Capitolo 6.

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Capitolo 6.

La notte di Halloween era arrivata e il castello era addobbato in modo da sembrare molto più terrificante.

Draco e Harry seduti vicini parlavano di quello che era o pensava fosse successo e di quello che aveva scoperto la notte prima per questo motivo cercavano di non farsi sentire troppo dalle persone attorno a loro.

«Se quella cosa è protetta da quel cane a tre teste ci sono due opzioni: è molto importante o molto pericolosa. Bisogna indagare» disse il ragazzo biondo sorridendo divertito dall'idea di quella strana avventura.

«O entrambe le cose» aggiunse Harry.

Stranamente andava d'accordo con Draco nonostante all'inizio avesse pensato che fosse molto simile al cugino, ma aveva capito dal suo modo di fare era semplicemente molto annoiato dalla monotonia della sua vita per questo voleva renderlo partecipe a tutto quello che faceva.

All'arrivo della posta Harry ne rimase sorpreso Edwige gli portò un pacco alto e lungo cosa che lo rese sospettoso per un attimo, ma lesse il messaggio allegato

"Non aprirlo a tavola.

Contiene la tua nuova Nimbus Duemila, ma non voglio che tutti gli altri lo sappiano, altrimenti ne vorranno una.

Marcus Flint ti aspetta al campo di Quidditch per il tuo primo allenamento.

S. Piton"

Harry porse il messaggio a Draco che lo lesse e prese il pacco alzandosi da tavola.

Passato davanti al tavolo dei professori sorrise a Piton ed andò nei dormitori con Draco.

Giunti a destinazione scartarono il pacco e Harry sorrise era il primo regalo che gli facevano per questo doveva vincere a tutti i costi e far capire al professore che non erano soldi sprecati.

Messa al sicuro la scopa i due raggiunsero gli amici, ma un uomo dai capelli lunghi e biondi molto simile a Draco s'incamminava con un pacco in mano delle stesse dimensioni di quella della scopa di Harry.

Quando si fermò davanti a loro l'uomo sorrise: «Bene sei entrato in squadra. Eccoti un regalo e non deludermi»

«Sì, padre. Volevo presentarti il mio amico Harry Potter» disse lui tranquillamente.

«Signor Potter è un piacere conoscerla» tese la mano verso il ragazzo che la prese tranquillamente: «Il piacere è mio Signor Malfoy»

«Vi lascio alle vostre lezioni» detto questo fece per andarsene e Harry disse semplicemente: «Buona giornata, signor Malfoy» l'uomo annuì e se ne andò lasciando il castello.

Quel pomeriggio Flint istruì Harry e Draco sul gioco del Quidditch e fece fare loro una partita di prova con la squadra.

I due ragazzi se la cavarono bene.

Il gioco di Harry era istintivo, mentre quello di Draco era più tattico e calcolato ed insieme erano imbattibili.

Dopo essersi dati una rinfrescata e aver indossato nuovamente la divisa tornarono al castello.

Quella notte durante la cena di Halloween, Raptor, rientrò nella Sala Grande.

«Un troll! Un troll nei sotterranei. Io ve l'ho detto...» urlò lui prima di svenire.

Harry non si fece prendere dal panico e capì cosa stesse succedendo.

Prese la mano di Draco e disse: «Adesso ho capito»

«Cosa?» gli chiese il ragazzo biondo.

«La mia attenzione si stava spostando su Piton, ma il cattivo è Raptor. Ho notato come si comporta e la cosa mi sembrava strana evita il professore, si muove guardingo e adesso questa storia del Troll» spiegò lui per poi aggiungere: «Dobbiamo fermarlo e fare in modo che non ottenga quello che vuole»

Draco annuì e accettò quella proposta di buon grado.

Per questo lasciarono la Sala con i ragazzi della loro casa e raggiunsero i dormitori, ma avevano bisogno di trovare cosa fosse l'oggetto nella botola.

Quella sera andarono a letto, ma con una differenza Draco andò a distendersi nel letto di Harry. Per un attimo il ragazzo ne rimase sorpreso, ma poi lo strinse a sé facendogli posare la testa contro il suo petto mentre Salazar andava a dormire nella sua cesta.   

Un'anima in guerraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora