva ragione...»
«Di cosa parli?» chiese lui preoccupato.
«Sento una voce per dentro i muri. È sibilante come quella dei serpenti...» disse camminando per i corridoi seguendone le parole ed alla fine si ritrovarono in un corridoio con una scritta rosso sangue che Draco lesse a voce alta: «La camera dei segreti è stata aperta. Temete nemici dell'erede» guardò il compagno preoccupato: «Sai che questa non è una buona cosa. Se davvero questa scritta dice il vero, dovremmo trovare una soluzione»
«Meglio andare via» prese per mano Draco ed entrarono un in corridoio nascosto tornando al dormitorio dove andarono nella loro stanza, non volevano che qualcuno sentisse le loro parole.
«Cosa vorresti fare?» chiese il ragazzo biondo perplesso.
«Fermerò tutto questo prima che ci siano delle vittime, ma devo andare in biblioteca e fare delle ricerche. Immagino che la voce l'abbia sentita solo io, quindi non mi resta che cercare tra le creature magiche che siano dei serpenti» disse lui tranquillamente.
Blaise che aveva sentito parlare di creature magiche e serpenti si avvicinò e disse semplicemente: «Cerca sotto la voce Basilisco...» detto questo riprese il suo cammino per il dormitorio dei Serpeverde.
Harry non se lo fece ripetere due volte e accompagnato da Draco raggiunse la biblioteca e trovarono subito quello che serviva in un libro sulle creature magiche.
Quello che lessero lasciarono dei dubbi in loro, ma le risposte erano davanti ai loro occhi, ma dovevano trovare l'entrata al nascondiglio dell'essere e soprattutto scoprire chi l'avesse liberato.
Mentre si dirigevano ai piani superiori Harry notò che il corridoio era bagnato e l'acqua usciva da uno dei bagni femminili dal quale provenivano i singhiozzi di una ragazza ed entrarono senza farsi troppi problemi vendendo il fantasma fluttuare a mezz'aria.
Draco allora borbottò: «Mirtilla Malcontenta...» gli occhi di Harry, però, erano puntati su un libro nero a terra e lo prese aprendolo leggendo: «Proprietà di Tom O. Riddle»
«Abbiamo un problema...» disse il ragazzo dagli occhi di giada: «Andiamo da Piton» lasciarono di corsa il bagno e passando per corridoi segreti raggiunsero i sotterranei bussando allo studio del pozionista che non tardò ad aprire facendoli entrare.
«Cosa succede?»
«Abbiamo trovato questo» rispose Harry per poi aggiungere: «Penso che sia legato a chi ha aperto la Camera dei Segreti»
Il pozionista prese il libricino e lo guardò attentamente per svariati minuti capendo subito di cosa si trattasse e la cosa lo lasciò molto sorpreso per questo disse ai due ragazzi: «Quest'oggetto va distrutto e dobbiamo liberarci del mostro che pietrifica gli studenti»
«Io so dov'è l'entrata o almeno credo di saperlo. Ci serve Allock, l'ho sentito vantarsi che lui saprebbe come fermare la creatura e allora che ci dimostri la sua bravura» disse Harry tranquillamente.
I tre si misero a ridere e quella sera si diedero da fare per risolvere la situazione.
Harry e Draco andarono a prendere Allock un po' minacciandolo con le loro bacchette ed una volta giunti a destinazione il ragazzo dagli occhi di giada aprì la camera dei segreti sibilando ad un piccolo serpente inciso in un rubinetto e scesero giù per un enorme tubo.
La cosa si prospettava più complicata del solito anche perchè Harry e Draco si videro costretti a difendersi dall'attacco di Allock con uno scudo di magico molto più potente del solito che rimandò al mittente l'incantesimo facendogli perdere la memoria.
In quel momento i due si guardarono e il ragazzo raggiunse la sala centrale, sibilò alcune parole, solo dopo un breve scontro uccise il gigantesco basilisco nella stanza e tornarono tutti indietro grazie all'aiuto di Fanny la fenice di Silente.
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Un'anima in guerra
FanfictionLa battaglia finale stava per iniziare. Merlin venne a parlarmi... «Kilgharrah, devo salvare Arthur. Non voglio che muoia» Nelle sue parole c'erano forti sentimenti contrastanti: Amore, paura, voglia di lottare per sconfiggere un destino segnato.